Un articolato programma rivolto agli operatori di settore, promuoverà i vini del Consorzio di tutela dell’Asti Docg sul mercato statunitense. A Bruce Sanderson, referente per l’Italia di Wine Spectator, e Adam Teeter, CEO e cofondatore di VinePair, il compito di delineare i tratti che distinguono l’Asti Docg e le sue tipologie: Asti Secco, Asti Dolce e Moscato d’Asti. In continuità con l’attività sviluppata nel triennio precedente, anche quest’anno il Consorzio ha voluto ribadire il proprio impegno nello sviluppo del principale mercato del Moscato d’Asti. È qui che vengono consumati circa i 2/3 dell’intera produzione, in quella che da più parti è definita una vera e propria “moscato mania”. Rivolto tanto alle aziende già presenti con le loro etichette quanto ai produttori intenzionati a fare il loro ingresso, gli appuntamenti coinvolgono buyer, sommelier, wine writers e ristoratori.
L’obiettivo dichiarato è quello di educarli al prodotto, evidenziando i tratti caratterizzanti del vino, del territorio e della filiera produttiva. Per fare questo sono state innanzitutto programmate due Masterclass (13/05 New York; 15/05 Houston), in cui 5 aziende produttrici illustrano assieme ad un relatore statunitense le caratteristiche dei vini in degustazione, evidenziandone il potenziale organolettico. A conclusione di ciascun appuntamento è previsto anche un pranzo, durante il quale i produttori possono approfondire i temi emersi durante la masterclass e rispondere alle domande dei partecipanti.
Per favorire al contempo un più generale sviluppo della Denominazione, e quindi delle tante aziende ancora non presenti sul mercato, il Consorzio ha organizzato due incontri, affidandone la conduzione a Bruce Sanderson e Adam Teeter, firme rispettivamente di Wine Spectator e VinePair, per raccontare le caratteristiche del Moscato d’Asti per un raffronto con gli altri vini a base Moscato altrove prodotti. “Il mercato americano rappresenta la chiave di volta per lo sviluppo del Moscato d’Asti” dichiara Romano Dogliotti, Presidente del Consorzio di tutela dell’Asti Docg. “Per tale ragione è indispensabile perseguire un’attività promozionale continua, che sia capace non solo di consolidare le posizioni già acquisite, ma anche di aprire la strada all’ingresso dei tanti moscatisti che ancora oggi non vantano una presenza significativa. “Per riuscire in ciò – sostiene Giorgio Bosticco, Direttore del Consorzio di tutela dell’Asti Docg – abbiamo deciso di sfruttare il territorio e la storia che il nostro vino vanta, elementi questi capaci di dare una forte impronta territoriale a un moscato qualitativamente superiore ai suoi competitor internazionali.”