Tiger è il campione in carica, ma Francesco Molinari è il giocatore che più di ogni altro ha cercato di soffiargli il titolo. Oggi tornano entrambi sul luogo del delitto, i verdi prati dell’Augusta National in Georgia, dove si gioca l’ultimo e più bel major di questa stagione flagellata dal Covid-19: il Masters 2020. Il periodo non è quello usuale di inizio aprile e mancheranno le immense distese fiorite di rododendri e azalee di ogni colore, ma è già un miracolo che il Masters si possa disputare, quindi gli appassionati possono ringraziare che un così grande spettacolo passi almeno in Tv. Il pubblico dal vivo non è ammesso e questo toglierà qualche emozione, ma è talmente prestigioso il titolo che i migliori giocatori del mondo faranno di tutto per conquistarlo. I partecipanti sono 92 e fra loro figurano i primi 43 professionisti del ranking mondiale.
Tiger vinse una battaglia epica l’anno scorso, sudandosi colpo su colpo il suo 15esimo major. Il fuoriclasse è stato protagonista di una resurrezione sportiva su cui nessuno avrebbe scommesso. Augusta, d’altra parte, è il tracciato che il campione ama di più, quello dove ha messo a segno le sue vittorie più belle, anche contro le barriere razziali, se si pensa che una volta i giocatori dell’Augusta National potevano essere solo bianchi e i caddie dovevano essere di colore.
Woods, nel 2019, approfittò nel giro finale del cedimento di Francesco Molinari per firmare una vittoria gradita a tutto il mondo del golf. Sembravano tornati i vecchi tempi, quando Tiger vedeva cadere dietro di sé i suoi avversari come birilli e, fiutando l’odore del sangue, affondava ancora di più gli artigli. Peccato che da allora non abbia fatto più niente di buono e sia apparso nuovamente fuori forma. Magari il Masters risveglierà la sua voglia di prevalere e di raggiungere il record ineguagliato di 18 major vinti da Jack Nicklaus. In quest’occasione Woods può anche conquistare il record di 83 successi sul PGA Tour. Per ora è fermo a 82 e condivide il primato con una vecchia gloria del passato come Sam Snead.
Cosa aspettarsi invece da Francesco Molinari? Il torinese è stato fermo sette mesi, prima per il lockdown, poi per il cambio di residenza da Londra a Los Angeles. Traslochi a parte, l’azzurro in realtà ha sofferto molto la sconfitta dello scorso anno e dalle vette delle classifiche mondiali è scivolato in 85esima posizione. Quando finì in acqua alla 12, la 56esima buca del suo torneo, un corto par tre molto insidioso, era in corsa per vincere il titolo, ma quell’errore gli fu fatale. Non fu l’unico a dover cedere il passo a Tiger, ma quello sbaglio ha travolto successivamente il suo gioco e la sua fiducia. Ora si tratta di risalire la china, nella consapevolezza che l’occasione di vincere un Masters passa poche volte nella vita. Recentemente Molinari ha giocato solo due gare e domenica scorsa è arrivato 15esimo nello Houston Open. Uno scatto che fa ben sperare. “So di essere competitivo – dice l’azzurro – e ritengo il Masters come un passaggio importante per tornare dove ero arrivato. Vincerlo sarebbe una sorpresa anche per me, ma capirò dal primo colpo come andranno le cose”.
I candidati al titolo, come sempre sono molti. È tutto da seguire il confronto fra Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Jon Rahm (26 anni festeggiati ieri, 10 novembre), numero due. L’ambizioso e potente spagnolo con una vittoria può centrare due bersagli: mettere in bacheca il primo major e conquistare la vetta del ranking. Rory McIlroy, numero cinque del World Ranking, ha l’occasione invece di completare il Grande Slam e divenire il sesto giocatore nella storia a fregiarsi dei quattro major in carriera dopo Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Nicklaus e Woods.
Per i bookmakers, il favorito è Bryson DeChambeau, numero sei mondiale, a segno nel precedente US Open. DeChambeau, con quell’aria da giovane vecchio, sta facendo parlare molto di sé, per il suo mix, un po’ folle, di potenza e tecnica. La rosa dei favoriti comprende inoltre Justin Thomas, Webb Simpson, Xander Schauffele, Patrick Cantlay, Tyrrell Hatton e Collin Morikawa, numero quattro, vincitore di un major ad agosto (PGA Championship) che sarà uno dei 26 debuttanti. Da ricordare che l’ultimo esordiente a imporsi nel Masters fu Fuzzy Zoeller nel lontano 1979.
Sono attesi alla prova, inoltre, l’ex numero uno del mondo Brooks Koepka, Patrick Reed, Jordan Spieth, Matthew Wolff (anch’egli debuttante), Jason Day, Hideki Matsuyama, Justin Rose e Adam Scott. Assente Sergio Garcia, attualmente in quarantena per la positività al Covid-19. Ci sarà il consueto taglio dopo 36 buche che promuoverà ai due giri finali i primi 50 e i pari merito al 50° posto. Causa l’emergenza sanitaria per la seconda volta, da quando è stato istituito nel 1960, non si svolgerà invece il Par 3 Contest, la gara spettacolo della vigilia. In precedenza non si giocò nel 2017 per maltempo.
Nella mattina americana Tiger Woods partirà dal tee della buca 10 alle 7,55 insieme a Shane Lowry e al dilettante Andy Ogletree, vincitore dell’US Amateur 2019. Francesco Molinari salirà sullo stesso tee alle ore 11,38 insieme a Billy Horschel e a Cameron Smith
Per l’occasione il golf torna su Sky e il Masters Tournament viene trasmesso in diretta da Sky a partire da stasera alle ore 19.