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Fibra: gli Emiri puntano a entrare in FiberCop

Il fondo Kkr avrebbe avviato colloqui con il Fondo sovrano di Abu Dhabi per vendergli il 30% del veicolo che controllerà il 37,5% di FiberCop – In trasparenza, gli arabi controllerebbero l’11% della newco

Fibra: gli Emiri puntano a entrare in FiberCop

Il fondo sovrano di Abu Dhabi sarebbe interessato a investire in FiberCop, la newco di Tim per la rete secondaria in fibra ottica che coinvolge anche il fondo Kkr, Fasweb e Tiscali. FiberCop ha l’obiettivo di potenziare l’accesso alla fibra in Italia, gestendo, in particolare, la rete dell’ultimo miglio (quella ancora prevalentemente in rame che collega gli armadietti alle case). La società, che dovrebbe diventare operativa nel primo trimestre dell’anno prossimo, rappresenta quindi un primo passo in vista della creazione della rete unica attraverso la fusione con Open Fiber.

Secondo Reuters, che cita fonti anonime, Kkr avrebbe avviato colloqui con il più grande fondo sovrano degli Emirati Arabi (Adia) per vendergli il 30% del veicolo che controllerà il 37,5% di FiberCop. L’operazione costerebbe agli arabi circa 1,8 miliardi di euro e li porterebbe a controllare l’11% di FiberCop, senza però acquisire alcun diritto di governance.

Quella iniziata negli ultimi giorni non sarebbe ancora una vera e propria trattativa, ma una prima fase di contatti preliminari. Contatti in cui peraltro è coinvolto anche il governo italiano, che si è già espresso sulla partecipazione di Kkr in FiberCop, dando il via libera con delle prescrizioni. Le reti di telecomunicazione, infatti, hanno valore strategico per il Paese, di conseguenza il governo potrebbe esercitare i suoi poteri speciali (golden power) per tutelare l’interessa nazionale da ingerenze estere.

D’altra parte, l’attenzione dell’Esecutivo si concentra sul progetto di fusione fra le reti di Tim e di Open Fiber. Su questo fronte, Enel (che controlla alla pari OF insieme a Cdp) ha detto di aver praticamente concluso la trattativa con il fondo Macquarie, che dovrebbe rilevare una quota di Open Fiber e lasciare un 10% a Cdp che diventerebbe in questo modo il socio di controllo. Ma è proprio qui che si è creato un intoppo e non è detto che il 17 dicembre, data del consiglio d’amministrazione di Enel, possa arrivare il via libera alla cessione di Open Fiber.

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