Faccia a faccia con vista sull’alta classifica. Lazio-Napoli (ore 20.45) e Atalanta-Roma (18) hanno tutta l’aria di non essere gare interlocutorie, ma anzi di poter incidere non poco sul proseguo del campionato. Il discorso vale soprattutto per la gara dell’Olimpico, dove i biancocelesti di Inzaghi e gli azzurri di Gattuso sono forse all’ultima chiamata per i rispettivi obiettivi (vale a dire zona Champions e scudetto), ma anche a Bergamo non sono ammessi errori. Insomma, la domenica si preannuncia piuttosto interessante, tanto più che il turno infrasettimanale ha lasciato degli strascichi ancora lontani dall’essere assorbiti. Partiamo dalla sfida dell’Olimpico, molto delicata per entrambe le squadre.
Il Napoli, dopo il passo falso di San Siro, deve vincere a tutti i costi, ma dovrà farlo con una vera e propria emergenza offensiva, viste le assenze contemporanee degli infortunati Mertens e Osimhen e dello squalificato Insigne. Dal canto suo la Lazio ha ancora meno margine d’errore degli azzurri, perché la classifica, dopo la sconfitta contro il Verona e il pareggio di Benevento, è già preoccupante: fallire il match odierno, di fatto, complicherebbe in maniera pesantissima la corsa alla zona Champions. “In campionato abbiamo perso punti ma abbiamo tempo per rientrare – il pensiero di Inzaghi -. Voglio vedere una reazione già contro il Napoli, sono sicuro che risponderemo con i fatti, come abbiamo fatto in questi anni. La squadra ha voglia di fare bene, dobbiamo vivere questo match come se fosse un nuovo inizio”.
Insomma, la posta in palio è alta e per prendersela sarà necessario giocare con personalità, a prescindere dalle assenze. Gattuso tornerà al 4-3-3 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz, Bakayoko e Zielinski a centrocampo, Politano, Petagna e Lozano in attacco. Inzaghi, costretto a rinunciare a Leiva, risponderà con un 3-5-2 che vedrà Reina tra i pali, Luiz Felipe, Acerbi e Radu nel reparto arretrato, Lazzari, Milinkovic-Savic, Escalante, Luis Alberto e Marusic in mediana, alle spalle della coppia offensiva composta da Immobile e Correa. Partita interessantissima anche a Bergamo, dove Atalanta e Roma si affronteranno per decidere chi, tra le due, potrà concorrere per il vertice. Entrambe attraversano buoni momenti di forma, come dimostrano gli ultimi risultati, a livello ambientale invece stanno meglio i giallorossi, visto che in casa nerazzurra continua a tenere banco il caso Gomez.
Il clima sembrava migliorato dopo che Gasperini lo aveva fatto entrare con la Juve, ma ieri ha deciso di non convocarlo nemmeno: la frattura evidentemente è ormai insanabile, come si evince dalla conferenza stampa dello stesso tecnico. “Mi interessa, quando siamo sul campo, che le regole siano quelle della società applicate dall’allenatore, inoltre per me esistono più capitani, non solo quello che porta la fascia – ha spiegato prima di parlare della partita -. La Roma è in ottima condizione, fa tanti gol e ha trovato il passo giusto. È una squadra di valore, siamo di fronte a una delle big del campionato”. Non ha di questi problemi Fonseca, alle prese semmai con il solito saliscendi d’umore tipico della Capitale, tornata a sognare in grande dopo le vittorie con Bologna e Torino.
“Siamo a dicembre, tutte le squadre sono molto vicine e possono arrivare nelle prime quattro posizioni – ha glissato il portoghese -. Vogliamo fare meglio della scorsa stagione, l’obiettivo è arrivare fra le prime quattro, ma è presto per parlare di altre ambizioni. Ora pensiamo solo all’Atalanta, sarà una gara molto difficile in cui non cambieremo la nostra identità: la nostra ambizione, infatti, è sempre la stessa…”. La parola passa dunque al campo, che gli allenatori calcheranno con due sistemi di gioco molto simili. Gasperini opterà per il solito 3-4-2-1 con Gollini in porta, Djimsiti, Romero e Palomino in difesa, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens a centrocampo, Malinovskyi e Pessina sulla trequarti, Zapata in attacco. Stesso modulo anche per Fonseca, che risponderà con Mirante tra i pali, Mancini, Smalling e Ibanez nel reparto arretrato, Karsdorp, Pellegrini, Veretout e Spinazzola in mediana, Pedro e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Dzeko.