Alea iacta est. Mario Draghi ha presentato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la lista dei ministri del suo governo – 23 in tutto, di cui 15 politici e 8 tecnici – che andrà in Parlamento ad incassare una fiducia scontata a metà settimana alle Camere. La maggiore novità, rispetto alle indiscrezioni della vigilia, è proprio l’ingresso nell’esecutivo di quattro grandi supertecnici indipendenti come Daniele Franco, Marta Cartabia, Vittorio Colao e Roberto Cingolani.
Daniele Franco, che è il Direttore generale della Banca d’Italia e che è stato anche Ragioniere Generale dello Stato, è il nuovo ministro dell’Economia, a cui toccherà di riscrivere il Recovery Plan. L’ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia diventa invece il nuovo ministro della Giustizia. Vittorio Colao, l’ex Ceo di Vodafone che era stato coinvolto dall’ex premier Giuseppe Conte la scorsa primavera per gestire la crisi, ma il cui contributo era poi finito nel vuoto, sarà il titolare dell’Innovazione e della Transizione digitale, mentre come da pronostico il dicastero della Transizione energetica, fortemente voluto da Beppe Grillo e che metterà insieme Ambiente ed Energia andrà al fisico Roberto Cingolani, oggi top manager di Leonardo.
Per quanto riguarda gli altri ministeri, ci sono intanto delle conferme: Luigi Di Maio agli Esteri, Fabiana Dadone che però passa alle Politiche giovanili, Roberto Speranza alla Salute, Dario Franceschini alla Cultura, Elena Bonetti alla Famiglia e le Pari Opportunità e Luciana Lamorgese agli Interni. I rappresentanti del Partito democratico nel nuovo esecutivo saranno tre: oltre al già citato Franceschini, entrano il vicesegretario Andrea Orlando (Lavoro) e viene confermato Lorenzo Guerini (Difesa).
In quota Lega entrano nel governo Giancarlo Giorgetti, allo Sviluppo economico, Massimo Garavaglia al Turismo ed Erika Stefani alla Disabilità. In quota Forza Italia il ministero per il Mezzogiorno e la coesione territoriale, che va a Mara Carfagna, Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione, Maria Stella Gelmini, Affari regionali ed autonomie. Per i Cinque Stelle, Stefano Patuanelli alle Politiche agricole, la Dadone alle politiche giovanili e Federico D’Incà ai rapporti con il Parlamento, oltre ovviamente a Di Maio alla Farnesina. Infine Enrico Giovannini va alle Infrastrutture e i Trasporti, Patrizio Bianchi all’Istruzione, Cristina Messa all’Università e Ricerca.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, uomo di fiducia di Mattarella e Draghi. Insomma un po’ di supertecnici e un po’ di politici. Sabato il giuramento e settimana prossima il dibattito sulla fiducia alle Camere. L’Italia, finalmente, volta pagina.