I conti del terzo trimestre 2020 di Inwit e il piano industriale piacciono alla Borsa: le azioni della società delle torri per la rete mobile, controllata per un terzo da Tim e per un terzo da Vodafone, sono in vetta al Ftse Mib dopo un esordio a +6% e un posizionamento a +4,7% intorno alle 10 di venerdì mattina.
L’entusiasmo degli investitori in una giornata fiacca per l’indice milanese (-0,6%) è svolto sia alla performance trimestrale che al piano 2021-2023 che prevede un forte aumento degli investimenti in chiave di sviluppo 5G e un aumento dei dividendi per gli azionisti.
INWIT, TERZO TRIMESTRE IN CRESCITA
Nel terzo trimestre dell’anno il gruppo delle torri di trasmissione Inwit ha realizzato ricavi pari a 186,1 milioni (+0,9% rispetto al secondo trimestre), ebitda a 172,8 milioni (+0,7%) e utile a 40,3 milioni di euro (+5,7%). Rispetto ai valori pro-forma dello stesso periodo dell’anno precedente (che include il valore pro-forma relativo a Vodafone Towers e consente il confronto sul perimetro di business omegeneo) la crescita dei ricavi è dell’1,9 per cento.
Nei nove mesi del 2020 i ricavi sono risultati pari a 473,5 milioni di euro, l’ebitda a 432,4 milioni, l’utile a 111,9 milioni.
Dal punto di vista dei risultati industriali, i dati evidenziano la crescita delle ospitalità sui siti (+510) da principali operatori mobili ed Fwa, e la realizzazione di oltre 600 nuove unita’ relative a sistemi Das (distribuited antenna systems) per micro-copertura indoor. La guidance 2020, grazie anche ai risultati del trimestre, è stata aggiornata e migliorata, con ricavi vicini al limite superiore del ‘range’ comunicato a luglio 2020, ed Ebitda, recurring free cash flow leggermente al di sopra dei valori comunicati.
INWIT, PIANO INDUSTRIALE DI SLANCIO SUL 5G
“Abbiamo ottenuto un’accelerazione nel terzo trimestre come promesso in luglio”. Sono queste le parole con le quali Giovanni Ferigo, Ad di Inwit, ha presentato agli analisti i conti del trimestre e il piano industriale 2021-23. “Abbiamo – ha proseguito – una forte posizione per catturare le opportunità della digitalizzazione guidata dal 5G”. Inoltre “ci siamo impegnati in un piano che avrà un ritorno attrattivo per gli azionisti”.
In termini di numeri l’azienda prevede una crescita dell’8% medio annuo dei ricavi, la distribuzione di 900 milioni di dividendi, mantenendo “un miliardo di flessibilità finanziaria”.
l recurring free cash flow è atteso in aumento medio annuo del 23% con progressiva riduzione della leva finanziaria a un rapporto 4,6x al 2023. Dal punto di vista industriale si prevede una forte crescita con oltre diecimila nuove ospitalità nel triennio a supporto dello sviluppo del 5G di Tim e Vodafone. Il piano include “un incremento significativo” delle ospitalità per tutti gli operatori del mercato sia mobili sia Fwa.
All’interno del piano industriale è stata approvata la politica di dividendi: 0,30 euro per azione a partire dal dividendo relativo al 2020 in pagamento nel 2021 e incremento negli anni successivi del piano pari al 7,5% annuo, sostanzialmente in linea con la crescita del business.
“Il piano industriale 2021-23 – ha affermato Giovanni Ferigo – prevede una forte crescita della società nel prossimo triennio: investiremo circa 600 milioni di euro per sostenere il nostro business. Siamo pronti a giocare un ruolo da protagonisti nella trasformazione digitale a supporto degli operatori” nello sviluppo del 5G, del Fca e delle microcoperture con Das e small cell. Proprio pochi giorni fa un primo accordo sulle small cells nelle città è stato annunciato da Tim e Inwit. Infine il piano prevede strumenti per la sostenibilità e un obiettivo di carbon neutralità al 2025.
Inwit non è la sola, nel mondo, ad investire e ad attrarre gli investitori. Proprio lo sviluppo delle nuove reti e gli obiettivi di digitalizzazione delle comunicazioni stanno spingendo gli operatori delle torri favoriscono la crescita di “campioni” di livello non solo nazionale. E’ il caso della spagnola Cellnex che mercoledì 4 novembre ha presentato i conti dei primi nove mesi con boom di ricavi e Ebitda.