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Industria, Bankitalia: “È tornata ai livelli pre-Covid”

Secondo Via Nazionale, il rimbalzo del terzo trimestre (+30%) ha riportato la produzione sui livelli precedenti l’inizio della pandemia – Ma Visco avverte: “Ora ci aspettiamo degli stop an go” e perchè tutta l’economia torni ai livelli pre-Covid ci vorranno 2 anni

Industria, Bankitalia: “È tornata ai livelli pre-Covid”

La produzione industriale italiana è già tornata ai livelli pre-Covid. Lo certifica la Banca d’Italia nel suo ultimo bollettino mensile, spiegando che nel terzo trimestre c’è stato un rimbalzo del 30% e che grazie a questa impennata l’industria è tornata “ai volumi precedenti l’inizio dell’epidemia”. Un segnale senza dubbio positivo, anche se è presto per dire cosa accadrà nei prossimi mesi, soprattutto alla luce della recente crescita dei contagi, il cui andamento futuro è difficilmente prevedibile.  

In ogni caso, Bankitalia sottolinea che la produzione “era caduta fortemente ad aprile, ma aveva in parte recuperato già a maggio e giugno”, e poi “è ulteriormente aumentata a luglio e agosto (rispettivamente del 7% e del 7,7%), sostenuta soprattutto dai beni strumentali e da quelli intermedi”.

Non solo: l’indagine sulle imprese realizzata da Palazzo Koch a settembre “conferma la ripresa in atto: la proporzione di aziende che si aspetta un miglioramento della situazione economica generale rispetto ai tre mesi precedenti sale al 30%, dal 3% della scorsa rilevazione”.

Per quanto riguarda il prodotto interno lordo, nel terzo trimestre “il ritorno alla crescita è stato verosimilmente più sostenuto di quanto prefigurato a luglio – continua Via Nazionale – Anche grazie alle misure di stimolo, l’aumento del Pil potrebbe essere stato intorno al 12%” rispetto al periodo aprile-giugno, soprattutto grazie al “forte recupero dell’industria”. Nel primo trimestre il Pil era sceso del 5% e nel secondo del 13%.

Restano più incerte le prospettive dei servizi – scrive ancora Bankitalia – in ripresa anche per effetto del buon andamento dei flussi turistici domestici ma ancora su livelli di attività molto contenuti”.

Le famiglie, invece, manifestano “un graduale miglioramento delle proprie condizioni economiche, ma riportano anche un’elevata propensione al risparmio a fini precauzionali – si legge nel bollettino – In prospettiva, resta rilevante il rischio che l’evoluzione globale della pandemia possa continuare a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale”.

Per tutte queste ragioni, la Banca d’Italia conferma che in tutto il 2020 il Pil italiano dovrebbe registrare una flessione di poco inferiore al 10%, per poi imboccare la strada di una ripresa “molto graduale” nei prossimi anni. “Per tornare ai livelli pre-Covid l’economia italiana avrà bisogno di due anni” ha sostenuto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che ha anche ribadito in un’intervista a Bloomberg Tv che il debito italiano “è sostenibile”. Non solo: “Stiamo osservando dati relativi al Pil del terzo trimestre migliori di quanto previsto”, ma, alla luce anche dell’aumento dei contagi, “ci aspettiamo degli ‘stop and go’, quindi dobbiamo essere preparati”, mentre le politiche fiscali e monetarie “devono rimanere accomodanti”.

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