Ivass e Consob uniformano le regole sulla distribuzione dei cosiddetti IBIPs, i prodotti d’investimento assicurativo, ovvero polizze vita rivalutabili di Ramo I collegate a gestioni separate, polizze unit linked e index linked di Ramo III, polizze di capitalizzazione di ramo V e prodotti multiramo.
In questo modo viene corretta un’asimmetria del mercato italiano, che finora ha previsto regole differenti per questi prodotti a seconda del canale distributivo (bancario, postale o assicurativo).
L’unica distinzione importante a sopravvivere è quella fra le autorità di controllo: Consob continuerà a vigilare sui prodotti venduti da banche, Poste e intermediari finanziari, mentre Ivass su quelli collocati da compagnie assicurative, agenti, broker e loro collaboratori.
Tra le novità, la più rilevante è che gli emittenti saranno tenuti a definire per ciascun prodotto due mercati di riferimento: uno positivo (cioè la clientela a cui il singolo prodotto è destinato) e uno negativo (ossia il tipo di clienti a cui il prodotto non deve essere proposto in quanto non adatto).
In questo modo – spiegano fonti Ivass – la protezione del consumatore si anticiperà già alla fase di ideazione e progettazione dei prodotti. Ma non solo, perché gli emittenti dovranno anche controllare che i distributori vendano i prodotti solo al tipo di clienti cui sono destinati.
Inoltre, le nuove regole stabiliscono che la consulenza finanziaria, quando è obbligatoria, deve essere fornita a titolo gratuito. La norma non riguarda i prodotti d’investimento “non complessi” – quelli che non espongono il cliente al rischio di perdere il capitale investito, come le polizze di Ramo I – perché in questi casi la consulenza non è obbligatoria.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 31 marzo 2021. Nel dettaglio, Consob ha introdotto alcune modifiche al Regolamento Intermediari, mentre l’Ivass è intervenuta sui Regolamenti 40/2018 e 41/2018 e ha pubblicato il nuovo Regolamento Pog (product oversight and governance) sul governo e controllo di tutti i prodotti assicurativi, inclusi gli IBIPs.
Perché afferma che quando la consulenza è obbligatoria allora deve essere gratuita? Questa era la previsione del regolamento in pubblica consultazione ma è stato modificato con l’ultimo provvedimento