C’è un grande prato verde dove nascono speranze: sono i mercati globali, che confidano sui vaccini, scommettono sulla ripresa e vivono l’undicesima seduta in rialzo. I listini europei non fanno eccezione e chiudono in progresso, dopo i record registrati venerdì da Wall Street e il top dal 1990 raggiunto stamattina dal Nikkei, galvanizzato da una crescita del pil giapponese del 3% nel quarto trimestre 2020, che lascia intravedere un rimbalzo a V dell’economia. Oggi la borsa statunitense è chiusa per il President’s day. In festa per il capodanno lunare anche le piazze cinesi (che riapriranno i battenti mercoledì).
A caricare di fiducia gli investitori sono gli attesi stimoli fiscali Usa, i rialzi del petrolio, ma anche la campagna vaccinale che sembra funzionare laddove è più estesa. Il Regno Unito ha già somministrato la prima dose a 15 milioni e passa di persone, anche se Boris Johnson vuole andarci piano con l’allentamento della restrizioni anti contagio. A trascinare i listini del Vecchio Continente è proprio Londra, che registra un balzo del 2,58%, sorretta anche dai dati riportati venerdì dalla banca centrale, che hanno rivelato come il Regno Unito sia riuscito a evitare una ricaduta in recessione con una crescita dell’1% nel quarto trimestre e dell’1,2% nel solo mese di dicembre. Si apprezza la sterlina contro euro e dollaro. Il cambio fra moneta unica e biglietto verde è poco mosso intorno a 1,21.
È più cauta Francoforte +0,45%, ma i progressi sono consistenti a Parigi +1,45%, Madrid +1,86%, Amsterdam +1,23%.
Piazza Affari guadagna lo 0,83% e sale a 23.604 punti, mentre lo spread è stabile a 91 punti base (-0,25%) e il tasso del Btp decennale è in lieve rialzo a +0,52%. Nulla che incrini la luna di miele con Mario Draghi, dopo che il presidente del Consiglio nel weekend ha sciolto la riserva, prestato giuramento e, al termine di una sapiente tessitura tecnico-politica, ha nominato i ministri del suo governo. Mercoledì è atteso il discorso programmatico e la fiducia, mentre si sta completando la squadra dei sottosegretari e vice ministri.
Le grane però per il nuovo esecutivo sono già cominciate, con la decisione di tenere chiusi gli impianti sciistici fino al 5 marzo. D’altra parte, come sostiene il presidente di Bankitalia Ignazio Visco, Draghi non ha la bacchetta magica e la situazione italiana non è semplice. Al 31 dicembre del 2020 il debito pubblico è arrivato a 2.569,3 miliardi (134,7% del pil), contro i 2.409,9 miliardi dell’anno prima. Il lavoro da fare per tenere insieme salute e crescita è davvero tanto. Secondo l’agenzia di rating Moody’s il governo Draghi “migliora” le prospettive dell’Italia per un “efficace utilizzo dei fondi europei”, ma le “sfide di lungo termine” restano. Per Equita sim: “nonostante il rischio per le finanze pubbliche italiano resti alto, la nomina di Draghi come primo ministro, la sua credibilità a livello internazionale e il continuo supporto agli acquisti della Bce migliorano drasticamente il profilo di rischio dell’Italia e potrebbero spostare flussi di capitale sul Paese e sull’Europa”. Secondo i broker lo spread, già diminuito di oltre 25 punti, dovrebbe continuare a scendere.
Effetto Draghi a parte, oggi Piazza Affari vede in grande spolvero tutti i titoli del settore oil: Tenaris +5,91%; Saipem +4,86%; Eni +2,75% tutti e tre sul podio del Ftse Mib. Bene anche Maire Tecnimont +2,85% e Saras +5,6%.
Il comparto si avvantaggia del rialzo dell’oro nero, sorretto a sua voita dalle tensioni in Medio Oriente tra Yemen e Arabia Saudita, dall’ottimismo sui nuovi stimoli fiscali dell’amministrazione Biden, dalla speranza di un allentamento nelle misure di lockdown negli Usa e nel mondo. Giovedì il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di avere raggiunto l’accordo con Pfizer e Moderna per 200 milioni di dosi di vaccino in più, per un totale di 600 milioni, che basteranno a coprire il fabbisogno nazionale. Il Brent sale dell‘1,4% a 63,30 dollari al barile.
Tornando in Piazza Affari, Telecom si apprezza del 2,45%, in scia alla performance stellare dell’azionista Vivendi (+19,6%) a Parigi. A spingere la società francese è l’intenzione di distribuire il 60% del capitale della controllata Universal Music Group agli azionisti, come “special dividend”, con la successiva quotazione di Umg alla Borsa di Amsterdam. Il board di Vivendi propone inoltre la distribuzione di un dividendo ordinario di 0,60 euro per azione a titolo dell’esercizio 2020.
Le banche italiane sono frizzanti, in attesa di una calda stagione di novità e matrimoni. Rialza la testa Unicredit +1,1%; toniche Mediobanca +1,73% e Intesa +1,03%, sulla quale gli analisti di Jefferies hanno incrementato da 2,3 euro a 2,45 euro il target price, dopo la diffusione dei risultati del 2020; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Mps perde però l‘1,39%.
Sugli scudi Leonardo +2,54%.
Le vendite penalizzano A2a -1,12%; Prysmian -0,46%; Amplifon -0,69%; Ferrari -0,127%.