“Le Borse sono care e sono pronte per una correzione”, che però “non dovrebbe essere vista dagli investitori come il segnale di un’inversione di tendenza”, ma come “un’occasione di acquisto soprattutto sui portafogli poco esposti al rischio”. È questa l’opinione espressa da Alessandro Fugnoli, strategist della società d’investimento Kairos, nell’ultima puntata del podcast mensile “Al quarto piano”.
LE RAGIONI DELLA PROBABILE CORREZIONE
“I fattori che potrebbero giustificare la correzione non mancano – argomenta Fugnoli – C’è un ipercomprato di breve, stimolato dall’ampio uso di opzioni, in particolare sul mercato americano. Ma ci sono anche valutazioni elevate, con qualsiasi metrica le si voglia misurare: il rapporto fra capitalizzazione di Borsa e Pil (che è molto elevato, ai massimi storici), il rapporto fra vendite e capitalizzazioni o il rapporto fra prezzo e utili. Queste valutazioni scontano politiche fiscali e monetarie favorevoli e l’uscita ormai vicina dalla pandemia grazie all’introduzione dei vaccini. Nel breve, però, l’economia mondiale subirà probabilmente un rallentamento: per effetto dei nuovi lockdown, il Pil dovrebbe tornare negativo in America e soprattutto in Europa. Andiamo del resto verso febbraio, che la fase stagionalmente più difficile per le malattie respiratorie come Covid”.
LA CORREZIONE NON SARÀ PROFONDA
Secondo Fugnoli, in ogni caso, “la correzione non dovrebbe però essere profonda, perché i problemi di cui abbiamo parlato sono tutti temporanei. È difficile immaginare che la discesa degli indici sia superiore al 5%. Ma per alcuni settori e titoli particolarmente speculati negli scorsi mesi potremmo vedere anche movimenti più ampi. L’eventuale correzione, ccomunque, non dovrebbe essere temuta dagli investitori come il segnale di un’inversione di tendenza. Anche nello scenario peggiore, quello in cui ci dovessero essere problemi di sicurezza o di efficacia sui vaccini attualmente in distribuzione, non dobbiamo dimenticare che altri tipi di vaccini più tradizionali entreranno in circolazione tra le primavera e l’estate”.
LA RIPRESA ALLA FINE DELLA PRIMAVERA
“La fine della stagione fredda si accompagnerà poi all’arrivo di nuove misure espansive, tra maggio e giugno, grazie a due pacchetti fiscali di ampie proporzioni già annunciati dall’amministrazione Biden – continua Fugnoli – Il primo conterrà misure di sostegno per le famiglie, il secondo riguarderà invece le infrastrutture. L’eventuale correzione va dunque vista come un’occasione di acquisto soprattutto sui portafogli poco esposti al rischio. I settori da privilegiare saranno quelli legati alla ripresa, i consumer discretionary, i minerari, le banche, le assicurazioni, in generale tutti i ciclici e i settori che trarranno beneficio dalle politiche fiscali, ad esempio i comparti legati all’energia rinnovabile”.
COME MUOVERSI
“Entro l’estate vedremo quindi nuovi massimi e per la seconda parte dell’anno tutto fa pensare a una robusta ripresa economica globale – conclude Fugnoli – Per l’Europa c’è poi un’altra buona notizia: la fine della fase di debolezza pronunciata del dollaro e l’inizio di una fase di stabilizzazione. Per le imprese europei esportatrici, che compongono una parte importante dei listini europei, questo permetterà di agganciarsi alla ripresa globale senza ulteriori penalizzazioni in termini di competitività. In sintesi, il suggerimento è quello di rimanere investiti e aumentare l’esposizione in caso di correzione”.