Il duello tra Usa e Cina torna in cima all’agenda dei mercati, portando scompiglio negli equilibri un po’ noiosi dell’estate. Donald Trump ha rotto gli indugi lanciando un ultimatum ai social network cinesi, trattati alla stregua di una pericolosa quinta colonna in azione contro gli Stati Uniti: entro 45 giorni le società Usa dovranno interrompere ogni rapporto con Tik Tok, la App video più diffusa specie tra i giovani, e con We Chat, la piattaforma di messaggistica posseduta dal colosso Tencent. Il diktat coinvolge anche Microsoft: la trattativa per l’acquisto di Tik Tok da parte del gruppo Usa deve avvenire entro il 15 settembre, ma sarà consentita dal governo americano solo dietro “un ingente pagamento” a Washington. L’ultimatum di Trump ha provocato un’immediata reazione sulle Borse asiatiche, rassegnate ad assistere alla scontata reazione cinese.
TENCENT -9%. RISALE L’EXPORT DI PECHINO
Perde colpi Hong Kong. Tencent, la seconda società per valore di mercato del litio, ha lasciato sul terreno il 9%. Shanghai cede l’1% nonostante i dati confortanti delle esportazioni: +7,2%, assai meglio del previsto.
In ribasso stamane i futures sulle Borse europee e su Wall Street, nell’attesa dei dati sul mercato del lavoro, mentre Democratici e Repubblicani continuano a trattare per finalizzare le nuove misure di stimolo all’economia, che dovrebbero essere di almeno di 1.000 miliardi di dollari. I Democratici ne vogliono più di tremila.
BEZOS VENDE TITOLI AMAZON PER 3,1 MILIARDI
Ieri sera a Wall Street l’S&P500 ha guadagnato lo 0,64%; il Nasdaq Composite è salito invece dell’1%, segnando il quarto record storico consecutivo a 11.108 punti. Volano Apple (+3,5%) e Facebook (+6,55%). Jeff Bezos ha venduto titoli Amazon per 3,1 miliardi di dollari per finanziare la sua società spaziale.
Il petrolio subisce gli effetti dello scontro in atto tra le due superpotenze mondiali. Il Brent perde lo 0,3% e scivola a 45,0 dollari il barile.
L’ARGENTO AL TOP: +60% IN TRE MESI
L’oro ha raggiunto in avvio di seduta il massimo storico di 2,075,2 dollari per oncia, ora 2.058 dollari. Anche l’argento si è mosso: nelle ultime settimane ha raggiunto il prezzo di 29,8384 dollari l’oncia, il massimo da sette anni, con un progresso del 60% nel trimestre.
Cross dollaro-euro poco mosso a 1,184, in prossimità dei massimi da quasi due anni.
I TREASURY SCENDONO ALLO 0,50%
Il dato più clamoroso riguarda il rendimento del Treasury Decennale Usa che si stabilizza sui minimi storici in area 0,50% nella convinzione che la Federal Reserve manterrà una politica monetaria iper accomodante per il prossimo futuro.
RIPARTE L’INDUSTRIA, MA ANCHE LA PANDEMIA
Si risveglia intanto l’industria europea, auto in testa. Ma il Covid -19 si conferma ospite tenace quanto indesiderato, ormai protagonista di una seconda onda. Ne è scaturita una giornata nervosa per i listini europei, nonostante la congiuntura economica migliori. A sorpresa, gli ordini all’industria della Germania sono cresciuti in giugno del 27,9% rispetto al mese precedente, più del doppio del dato di maggio (+10,4%) e molto sopra le aspettative degli economisti (+10,1%). La ripresa negli ordini del settore Automotive è stata del 66,5%, ma si resta sotto di circa il 12,2% rispetto ai livelli di febbraio.
GUALTIERI VEDE UN “FORTE RIMBALZO” PER L’ITALIA
Buone nuove anche dall’Italia. La crescita messa a segno a giugno dalla produzione industriale italiana crea, secondo il ministro Roberto Gualtieri, i presupposti per un “forte rimbalzo” del Pil nel terzo trimestre. Nel mese di giugno l’indice della produzione ha segnato un recupero dell’8,2% su mese dopo il +41,6% (rivisto) di maggio.
Oggi arriva in Consiglio dei ministri il decreto agosto, terza misura anticrisi da 25 miliardi. Ieri è stata trovata l’intesa nel governo sulla proroga del blocco dei licenziamenti introdotto per l’emergenza Coronavirus: sarà legato a disponibilità e utilizzo della cassa integrazione o all’utilizzo delle decontribuzioni legate a chi non prosegue l’utilizzo della Cig.
MILANO (-1,34%) INTERROMPE LA STRISCIA POSITIVA
Piazza Affari, -1,34% complici alcune trimestrali deludenti, si prende una pausa dopo i recenti rialzi: l’indice arretra a 19.475 punti.
Le vendite prevalgono a Francoforte (-0,52%), la borsa migliore sostenuta da alcuni conti societari: Adidas guadagna il 3,5%, stimando un rimbalzo negli utili del terzo trimestre. Lufthansa balza del 2,0%, anche dopo aver detto di non prevedere una ripresa della domanda del traffico aereo ai livelli precedenti alla crisi fino al 2024.
Peggio gli altri mercati Parigi (-0,98%) Axa cede il 3,3% dopo aver ridotto il target per gli utili del 2020 e dopo aver escluso pagamenti addizionali agli azionisti nel quarto trimestre. Giù anche Madrid (-1,16%).
LONDRA: IL PIL CALERÀ “SOLO” DEL 9,5%
La peggiore è Londra (-1,23%). La Bank of England ha lasciato i tassi fermi allo 0,1% e non ha modificato la politica di acquisto di asset. Per il 2020 l’istituto prevede un calo del Pil della Gran Bretagna del 9,5% contro il -15% di maggio. Il settore minerario cede l’1,9%, dopo che Glencore ha cancellato il dividendo trimestrale per concentrarsi sulla riduzione del debito, considerando i danni per 3,2 miliardi di dollari inflitti dalla pandemia di Covid-19.
TASSI GIÙ PER TERRA: BTP 0,92%, SPREAD A 146
Il mercato obbligazionario vive un momento storico. Il rendimento del Treasury Decennale Usa scende per la prima volta nella storia a 0,50% trasmettendo l’effetti positivo in giro per i mercati, compreso quello del Btp.
Il decennale italiano scivola ad un rendimento dello 0,92%, a ridosso del livello più basso da febbraio. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 146 punti base (-1,17) e il Btp lima il rendimento a 0,92%.
UNICREDIT (-5,1%) SPEGNE IL RALLY DEL CREDITO
Dopo tre sedute positive Piazza Affari perde slancio. È venuto meno il traino delle banche: chi si attendeva che Unicredit (-5,1% in chiusura, partita in forte rialzo), potesse prendere il posto di Intesa quale driver del comparto, è stato deluso. Nonostante l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier abbia confermato i target di utile sul 2021, dopo aver chiuso il secondo trimestre con un utile di 500 milioni di euro, il titolo ha perso terreno accentuando il calo da inizio anno (-41%).
SUGLI SCUDI BPER, SVALUTAZIONE RECORD PER MPS
Sotto i massimi, ma comunque ben raccolta Bper (+2,17%), nonostante abbia rivisto al ribasso i target del piano industriale al 2021 alla luce dell’impatto del Covid-19. Secondo Equita, i “risultati del trimestre sono sopra le attese grazie ai benefici fiscali”. La società prevede un aumento di capitale intorno a 800 milioni per finanziare l’acquisto degli sportelli di Ubi.
Buon rialzo per Monte Paschi (+0,78%): la perdita della capogruppo al 30 giugno è stati di 1,089 miliardi di euro, a fronte di un utile di 93 milioni di euro conseguito nello stesso periodo del 2019. La perdita choc è legata alla decisione di svalutare le attività per imposte anticipate (dta) per 476 milioni in virtù dell’aggiornamento delle stime interne pluriennali (2020-2024) dei valori economici e patrimoniali per tenere conto dello scenario macro dopo la pandemia. L’istituto è pronto ad emettere un bond subordinato da 2-300 milioni sottoscritto dal Mef per tamponare le richieste Bce e permettere così il via libera alla vendita di 8,1 miliardi di crediti deteriorati ad Amco.
Corre Creval (+5%) sulla scia della semestrale, con un utile netto in crescita del 74%, migliore delle attese.
BRUSCO STOP PER PIRELLI, SOFFRE DIASORIN
Tra gli industriali soffre Pirelli (-4,76%), dopo i risultati semestrali che indicano una perdita nel primo semestre di 101,7 milioni. La società ha rivisto al ribasso le stime di margine operativo e cash flow per l’intero 2020 a causa del “forte” impatto della pandemia. Kepler ha tagliato il prezzo obiettivo a 3,7 euro da 4,2 euro precedente.
Ancora giù Diasorin (-2,2%): la società ha annunciato di aver lanciato con marcatura CE il test il test Liaison Testosterone xt per il dosaggio del testosterone, disponibile sulla piattaforma Liaison XL.
Ritraccia Telecom (-1,3%) dopo due sedute al galoppo.
TONFO DI TENARIS, RIPARTE FIERA MILANO
Ripiegano anche le oil company nonostante il balzo del greggio: Tenaris -4,95%, Saipem -3,16%, Eni -1,9%.
Fiera Milano (+5%) tra i migliori di oggi sull’ipotesi di una parziale riapertura delle attività fieristiche.
Balzo di Exprivia (+8,31%) dopo che la società al 30 giugno ha registrato un utile di 3 milioni di euro, in miglioramento rispetto alla perdita di 20,9 milioni al 31 dicembre 2019.
In rosso una serie di mid cap: Saras -8,1%, Astm -3,95%, WeBuild -3,46%. Segue Marr -3,17%, su cui Intesa Sanpaolo ha ridotto la raccomandazione da buy ad add, con target ridotto da 15 a 14,7 euro, dopo i conti.