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Covid: coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5

In Lombardia dalle 23 di mercoledì scatterà tutte le notti il coprifuoco fino alle 5 del mattino: il Governo dice sì alla Regione – Nel fine settimana chiusi i centri commerciali

Covid: coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5

In Lombardia scatta il coprifuoco notturno. O meglio, il lockdown notturno. Il Governo ha dato il via libera alla proposta arrivata dal governatore Attilio Fontana e condivisa con i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio regionale, oltre che con tutti i sindaci dei Comuni capoluogo della Regione. Risultato: a partire da giovedì 22 ottobre, fra le ore 23 e le 5 del mattino tutte le attività rimarranno chiuse e gli spostamenti saranno vietati, a meno che non avvengano per ragioni di lavoro, salute o necessità improrogabile. Insomma, esattamente quanto previsto nei tre mesi di lockdown, ma limitato alla notte.

“Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza – Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Beppe Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”.

Oltre all’imposizione del coprifuoco notturno, sul tavolo c’è anche l’ipotesi di chiudere nel fine settimana i centri commerciali, fatta eccezione per le attività che vendono beni alimentari o di prima necessità. “Credo sia opportuno prendere un’iniziativa come questa, che è simbolicamente molto importante ma non dovrebbe avere delle conseguenze di carattere economico particolarmente gravi”, ha spiegato Fontana.

L’obiettivo è chiaro: arginare non solo la movida, ma qualsiasi tipo di contatto sociale non necessario che possa favorire la diffusione del virus. Negli ultimi giorni, infatti, la diffusione dei contagi è aumentata a tal punto in Lombardia che le autorità sanitarie non sono più in grado di effettuare un’efficace attività di tracciamento. Significa che ogni contagiato, prima di essere individuato e isolato, ha il tempo d’infettare altre persone. Secondo le previsioni della “Commissione indicatori” istituita dalla Direzione generale Welfare, se la tendenza attuale continuerà, il 31 ottobre potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4mila in terapia non intensiva. La situazione è talmente seria che Fontana ha annunciato di voler rimettere in funzione “entro pochi giorni” l’ospedale alla Fiera di Milano.

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