A Piazza Affari i riflettori sono puntati sul titolo di Atlantia. In apertura la holding della famiglia Benetton arriva a guadagnare quasi il 4%, per poi ritracciare leggermente e assestarsi a metà mattina su un rialzo del 3%, a 15,055 euro. Si tratta della migliore performance sul Ftse Mib.
A spingere le azioni Atlantia sono due fattori: l’accordo in dirittura di arrivo per la cessione di Autostrade e la vendita ormai conclusa di una quota di minoranza di Telepass.
IL DOSSIER AUTOSTRADE
Sul primo fronte, oggi dovrebbe essere davvero la giornata decisiva. Nel pomeriggio si riuniranno i Cda di Atlantia e Cassa depositi e prestiti. Dopo la tempesta seguita agli accordi di metà luglio, l’ipotesi più probabile è che alla fine holding di casa Benetton accetti di vendere l’88% di Aspi a una newco partecipata da Cdp (al 40%) e da due fondi stranieri: lo statunitense Blackstone e l’australiano Macquarie (ciascuno dei quali avrebbe il 30%). In questo caso, Atlantia rinuncerebbe alla strategia su due binari, escludendo quindi la possibilità di scindere Aspi per quotarla in Borsa.
LA VENDITA DEL 49% DI TELEPASS
L’altra novità che alimenta la speculazione sul titolo è la vendita di una quota di Telepass, il gruppo specializzato nei sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale. Atlantia, infatti, ha firmato il contratto per cedere il 49% della controllata a Partners Group, fondo di private equity svizzero. Il valore della transazione – annunciata sabato scorso – è pari a 1,056 miliardi di euro, in linea con la valutazione attesa di circa 2 miliardi per l’intera società. Atlantia continuerà comunque controllare il restante 51% di Telepass e a consolidare la società in bilancio.
ALTRI NUMERI SULL’ANDAMENTO DEL TITOLO
Nella media dell’ultimo mese, il titolo in Borsa di Atlantia ha guadagnato il 7,9%, mentre sul semestre la prestazione è ancora più brillante: +18,2%. Il rally non basta però a recuperare le perdite subite nella prima parte del 2020: la performance sui 12 mesi, infatti, è ancora negativa del 32,4%.