Spunta una piccola luce in fondo al tunnel in cui è piombato il mercato dell’auto. Nel 2020 le vendite comparto sono crollate del 24,3%, un dato definito “catastrofico” che ha fatto tornare l’automotive indietro di 26 anni, ai livelli del 1994. Come andrà il 2021? Secondo le previsioni di Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automotive, quest’anno le vendite potrebbero segnare un aumento del 10% rispetto al precedente. Un piccolo passo verso la ripresa che fa ben sperare, sebbene gli effetti della pandemia continueranno a farsi sentire sui dati del primo trimestre 2021. Il mercato dell’auto dovrebbe riprendersi nella seconda metà dell’anno, con l’avanzare dei programmi di vaccinazione.
“Ora più che mai è fondamentale lavorare fianco a fianco con i responsabili politici dell’Ue per rafforzare la competitività dell’industria automobilistica europea sulla scena globale”, ha affermato il nuovo presidente di Acea, Oliver Zipse, che è anche ceo di Bmw. “Grazie al modello di business globale delle case automobilistiche europee e alla domanda internazionale di veicoli fabbricati nell’Ue – ha continuato Zipse – lo scorso anno gli stabilimenti di produzione in Europa hanno potuto beneficiare di mercati in ripresa più rapida, in particolare quelli asiatici”.
“Tuttavia, la ripresa economica sostenibile dell’Unione europea e della domanda locale è vitale per il nostro ritorno alla forza pre-crisi“, ha osservato il manager.
C’è anche un altro dato che lascia ben sperare per il futuro. Secondo Acea, grazie all’incremento degli investimenti e agli aiuti nazionali volti a sostenere la domanda durante la crisi, nel 2020 la quota di mercato delle auto elettriche è cresciuta notevolmente, passando dal 3% del 2019 (dato riferito all’ue) al 10,5% dello scorso anno. “Con il giusto sostegno politico, incluso un massiccio aumento delle infrastrutture di ricarica e rifornimento per combustibili alternativi in tutti gli Stati membri dell’Ue, questa tendenza positiva può continuare”, ha sottolineato Zipse. “Nonostante le pressioni economiche causate dalla pandemia, il nostro settore rimane pienamente impegnato nella sua continua trasformazione verso la neutralità del carbonio”. E conclude: ‘Il nostro settore sta lavorando duramente per riprendersi e affrontare le sfide future. Perché un’industria automobilistica dell’UE forte, sia a livello nazionale che globale, non solo contribuirà a rafforzare l’economia europea, ma anche a raggiungere le sue ambizioni climatiche”.