Si chiama Utopia, come un luogo ideale e inesistente, ma che vale la pena di cercare. Per Fondazione Golinelli e Fondazione di Sardegna, Utopia è un concreto progetto che ha preso le vesti giuridiche di una Società d’Investimento semplice (Sis), la prima in Italia nel settore delle scienze della vita, per la quale è stato avviato il processo di formale autorizzazione alla Banca d’Italia.
La Sis è un nuovo strumento di investimento finanziario, creato con il Decreto rilancio e si configura come una società per azioni per lo sviluppo di startup e pmi innovative, non quotate. Una sorta di mini fondo specializzato nel venture capital e con regole più snelle. L’obiettivo di Utopia è quello di favorire gli investimenti in progetti di ricerca ad alto tasso di crescita in ambito medico-scientifico. In termini patrimoniali vuole raggiungere la meta di 25 milioni di euro entro il 2021, per cominciare al più presto a sostenere aziende, start up e progetti nelle Life Sciences. I prodotti su cui si punta sono farmaci sperimentali innovativi, che possano modificare il decorso delle malattie e offrire un’alternativa terapeutica; dispositivi medici per una radicale innovazione nella gestione delle patologie; strumenti diagnostici e biomarcatori che migliorino la gestione di malattie particolarmente critiche; intelligenza artificiale in campo medico.
Tutto questo in un paese che pensa di investire in salute solo 9 miliardi dei 209 miliardi di cui l’Italia disporrà nell’ambito del Next Generation Plan. Se il comparto delle scienze della salute rappresenta invece “il fulcro dell’attuale rivoluzione industriale” (come scrivono alcuni imprenditori sul Corsera) varrebbe la pena di puntare su di esso molto di più, poiché a livello globale l’healthcare sarà nei prossimi anni il settore con i maggiori investimenti in ricerca, circa mille miliardi stimati nel mondo fra il 2019 e il 2024. L’Italia non deve perdere questo treno.
La ricerca nel nostro paese – sottolinea una nota delle due Fondazioni – ha un elevato grado di produttività e si classifica all’ottavo posto al mondo per qualità delle pubblicazioni, ma è indietro rispetto alla media europea “per il carente sostegno a investimenti in nuove imprese innovative”.
Molte idee e pochi soldi per realizzarle sono purtroppo una costante del Belpaese. In controtendenza si muove quindi “Utopia”, che, secondo il promotori, è un’opportunità unica per sostenere le start up a più alto contenuto innovativo che stanno esplorando frontiere mai toccate prima.
Secondo Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli, “la pandemia è un flagello che non avremmo mai voluto vivere, ma se vogliamo trovare qualcosa di buono in questa tragedia è di aver acceso i riflettori su un settore che rappresenta il nostro presente e il nostro futuro, in termini di salute ma anche di welfare. Per noi non è una novità, perché lavoriamo su questo già da molti anni”. La sede legale e operativa della Sis Utopia sarà nell’ala nuova dell’Opificio Golinelli, 14mila metri-quadri dedicati a industria a ricerca.
“Fondazione Golinelli – dice il presidente Andrea Zanotti – mette a disposizione del Sistema-Paese, l’Opificio e l’ecosistema per l’innovazione sviluppato in questi anni, cioè una filiera integrata di educazione, formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, incubazione, accelerazione e venture capital. L’Opificio ha già un’intera ala dedicata alle imprese, che ospita, tra gli altri, G-Factor, l’Incubatore-Acceleratore di start up della Fondazione e il Competence center di Industria 4.0 Bi-Rex. La Fondazione Golinelli con Utopia arricchisce il suo assetto, avviato con il piano di sviluppo pluriennale Opus 2065. Abbiamo trovato in Fondazione di Sardegna, ente che da sempre sostiene l’innovazione e mira a elevare il livello scientifico della collettività nel suo territorio, il partner ideale per un’azione congiunta a livello nazionale”.
Zanotti e Antonello Cabras, presidente di Fondazione di Sardegna, faranno parte della governance di Utopia, a testimonianza di come i due promotori istituzionali credano fortemente nel progetto; con loro ci sarà Antonio Falcone, esperto del settore e anch’egli promotore dell’iniziativa. Il team d’investimento – sostengono – sarà composto da figure di alto profilo con competenze differenti e complementari nelle scienze della vita, oltre che nel venture capital, e avrà il supporto di un comitato tecnico-scientifico formato dai massimi esperti dei settori di riferimento, tra cui Sergio Abrignani, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare.
Con questo progetto Fondazione Golinelli e Fondazione di Sardegna danno vita a “una partnership pluriennale di ampio respiro dedicata all’education, al trasferimento tecnologico e alla trasformazione della ricerca scientifica in impresa”. Questo dunque è solo il primo passo di un percorso che si prefigge di andare lontano.