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Borse ko per la paura di nuovi lockdown

Il timore di una ulteriore recrudescenza del Covid e di conseguenti lockdown manda in tilt i mercati, soprattutto in Europa – Piazza Affari perde quasi il 3%: sotto pressione in particolare i titoli petroliferi ma non solo- Si salva solo la Ferrari.

Borse ko per la paura di nuovi lockdown

Giovedì nero sui mercati, con i listini europei che subiscono pesanti perdite a seguito della costante crescita dei contagi da coronavirus e delle nuove restrizioni decise dai governi, che mettono a rischio la ripresa economica. In scia è stonata l’opening bell di Wall Street, che soffre il nulla di fatto per il piano di aiuti, anche se Donald Trump ha aperto nelle ultime ore uno spiraglio per un accordo con i democratici prima delle elezioni.

Piazza Affari perde il 2,77%, pur conservando, di stretta misura, quota 19mila punti (19.065). Va male anche l’obbligazionario e lo spread s’impenna, dopo essere abbondantemente sceso negli ultimi tempi. Il differenziale di rendimento fra decennale italiano e tedesco sale del 9,25% a 135 punti base e il tasso del Btp (che ha chiuso ieri al minimo storico di +0,65%), risale a +0,74%. Intanto vola il debito pubblico e tocca un nuovo record: 2.578,9 miliardi in agosto, scrive Bankitalia, in aumento di 18,3 miliardi rispetto a luglio. 

Fra contagi al massimo (oltre 8.804 oggii), debiti che si accumulano e nuovi possibili stop alle attività produttive (che non si possono escludere), il Ftse Mib di ferma con 39 titoli su 40 in perdita. Si salva solo Ferrari, +0,54%. S’inabissano le grandi banche, mentre limitano i danni Bper (-0,54%), ampiamente venduta nelle scorse sedute e Banco Bpm (-0,03%). Quest’ultima in particolare resta al centro delle speculazioni come prima pedina del prossimo, possibile, risiko bancario. Si vocifera di un’accelerazione nel dialogo con Credit Agricole (-4% a Parigi), per una possibile combinazione in Italia. Il Messaggero sostiene che i due istituti avrebbero siglato un accordo di riservatezza per discutere un’aggregazione che coinvolgerebbe Banco Bpm da una parte e Cariparma, Friuladria e Agos (asset italiani dell’Agricole) dall’altra.

Profondo rosso per Intesa -4,93%, Mediobanca -3,95%, Unicredit -3,28%. I ribassi sono particolarmente pesanti per i titoli petroliferi: Tenaris -4,99%, Eni -4,18%; Saipem -3,28%. Crollano Poste 5%, Moncler -4,2%, Pirelli -4,32%. 

Banca Generali cede l‘1,92%, dopo aver deliberato di non procedere al pagamento della prima tranche del dividendo 2020 (relativo all’esercizio 2019), pari 1,55 euro. La decisione è stata presa in linea alle raccomandazioni della Bce e della Banca d’Italia che prevedono la richiesta al sistema bancario di astenersi dal pagare dividendi fino al primo gennaio 2021. La seconda tranche per ora è confermata. 

Atlantia perde il 3,66% dopo lo scatto di ieri. Per il Sole24Ore, se Cassa Depositi e Prestiti presenterà un’offerta vincolante per l’88% di Aspi,  lo farà lunedì prossimo, ma i giorni sono pochi, le tessere del mosaico da comporre sono molte e la manovra vale tanto, cioè fra i 10 e gli 11 miliardi di euro. 

Nel resto d’Europa le cose non vanno molto meglio a Francoforte -2,54% e Parigi -2,11%. Poco sopra Madrid -1,44% e Londra -1,76%. A New York si resta in rosso nelle prime ore di scambi, anche se le perdite sono più contenute rispetto all’Europa. Delude l’aumento delle nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, che sfiorano le 900mila unità, mentre prosegue la stagione delle trimestrali con Morgan Stanley che mostra profitti sopra le stime. Per quanto riguarda l’atteso piano di stimoli all’economia il presidente Trump, in un’intervista a Foxx Business, dice che per trovare un’intesa con i democratici è pronto a salire dai 1800 miliardi messi sul piatto e ci potrebbe essere un accordo prima del 3 di novembre.

Dal fronte delle banche centrali si registra oggi un intervento della presidente della Bce Christine Lagarde al 42simo meeting dell’International Monetary and Financial Committee (Imfc). “Dopo il crollo senza precedenti dell’output registrato nel primo semestre dell’anno – dice Lagarde – gli indicatori economici puntano a un forte rimbalzo delle attività nel terzo trimestre”. Ma “questo rimbalzo è tuttavia disomogeneo per settori e regioni e un’ulteriore sostenuta ripresa dipende in larga misura da come la pandemia impatterà i consumi, i risparmi e le decisioni di investimento. Se da un lato l’incertezza sul percorso della pandemia avrà un impatto sulla forza della ripresa e sulla resilienza del mercato del lavoro, dall’altro l’economia dell’area euro continuerà a essere sostenuta da politiche monetaria e fiscali molto accomodanti insieme all’atteso recupero graduale delle attività globali”.

Sul mercato valutario l’euro perde terreno contro il dollaro e scambia a 1,17 e risale sulla sterlina, con il cross a 0,9059. La divisa britannica soffre l’incertezza Brexit, sul riaffacciarsi delle preoccupazioni per le relazioni commerciali con l’Europa e sulle aspettative di misure più stringenti contro il Covid.

L’inesausta pandemia fiacca il petrolio, preoccupato per la ripresa. Il Brent cede il 2% e scambia a 42,45 dollari al barile. Piatto l’oro.

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