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Un Chianti classico il 3° miglior vino al mondo

Il Chianti Classico 2016 della Fattoria San Giusto a Rentennano si aggiudica il terzo posto nella classifica mondiale di Wine Spectator. Sul primo podio sale la Francia con un Bordeauz Chateau Leoville Barton St-Julien. I vini degli Stati Uniti grandi protagonisti nella top ten

Un Chianti classico il 3° miglior vino al mondo

Abbiamo perso la prima posizione conquistata l’anno scorso, ma possiamo consolarci: l’Italia si è classificata al terzo posto quest’anno nella prestigiosa lista di Wine Spectator la più autorevole rivista mondiale di vino che ogni anno elegge le migliori etichette del mondo.  Sul podio è salito dopo una selezione dei più grandi vini dei cinque continenti, il Chianti Classico 2016 della Fattoria San Giusto a Rentennano.  

La Fattoria San Giusto di proprietà della famiglia Martini di Cigala dal 1914, oggi dei fratelli Anna, Lucia, Elisabetta, Francesco, Alessandro, Luca è ospitata in un antichissimo monastero cistercense (per questo già denominato San Giusto alle Monache), poi fortilizio di cui rimangono le merlature guelfe del muro di cinta, e le cantine interrate, ancora oggi utilizzate per la maturazione dei vini in botte. Le lavorazioni agricole sono ancora prevalentemente manuali. La vinificazione avviene esclusivamente su uve provenienti da vigneti di proprietà. La produzione di uva per pianta viene ridotta tramite diradamento dei grappoli, eseguito in un primo passaggio tra il mese di Luglio/Agosto e in un secondo passaggio a fine Agosto, inizio Settembre.

Il Chianti Classico della Fattoria San Giusto è prodotto da uve Sangiovese (95%) e Canaiolo (5%) raccolte a mano a perfetta maturazione e fermentate in vasche di cemento smaltato e/o acciaio inox per circa 14 giorni, durante i quali si compiono svariati rimontaggi e follature Alla svinatura, segue la pigiatura della vinaccia in pressa orizzontale ed il torchiato viene restituito al suo vino. La fermentazione malolattica viene favorita dal riscaldamento del locale in cui sostano i vini. Travasato alcune volte (sfecciature) matura in botti, tonneaux di rovere da 500 Lt, per circa 10-12 mesi. Una volta imbottigliato, affina 6 mesi prima di essere commercializzato.

Primo classificato di Wine Spectator: Bordeaux Château Léoville Barton St.-Julien 2016

Come detto se l’altranno il primo posto in classifica se lo aggiudicò il Sassicaia 2015 di Tenuta Bolgheri, quest’anno la palma del vincitore è andata a un Bordeaux Château Léoville Barton St.-Julien 2016 con un altissimo punteggio 97/100, prodotto da una cantina storica della regione, gestita dalla famiglia Barton fin dal 1800 ma che ancor prima nel ‘700 commerciava vini.  Si tratta di un blend all’86 per cento di Cabernet Sauvignon, per il rimanente è Merlot.

Al secondo posto troviamo Mayacamas 2015 Cabernet Sauvignon Mount Veeder 2015 della Napa Valley in California che ha ottenuto la votazione di 96/100.

Al terzo il Chianti Classico Fattoria San Giusto (per la cronaca anche l’anno scorso la medaglia di bronzo finì a un vino italiano, il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia).

Quarto classificato con un punteggio di 96/100 è un Cabernet Sauvignon Oakville Reserve 2016 della cantina Groth. Siamo ancora nella Napa Valley in California. Ne vengono prodotte di 5 mila bottiglie.

Al quinto posto si piazza Brut Anderson Valley L’Ermitage 2012 di Roederer Estate prodotto a Mendocino in California. 

Al sesto posto si ritorna in Francia per lo Châteauneuf-du-Pape 2016 di Château de Beaucastel. .Un bianco californianio si aggiudica il settimo posto, lo Chardonnay Napa Valley Carneros Hyde Vineyard 2016 della cantina Ramey con un punteggio di 95/100.

Ancora la Francia mette la sua bandiera sull’ottavo posto con il Pauillac 2016 di Château Pichon Baron prodotto a Bordeaux con un punteggio 96/100.

Si varca l’oceano indiano per il nono posto assegnato allo Shiraz Barossa Valley Rwt Bin 798 del 2017 prodotto in Australia dalla cantina Penfolds valutato 96/100. 

Chiude la top ten un vino cileno, il rosso Puente Alto 2016 di Viña Almaviva, un blend di Cabernet Sauvignon e Carmenere valutato 95/100.  

Gli Stati Uniti trionfano nei primi dieci posti

Per concludere si può osservare che almeno per quanto riguarda la top ten di Wine Spectator (la lista di tutti e 100 i vini viene comunicata solo lunedì) sono gli Stati Uniti i trionfatori di quest’anno avendo piazzato quattro loro etichette nei primi dieci posti.  La Francia segue a ruota con tre etichette.  Italia, Cile e Australia si fermano a una etichetta. Altra particolarità è che 8 su dieci vini premiati sono dei rossi. Infine, cosa di non poco conto per gli appassionati nessuno dei vini premiati supera i 150 euro di prezzo.

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