Melanzane, un classico della cucina siciliana, Capperi di Salina, presidio Slow Food, ancora oggi raccolti e lavorati manualmente, e la Nepitella, detta Nipitedda usata nell’isola principalmente per aromatizzare e insaporire le olive verdi in salamoia, ma anche per dare aroma a piatti di carne, pesce, funghi e in particolare i carciofi, sono i tre elementi distintivi autoctoni su cui si basa la ricetta di Martina Caruso, Chef una stella Michelin del ristorante Signum di Salina
Ingredienti
Per la pasta fresca:
500 gr. semola di grano duro
250 g acqua
Ripieno per il Raviolo:
due melanzane Viola
30 g di parmigiano
Brodo di Nepitella:
un ciuffo di nepitella selvatica
acqua
Pomodorini confit:
500 grammi pomodorino siccagno
aglio
due foglie di alloro
zucchero di canna
buccia di limone
sale
olio extravergine
foglie di capperi di Salina sotto sale
capperi di Salina sott’olio
Procedimento
Pulire e sbucciare le melanzane viola. Bollire in acqua salata per 10 minuti e scolare bene. In una ciotola condire le melanzane frullate e il parmigiano con un filo d’olio.
impastare la farina con acqua formare i ravioli e riempirli con il condimento.
Fare un brodo di nipitella.
In forno caldo a 100 ° C per un’ora e trenta circa mettere in una teglia i pomodorini siccagno, l’aglio, l’alloro, lo zucchero di canna, la buccia di limone
Dissalare le foglie di capperi e sbollentarle leggermente.
Cuocere i ravioli e servire con il brodo di nepitella i pomodorini i capperi e le foglie di cappero.
Finire con delle foglie di nepitella selvatica e un filo d’olio