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Inter, Atalanta e Lazio: tre match per recuperare subito

Le tre squadre non possono perdere altro terreno se vogliono essere protagoniste in campionato – L’Inter, ancora falcidiata dal Covid, va ad affrontare il Genoa – La Lazio ospita il Bologna dell’ex Mihajlovic – A Bergamo l’Atalanta ospita la rediviva Samp.

Inter, Atalanta e Lazio: tre match per recuperare subito

Vietato sbagliare. Inter, Lazio e, seppur in misura minore, Atalanta si apprestano alla quinta giornata (iniziata ieri con il pirotecnico 3-3 tra Sassuolo e Torino) sapendo di non potersi più permettere passi falsi, pena complicarsi enormemente la vita in classifica. Il discorso, ovviamente, riguarda soprattutto Conte e Inzaghi, perché se è vero che Gasperini è reduce dalla sconfitta di Napoli, lo è anche che si è riscattato alla grande in Champions. Cosa che, come tutti sanno, ha fatto pure la Lazio, ma i soli 4 punti raccolti sin qui impongono una svolta, altrimenti saranno dolori. La pressione maggiore comunque ce l’ha l’Inter, l’unica a fallire, seppur parzialmente, anche nella coppa dalle grandi orecchie.

Il pareggio in extremis contro il Borussia Moenchengladbach, se possibile, ha alzato ulteriormente il polverone mediatico attorno al club di Viale Liberazione, rendendo pressoché obbligata la vittoria odierna sul campo del Genoa (ore 18). “Vedo tanta negatività fuori quanto positività all’interno – ha ribattuto Conte in conferenza stampa -. Non sono preoccupato perché stiamo giocando bene, raccogliendo molto meno di quanto stiamo producendo, visto che sin qui nessuno è riuscito a metterci sotto. La strada intrapresa è quella giusta, rende felici me, i calciatori e il club”. Sarà, eppure sono diversi i dati preoccupanti, in grado di accendere ben più di una spia sul cruscotto nerazzurro.

Il più evidente riguarda la fase difensiva, con ben 10 gol subiti in sole 5 partite: numeri che allarmano e che non si possono spiegare solo con le assenze, per quanto innegabili, che stanno falcidiando la rosa di Conte. Ieri si sono finalmente negativizzati Young e Hakimi, arruolabili forse per lo Shakhtar, non certo per Genova, dove mancheranno anche Skriniar, Gagliardini, Radu e gli infortunati Vecino e Sanchez. Insomma, la tanto decantata abbondanza è momentaneamente in soffitta, con la conseguenza di doversi giocare punti pesanti (in campionato, ma soprattutto martedì in Europa) sempre con gli stessi uomini. A Marassi sarà ancora 3-4-1-2 (Conte non vuole neanche prendere in considerazione un cambio di modulo, nonostante le molte critiche ricevute) con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Vidal, Brozovic e Perisic a centrocampo, Barella alle spalle della solita coppia offensiva Lukaku-Lautaro.

Emergenza semi-conclusa invece per il Genoa, che ha quasi recuperato tutti i positivi al Covid: i tamponi lasciano il solo Males in isolamento fiduciario, ma è chiaro che Maran dovrà comunque aspettare almeno una settimana per tornare a utilizzare tutta la rosa. Il tecnico rossoblu proverà ad approfittare del momento no dell’Inter affidandosi a un 3-5-2 con Perin tra i pali, Goldaniga, Zapata e Masiello nel reparto arretrato, Ghiglione, Behrami, Badelj, Rovella e Czyborra in mediana, Pandev e Shomurodov in attacco. Subito dopo il match di Marassi toccherà alla Lazio, impegnata all’Olimpico contro il Bologna (ore 20.45). Gara molto delicata per entrambe, visto che i biancocelesti hanno raccolto solo 4 punti e i rossoblù addirittura uno in meno. Le premesse, specialmente per la squadra di Inzaghi, erano molto diverse, ma va detto che martedì è arrivata una risposta importante: il tempo per ripartire anche in campionato c’è, a patto di farlo già da stasera.

“Con il Borussia abbiamo fatto una grande gara, tre giorni prima con la Sampdoria ne avevamo fatta una completamente diversa – ha ammesso il tecnico biancoceleste -. Penso sia dovuto soprattutto alle motivazioni che, per una squadra come la Lazio, non devono mai mancare: contro il Bologna dovremo avere umiltà, cattiveria e convinzione, proprio come martedì”. Il problema però è che la rosa è molto valida nell’undici titolare e decisamente meno nelle riserve, ragion per cui il rendimento può calare vistosamente da una gara all’altra. Inzaghi lo sa, ecco perché cercherà di ridurre ai soli Strakosha, Milinkovic-Savic e Lazzari il turnover in vista di Bruges: uomini chiave, certo, ma bisognosi di rifiatare. Il 3-5-2 di stasera sarà composto da Reina in porta, Patric, Luiz Felipe e Acerbi in difesa, Marusic, Akpa Akpro, Lucas Leiva, Luis Alberto e Fares a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. 

Mihajlovic, anch’egli bisognoso di punti dopo la sconfitta col Sassuolo, risponderà con un 4-2-3-1 con Skorupski tra i pali, De Silvestri, Danilo, Tomiyasu e Hickey nel reparto arretrato, Schouten e Svanberg in mediana, Orsolini, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Palacio. A inaugurare il sabato di Serie A saranno però Atalanta e Sampdoria, impegnate nel match delle 15. Partita stuzzicante quella di Bergamo, con due filosofie opposte a confronto: da una parte Gasperini e il suo calcio champagne, dall’altra Ranieri e il suo pragmatismo. Sin qui hanno funzionato bene entrambe, come dimostra una classifica che vede i bergamaschi a 9 punti e i blucerchiati a 6. Gli elementi per una bella gara ci sono tutti, con una leggera pressione in più per l’Atalanta: le ambizioni di alta classifica, infatti, passano per una vittoria.

“La Sampdoria è un avversario di valore, ma è ovvio che ci sia un retropensiero sull’Ajax – ha ammesso Gasperini -. Vincendo martedì, infatti, prenderemmo già un vantaggio importante nel girone”. Insomma, la priorità è la Champions, ma l’Atalanta, a differenza della Lazio, ha strutturato la sua rosa proprio per il doppio impegno. Il 3-4-1-2 di oggi, al netto dell’annunciato turnover, sarà comunque competitivo con Sportiello in porta, Sutalo, Palomino e Djimsiti in difesa, Hateboer, Pasalic, Freuler e Mojica a centrocampo, Gomez alle spalle della coppia offensiva composta da Ilicic e Zapata. Nessuna distrazione invece per Ranieri, che tenterà il colpaccio con un 4-2-3-1 che vedrà Audero tra i pali, Bereszynski, Yoshida, Tonelli e Augello nel reparto arretrato, Ekdal e Thorsby a centrocampo, Damsgaard, Ramirez e Jankto alle spalle dell’unica punta Quagliarella.  

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