Il Milan ricomincia la corsa. Ci si chiedeva come avrebbero reagito i rossoneri dopo la prima sconfitta in campionato, ebbene è arrivata una risposta decisamente positiva. Il 2-0 sul Torino archivia definitivamente il ko con la Juve e permette a Pioli di portarsi a + 4 sull’Inter e a + 7 sulla Roma, in attesa che le due si sfidino oggi nel big match dell’Olimpico (ore 12.30).
Successo importantissimo dunque e ancor più indicativo alla luce delle tante assenze, quantomeno nell’undici titolare: i rientri di Calhanoglu e Ibrahimovic indurrebbero a un sospiro di sollievo, se non fosse per la squalifica di Leao (diffidato e ammonito) e i nuovi infortuni di Tonali e Diaz, che prolungheranno l’emergenza anche in Coppa Italia (martedì sera, ancora col Torino) e a Cagliari. Ma il Milan ha imparato da tempo a convivere con questo scenario, in barba alle pressioni di una classifica sempre più interessante.
Anche sabato ha dimostrato di saper approcciare al meglio le partite, tanto da chiudere il primo tempo con due gol di vantaggio, uno di Leao (25’), l’altro di Kessie su rigore (36’). La ripresa è iniziata con un giallo Var, con Maresca che prima ha indicato il dischetto per il Toro, poi, dopo aver visto il monitor, è tornato sui suoi passi: nell’occasione Pioli ha perso Tonali, uscito in seguito alla botta subita.
Per il resto però è filato tutto liscio, eccezion fatta per l’ammonizione di Leao e l’infortunio di Diaz, che costringeranno Pioli a un’altra settimana d’emergenza contro Torino e Cagliari, seppur guardando tutti dall’alto in basso. “Non sono sorpreso della prestazione, ho visto dai ragazzi la risposta che mi aspettavo e sono molto soddisfatto – il commento soddisfatto del tecnico rossonero -. Ora guarderò Roma-Inter, ma solo perché mi piacciono le grandi partite: non è ancora il momento di pensare alla classifica. Leao? Dispiace non averlo a Cagliari, la sua è un’ammonizione che non si è mai vista, non era simulazione”.
Sabato di sorrisi anche per l’Atalanta, che espugna Benevento con l’ennesima prestazione spettacolare. Che Gasperini avesse ritrovato la sua creatura già da qualche tempo lo si era capito, ieri però è arrivata la conferma. I nerazzurri sono tornati quelli di qualche mese fa, quando incutevano timore a tutti per quel mix di qualità e incoscienza che aveva fatto parlare tutta l’Europa: ebbene, in attesa che la Champions ricominci, ecco la striscia di 7 risultati utili consecutivi che vale il quarto posto in classifica, ultimo il 4-1 di ieri sul campo del Benevento.
Un poker firmato da un ritrovato Ilicic (30’), Toloi (69’) e dai soliti Zapata (71’) e Muriel (86’), a rendere vano il gol del momentaneo pareggio di Sau (50’). “Per noi è importante aver ritrovato la fiducia di giocarci le nostre gare fino alla fine e le nostre consapevolezze, l’entusiasmo di giocare in maniera corale – l’analisi di Gasperini -. Gomez? Avevo bisogno di provare qualcosa di diverso e lui non ha voluto adattarsi…”.
I risultati di ieri rendono ancor più importanti le partite di oggi, a cominciare da Roma-Inter. All’Olimpico andrà in scena la sfida tra la seconda e la terza del campionato, con i nerazzurri a cercare di accorciare sul Milan e i giallorossi a tentare l’aggancio proprio alla squadra di Conte, staccata di soli 3 punti. “Affrontiamo un avversario forte che sta facendo molto bene, sicuramente è tra quelle che si giocano lo scudetto, o quantomeno la zona Champions – le parole di Conte -. Più in generale ci prepariamo a vivere una settimana importante, giocheremo con due squadre molto forti, ci sono grandi stimoli: vogliamo misurare le nostre ambizioni con i fatti, non con le parole”.
Lo stesso discorso, ovviamente, vale anche per la Roma, attesa da giorni che possono cambiarle la stagione, in un senso o nell’altro. Sin qui i giallorossi sono stati i più bravi con le squadre dal decimo posto in giù, ma hanno fallito malamente quasi tutti gli scontri diretti: dovessero colmare questa lacuna, ecco che nessun obiettivo sarebbe più precluso. “Ora per noi l’unica cosa importante è la partita con l’Inter, alla Lazio penseremo solo da domani – ha spiegato Fonseca -. Loro sono una grande squadra con un’identità forte, difficile da contrastare, ma abbiamo preparato la partita pensando a questo: vogliamo vincere”.
Entrambe si presentano con le rose abbastanza complete, con i giallorossi che recuperano Dzeko e Spinazzola e Conte che potrà nuovamente contare su Lukaku dal primo minuto. Fonseca si affiderà a un 3-4-2-1 con Pau Lopez in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Veretout, Villar e Spinazzola a centrocampo, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Dzeko. Classico 3-5-2 anche per Conte, che risponderà con Handanovic tra i pali, Skriniar, De Vrij e Bastoni nel reparto arretrato, Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal e Darmian in mediana, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco.
Obbligata a vincere anche la Juventus, che riceverà il Sassuolo nel posticipo dello Stadium (ore 20.45). Una sfida che si preannuncia molto interessante, tra due squadre divertenti e sempre alla ricerca del gioco d’attacco. Certo, al di là delle insidie neroverdi, è chiaro che sono i bianconeri a doversi prendere i 3 punti a tutti i costi, altrimenti gli effetti del successo sul Milan rischierebbero di svanire, oltretutto a una settimana dal big match contro l’Inter. “A San Siro è stata una bella vittoria, ma se non battiamo il Sassuolo non sarà servita a nulla – ha confermato Pirlo -. Mi aspetto una gara difficile, ai miei giocatori chiedo di migliorare soprattutto nella forza mentale: tante volte, dopo aver fatto gol, abbiamo dei minuti con la testa tra le nuvole, lì chiedo di avere maggiore concentrazione”.
Il tecnico bianconero però deve fare i conti con diverse assenze, a cominciare da De Ligt, che si è aggiunto alla lista dei positivi al Covid già composta da Alex Sandro e Cuadrado. Il suo 3-4-1-2 vedrà Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Demiral in difesa, Chiesa, McKennie, Arthur e Frabotta a centrocampo, Ramsey sulla trequarti, Dybala e Ronaldo in attacco, con Morata di nuovo tra i convocati ma solo in panchina.
Assenza pesante anche per De Zerbi, che dovrà fare a meno di Berardi per una ventina di giorni: il 4-2-3-1 dunque sarà composto da Consigli tra i pali, Toljan, Chiriches, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Locatelli e Lopez in mediana, Traoré, Djuricic e Boga alle spalle dell’unica punta Caputo.
Altre sfide importanti della domenica saranno Udinese-Napoli e Parma-Lazio (entrambe alle 15). In palio ci sono punti decisivi sia in chiave Champions che salvezza, con gli azzurri di Gattuso a cercare di dimenticare il flop contro lo Spezia e i biancocelesti di Inzaghi a dare continuità al successo sulla Fiorentina. Il tecnico dei partenopei, protagonista di una sfuriata delle sue negli spogliatoi (si è parlato di muri traballanti a suon di pugni), sceglierà ancora il 4-2-3-1 con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Rrahmani e Hysaj in difesa, Fabian Ruiz e Bakayoko a centrocampo, Lozano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Petagna, mentre Gotti, a secco di vittorie dal 12 dicembre scorso (da quel 3-2 sul Torino solo 3 pareggi e 2 sconfitte), risponderà con Musso tra i pali, Becao, Bonifazi e Samir nel reparto arretrato, Stryger Larsen, De Paul, Mandragora, Pereyra e Zeegelar in mediana, Lasagna e Nestorovski in attacco.
Al Tardini invece vedremo una Lazio col 3-5-2 con Reina in porta, Luiz Felipe, Acerbi e Radu in difesa, Lazzari, Luis Alberto, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Marusic a centrocampo, Immobile e Caicedo in attacco. D’Aversa, alla sua prima dopo l’esonero di Liverani, risponderà con un 4-3-3 con Sepe tra i pali, Osorio, Bruno Alves, Valenti e Pezzella nel reparto arretrato, Hernani, Brugman e Kurtic in mediana, Mihaila, Cornelius e Gervinho nel tridente offensivo.