Tra Renzi e gli alleati di governo – Pd e Cinque Stelle in testa – è rottura piena. Due giorni di confronto diretto tra le forze della maggioranza uscente sotto l’esplorazione del Presidente della Camera, Roberto Fico non sono bastati a sbloccare la crisi di governo, anzi l’hanno inasprita. Molte le divergenze sul programma ma anche sulla composizione della squadra, a partire dalla scelta del premier perchè Pd, Cinque Stelle e Leu fanno quadrato attorno a Giuseppe Conte ma Iv di Matteo Renzi pensa che altre soluzioni siano più convincenti ed efficaci.
Proprio un tweet di Renzi ha sintetizzato le ragioni della rottura e l’elenco è lunghissimo: Bonafede e giustizia, Mes, vaccini, scuola, Arcuri, Alta velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questi punti – ha sostenuto il leader di Italia Viva – Pd, Cinque Stelle e Leu che, ovviamente hanno replicato addossando a Renzi la responsabilità di una “rottura ingiustificabile”.
Del resto era chiaro fin dall’inizio della crisi che o si andava verso la discontinuità sostanziale (che non significa necessariamente cambiare la premiership) oppure la composizione delle divergenze è impossibile.
E’ questo il bilancio fallimentare che l’esploratore Fico ha portato in serata al Quirinale rimettendo nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’intera soluzione della crisi che ormai è al dunque: o una ricucitura in extremis della ex maggioranza o un governo istituzionale o le elezioni anticipate.