La parità di genere dovrebbe essere anzitutto un diritto, intrattabile, ma si dà il caso che sia anche una leva strategica per la competitività delle imprese. Ne è convinta Intesa Sanpaolo, che ne ha discusso in un webinar in occasione della IV edizione del premio Women Value Company, che peraltro quest’anno è caduto dopo che la pandemia ha bloccato la crescita delle imprese al femminile (-10.000 le iscrizioni di nuove aziende guidate da donne tra aprile e giugno rispetto allo stesso periodo del 2019).
“Dare voce e visibilità a tutte quelle piccole e medie imprese che ogni giorno mettono al centro le persone e il merito, e raccontare e portare ad esempio le storie, le esperienze d’eccellenza, i successi di una moltitudine di imprenditori e imprenditrici di generazioni diverse, che hanno capito che investire sulle donne, sulla gender equality e sul welfare vuol dire apportare energia vitale non solo alla propria azienda, ma a tutto il sistema Paese”: questi i temi di fondo del premio, organizzato anche dalla Fondazione Marisa Bellisario.
L’evento ha celebrato le 90 imprese finaliste, selezionate tra le 900 che si sono autocandidate quest’anno in tutta Italia, come esempi di eccellenza per le proprie politiche di sviluppo innovative e inclusive, per la capacità di valorizzare il talento femminile e il merito, per lo sviluppo di soluzioni efficaci di welfare aziendale. A due di queste imprese, una di piccole e una di medie dimensioni, andrà la speciale “Mela d’Oro” Women Value Company Intesa Sanpaolo, che sarà assegnata come sempre nel corso della cerimonia della XXXII edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota”, in onda il 17 ottobre su Raiuno.
“Con Women Value Company – ha commentato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -, nato quattro anni fa nel solco del prestigioso premio in memoria di Marisa Bellisario, siamo orgogliosi di aver messo in luce le storie di oltre 2.000 imprese, che puntano sulle donne, sulla parità di genere e sul welfare come risorse su cui investire per crescere. Il senso di questo progetto, che è parte fondante del nostro programma di valorizzazione dell’imprenditoria italiana, è accelerare l’empowerment femminile e contribuire alla più ampia diffusione di una cultura aziendale inclusiva. Le donne sono resilienti, preparate, pronte alle sfide, collaborative: la loro maggiore presenza nella vita d’impresa potrebbe realmente essere per il nostro Paese un booster per lo sviluppo economico e sociale. Oggi siamo di fronte all’opportunità di pensare a nuovi paradigmi d’impresa e il primo passo è proprio ripartire dalle donne, dal loro coraggio, dalla loro creatività, dal loro sapere e saper fare. Come banca di riferimento del Paese, e come datore di lavoro tra i più grandi in Italia, sentiamo fortissimo l’impegno di sostenere il lavoro, la parità di genere e l’imprenditoria in tutte le sue forme: sia attraverso il credito che con il ricorso a strumenti inclusivi e sostenibili, coerenti con le evolute politiche di conciliazione lavoro/famiglia di cui beneficiano le 90 mila persone che lavorano in Intesa Sanpaolo”.
In fatto di pari opportunità e inclusione, Intesa Sanpaolo ha fatto scuola: per valorizzare le donne, il 54% dell’intera popolazione aziendale, sono stati introdotti strumenti concreti come un KPI (obiettivo gestionale) specifico per premiare i manager attenti all’equità di genere, oltre a programmi di accelerazione delle carriere femminili e specifici percorsi di crescita professionale per favorire la formazione e l’inclusione; il sistema integrato di welfare si è evoluto negli anni, con un’ampia gamma di soluzioni – ad esempio banca del tempo, asili nido aziendali, permessi più ampi per maternità/paternità, smart working, orari flessibili in entrata e uscita, part-time – che affrontano concretamente il tema della gestione del tempo e dell’equilibrio tra esigenze aziendali e personali dei dipendenti.