“La Campania è la Lombardia del Sud”: è quanto si potrebbe dire alla luce degli ultimi dati Eurostat che testimoniano come la regione del Vesuvio trascini l’economia del Mezzogiorno, così come quella della “Madunina” fa da traino per il Nord (e per tutto il Paese). Ma per la Campania e tutto il Mezzogiorno non c’è da gioire: le regioni del Sud valgono quattro volte meno delle regioni del Nord-Est e Nord-Ovest. A certificarlo i dati Eurostat sul Pil: il Prodotto lordo del Mezzogiorno è pari a 274 miliardi di euro, un quarto di quello del nord. Nel dettaglio: nel 2019 il Pil nazionale valeva 1.789 miliardi di euro, così ripartiti: 1.004 miliardi al Nord (591 miliardi nel nord-ovest e 413 miliardi nel nord-est), 385 miliardi al Centro, 273 miliardi al Sud e 620 milioni nelle isole maggiori.
Calabria e Sicilia le regioni col più basso reddito pro-capite, ma nel Mezzogiorno le regioni con la minore ricchezza risultano Molise e Basilicata. La Campania invece si afferma come motore economico del Mezzogiorno: dei 274 miliardi di euro di PIL dell’intero sud Italia, quasi la metà (109,6 miliardi) sono appannaggio proprio della regione intorno a Napoli. Ovviamente il diverso grado di ricchezza delle diverse aree geografiche si riflette anche nel diverso grado di benessere, con i cittadini del Sud e delle Isole al di sotto delle media per PIL pro-capite. Se in Italia questo indicatore è pari a 29.700 euro a persona, nelle regioni meridionali peninsulari il valore si riduce a 19.600 euro, per assottigliarsi ulteriormente a 18.800 euro per quanto concerne le due regioni insulari.
Addirittura il benessere della sola Lombardia (39.500 euro di PIL pro-capite) è più che doppio a quello delle macro-regioni Sud e Isole. L’Italia non è l’unico Paese della Ue a registrare un divario tra regioni così marcato. Ci sono anche Irlanda, Spagna e Francia con regioni molto ricche e altre più povere, e addirittura Paesi con realtà di demarcazione netta tra Nord e Sud, ma tra i Paesi dell’eurozona solo l’Italia, con il suo Mezzogiorno, presenta regioni con una situazione economica così svantaggiata. Ed è il confronto che convince. Tanto per fare alcuni esempi, in Valle d’Aosta nel 2019 gli euro a persona all’anno sono stati 38.700, più del doppio della Calabria con appena 17.400 euro pro capite l’anno; in Molise 21.300, diecimila meno del Piemonte (31.700); in Liguria sono stati 32.200 mentre contemporaneamente in Puglia sono stati 19.300. Per non dire del Veneto, con i suoi 33.600 euro a persona l’anno in confronto al 17.900 degli abitanti della Sicilia.