Le esportazioni agroalimentari italiane verso gli USA sfiorano i 5 miliardi di euro. Una quantità enorme di prodotti, in prevalenza sostenibili , primo mercato di sbocco fuori dall’Europa. Per quanti sforzi si facciano in Italia e a Bruxelles , con politiche di sostegno ma anche molti stop and go, le prospettive di ripresa continuano a non essere rosee. E nella “guerra” commerciale tra Usa e Europa l’ultimo colpo l’ha assestato l’Organizzazione mondiale del commercio , Wto, autorizzando l’Ue a mettere nuovi dazi sui prodotti americani per 4 miliardi di dollari. In pratica , un’altra tappa del lungo contenzioso tra le politiche di Trump e l’Unione Europea scaturite dagli aiuti pubblici erogati ai gruppi Airbus e Boeing. L’Italia è schiacciata in un’ assurda battaglia che mostra tanta debolezza della politica a sostegno dell’agricoltura sostenibile.
Esattamente un anno fa gli Stati Uniti erano stati autorizzati ad applicare dazi sulle importazioni europee per 7,5 miliardi di dollari. Le conseguenze, in aggiunta a quelle provocate dal coronavirus, sono state una diminuzione di 400 milioni di euro di giro d’affari nei primi cinque mesi del 2020. L’agricoltura di qualità italiana ha subito, dunque, le maggiori perdite. Come se Donald Trump avesse impedito agli americani di godere di molte eccellenze Made in Italy. Prodotti, peraltro, apprezzati dalle grandi catene distributive. Le tariffe doganali sono il 25% del valore e colpiscono formaggi, salumi, agrumi ,liquori , vini . Filiere ben strutturate in gran parte ecosostenibili.
Ma cosa c’entra l’Italia, il suo agroalimentare, nella disputa Europa – Usa per l’Airbus ? Non ne fa parte e per questo gli agricoltori sperano che il primo comparto export sia tenuto fuori da guerre doganali. “ Si – dice Massimiliano Giansanti , Presidente di Confagricoltura – va fatto ogni sforzo per raggiungere un’intesa bilaterale. I dazi e le misure di ritorsione sono sempre dannose, tanto più nell’attuale situazione di crisi economica e di rallentamento del commercio internazionale per effetto della pandemia”. Un richiamo alla Commissione europea e al governo per un negoziato che escluda quantomeno la filiera italiana da guerre di cui Trump, per giunta, si vanta in campagna elettorale. Tutto questo mentre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Summit ONU sulla biodiversità ha annunciato l’adesione dell’Italia al “Leaders Pledge for Nature” per la salvaguardia del patrimonio naturale mondiale. Mentre gli americani pagheranno di più le eccellenze sostenibili delle campagne italiane.