Sarà una vera e propria rivoluzione che interesserà milioni di studenti. Per determinate professioni non sarà più necessario l’esame di stato post-laurea per acquisire l’abilitazione. Lo stabilisce un disegno di legge contenente “Nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” approvato dal Governo. Il testo dovrà ora passare al vaglio del Parlamento e, in caso di approvazione, comporterà “una radicale semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate”. Lo scopo del provvedimento è quello di facilitare l’accesso al mondo del lavoro per i giovani, semplificando e riducendo la strada che intercorre tra la discussione della tesi e l’effettivo esercizio della professione.
Novità importanti riguarderanno anche il tirocinio pratico valutativo che sarà svolto all’interno del corso di laurea.
ESAME DI STATO E TIROCINIO: LE NOVITÅ
Con il nuovo disegno di legge, una volta laureati, non si dovrà più attendere mesi per conoscere la data delle prove dell’Esame di Stato, ma sarà proprio nell’ambito dell’esame conclusivo del corso di laurea che migliaia di giovani sosterranno l’esame di Stato dper abilitarsi all’esercizio della professione. Parlando in parole povere, la seduta durerà di più e, contestualmente alla discussione della tesi, si sosterrà una prova tecnica valida per l’Esame di Stato davanti ad una commissione di esperti e professionisti
Non solo, proprio per accelerare l’intero iter. Il tirocinio formativo sarà inglobato nel corso di studi.
QUALI SARANNO LE LAUREE ABILITANTI
Come detto, il disegno di legge stabilisce tre diversi step. Le nuove regole si applicheranno subito alle seguenti classi di laurea e alle relative professioni:
- lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria,
- lauree magistrali in Farmacia e farmacia industriale,
- lauree magistrali Medicina veterinaria,
- lauree magistrali in Psicologia.
Successivamente sarà la volta delle tre nuove lauree professionalizzanti introdotte quest’anno.
- geometri,
- agrotecnici,
- periti agrari e periti industriali.
Il terzo step riguarderà invece l’abilitazione all’esercizio delle professioni di:
- tecnologo alimentare,
- dottore agronomo e dottore forestale,
- pianificatore paesaggista e conservatore,
- assistente sociale,
- attuario,
- biologo,
- chimico,
- geologo.
In questi casi però occorrerà la richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali “con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente”.
ESCLUSI ARCHITETTI, INGEGNERI E COMMERCIALISTI
Per il momento, rimangono esclusi dalle novità approvate dal Governo architetti, ingegneri e commercialisti. Secondo il Sole 24 Ore, per loro ci sarebbe stato il “semaforo rosso” del ministero della Giustizia, cui spetta la vigilanza.