Esattamente 66 anni fa, il 19 agosto del 1954, ci lasciava uno dei più importanti e apprezzati leader politici italiani del dopoguerra e non solo, Alcide De Gasperi. Nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in provincia di Trento e all’epoca parte integrante dell’impero austro-ungarico, De Gasperi, che fu prima deputato al Parlamento di Vienna e dal 1921 in quello italiano su posizioni cattoliche democratiche, è stato il fondatore della Democrazia Cristiana ed il primissimo presidente del Consiglio della neonata Repubblica italiana, dal 13 luglio del 1946. Devoto cristiano, il leader politico trentino, morto a Borgo Valsugana il 19 agosto del 1954, mantenne la carica di presidente del Consiglio per ben 7 anni, fino al 1953, guidando complessivamente sette governi, i primi di grande coalizione (con dentro il partito comunista e il partito socialista) e gli ultimi a vocazione, in alleanza con i repubblicani del PRI.
De Gasperi ha dunque guidato l’Italia negli anni difficili dell’immediato dopoguerra, gestendo le prime fasi della ricostruzione e soprattutto gli aiuti del Piano Marshall, firmato nel 1948 dal presidente americano Truman (che in cambio chiese appunto di espellere i partiti socialcomunisti dal governo). Quella fase drammatica e decisiva ricorda, in parte, quanto sta accadendo oggi con il Recovery Fund. De Gasperi infatti non fu solo protagonista della scena italiana. Anzi, a proposito di Recovery Fund e di Europa è utile ricordare, oggi più che mai, che il leader politico trentino viene internazionalmente riconosciuto come uno dei padri fondatori dell’Unione europea, assieme al tedesco Konrad Adenauer, ai francesi Robert Schuman e Jean Monnet, all’olandese Johan Willem Beyen, al belga Paul-Henri Spaak, al federalista Altiero Spinelli.
La sua carriera inizia come giornalista: nel 1904 entra a far parte della redazione de Il Trentino, diventandone in breve tempo direttore. Nel 1919 aderisce al Partito Popolare Italiano, promosso da don Luigi Sturzo, e nel 1921 viene eletto deputato a Roma. Impegnato in prima linea contro il fascismo, fu arrestato alla stazione di Firenze l’11 marzo 1927, insieme alla moglie, mentre si stava recando in treno a Trieste. Scarcerato nel 1928, fu ancora perseguitato dal regime e attraversò un periodo di difficoltà, senza riuscire a lavorare, salvo trovare un modesto impiego nella Biblioteca vaticana. Nel 1942-43, durante la Seconda guerra mondiale, compose, insieme ad altri, l’opuscolo Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana in cui esprimeva le idee alla base del futuro partito della Democrazia Cristiana, di cui sarebbe stato cofondatore. E dopo la Liberazione diventò un protagonista di prima grandezza della storia della Repubblica.
Il realismo lungimirante, alimentato da grandi ideali e grandi passioni democratiche, fu il tratto distintivo di un grande leader e di un padre della Patria quale Alcide De Gasperi indiscutibilmente fu.