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Truffe ai consumatori, Antitrust: ecco le più diffuse

Nell’ultima Relazione annuale, presentata in occasione del 30esimo anniversario dalla sua nascita, l’Autorità fa il punto su quali sono le pratiche commerciali scorrette più comuni a danno dei consumatori

Truffe ai consumatori, Antitrust: ecco le più diffuse

E-commerce, energia, prestiti e assicurazioni. Sono questi i settori in cui maggiormente si concentrano le truffe ai consumatori e su cui più spesso interviene l’Antitrust. L’anno scorso l’Autorità ha condotto 89 istruttorie per pratiche commerciali scorrette, violazione della disciplina consumer rights, clausole vessatorie, accessibilità dei pagamenti e inottemperanze. Il totale delle sanzioni ha raggiunto quota 74,663 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 65 milioni del 2018. I numeri sono contenuti nella Relazione sull’attività svolta nel 2019 dall’Antitrust, presentata in occasione del trentesimo anniversario dalla creazione dell’Autorità. Per l’occasione, il presidente Roberto Rustichelli è stato ricevuto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

E-COMMERCE

Nell’e-commerce, l’Autorità punta il mirino soprattutto contro la pratica del buy and share, una truffa che consiste nel coinvolgere i consumatori in un sistema piramidale. In sostanza, i venditori offrono prodotti costosi a un terzo del loro valore (o anche meno) e chiedono di “prenotare” l’acquisto versando immediatamente la somma. Per ottenere effettivamente la merce a quel prezzo, però, è necessario convincere un certo numero di persone a prenotarsi a loro volta. Ma non è nemmeno detto che alla fine l’acquisto venga consegnato: “Il meccanismo del Buy&Share – spiega l’Antitrust – è in grado di funzionare grazie all’adesione di un numero crescente di consumatori attratti dalla prospettazione ingannevole della possibilità di acquistare a un prezzo scontato beni che, in realtà, non risultano disponibili per la consegna”.

ENERGIA

Per quanto riguarda il settore dell’energia, l’Autorità spiega che le pratiche truffaldine più comuni riguardano “offerte commerciali scorrette, promozione e commercializzazione scorretta di impianti fotovoltaici e promozione ingannevole di carburante”. Ad esempio, un’azienda energetica ha ricevuto una sanzione da un milione di euro perché presentava una delle sue offerte come flat – cioè a canone fisso mensile e senza ulteriori costi – nascondendo una serie di condizioni limitative che alla fine facevano lievitare le bollette dei clienti.

PRESTITI E ASSICURAZIONI

Infine, nei comparti della finanza e delle assicurazioni, la maggior parte delle pratiche commerciali scorrette ha a che vedere con “abbinamenti del credito al consumo con polizze assicurative – scrive ancora l’Antitrust – abbinamento di mutui immobiliari con polizze assicurative e conti correnti o servizi di pay tv”. Su questo fronte, l’Autorità sottolinea che tutte “le pratiche volte a vincolare un servizio principale di tipo finanziario all’acquisto di un diverso e non connesso servizio assicurativo sono da qualificarsi come condotte aggressive in violazione del Codice del Consumo”.

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