Tutti vogliono arrivare secondi. L’Inter di Conte, capace di battere il Napoli nel big match di San Siro, ma anche l’Atalanta di Gasperini, brava a fare lo stesso in quel di Parma. All’appello manca ancora la Lazio, attesa dalla sfida casalinga contro il Brescia (ore 19.30), ma la certezza è che la lotta alla medaglia d’argento durerà fino all’ultima di campionato, visto che il calendario metterà di fronte proprio Atalanta e Inter, in quello che sarà a tutti gli effetti il botto finale. Entrambe le squadre hanno mostrato determinazione e voglia di vincere, nonostante le buone prestazioni di Napoli e Parma, capaci di creare diversi problemi.
Ma le motivazioni, si sa, fanno la differenza e così ecco il 2-1 dei bergamaschi (reti di Malinovskyi e Gomez dopo il vantaggio iniziale di Kulusevski) e, soprattutto, il 2-0 dei milanesi, spietati nel freddare gli azzurri di Gattuso con i gol di D’Ambrosio (11’) e Lautaro Martinez (74’), nonostante le occasioni avute dagli stessi con Insigne, Elmas e Politano. Ora, sempre in attesa della Lazio, la classifica vede l’Inter a quota 79 e l’Atalanta a 78: lo scontro diretto di Bergamo, insomma, si preannuncia davvero bollente.
“Abbiamo affrontato una squadra forte, l’unica capace negli scorsi anni di dare fastidio alla Juventus, quindi merito a noi per la bella vittoria perché non era semplice, soprattutto per la pressione messaci da chi ci stava dietro – le parole di Conte – A Bergamo non faremo calcoli, affronteremo una squadra che oggi è una realtà importante del nostro campionato, sarà un bel test per capire a che punto siamo: bello finire con una partita così…”.
La corsa al secondo posto proseguirà anche oggi, con la Lazio a ricevere il già retrocesso Brescia. “Veniamo da un’ottima prestazione a Verona, ora dovremo ripeterci per poi giocarci l’ultima a Napoli nel migliore dei modi – il pensiero di Inzaghi – Ora però non penso agli azzurri ma solo al Brescia: queste due gare che restano mi servono per consolidare la classifica e cercare di migliorarla”.
Il tecnico biancoceleste schiererà un 3-5-2 con Strakosha in porta, Patric, Luiz Felipe e Acerbi in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto e Jony a centrocampo, Immobile e Correa in attacco. Lopez proverà a togliersi almeno una soddisfazione con un 4-4-2 che vedrà Joronen tra i pali, Sabelli, Papetti, Mateju e Mangraviti nel reparto arretrato, Spalek, Tonali, Bjarnason e Zmrhal in mediana, Ayé e Torregrossa coppia offensiva.
L’altro piatto principale del mercoledì se lo prendono Roma e Milan, impegnate nella lotta a distanza per andare in Europa League senza preliminari. Saranno i rossoneri i primi a scendere in campo contro la Sampdoria (ore 19.30), ma sono i giallorossi ad avere in mano il pallino del gioco: dovessero battere il Torino (21.45), infatti, il posto europeo sarebbe loro, in virtù dei 4 punti di vantaggio sui rivali.
“Dobbiamo crederci e provare a vincerle tutte, anche se purtroppo non dipende più solo da noi – ha sospirato Pioli – Cominciamo a fare una grande partita, poi vedremo cosa faranno gli altri: intanto siamo concentrati e pronti, pur sapendo che la Samp sta bene, come si è visto contro la Juve”.
Per il Milan insomma si tratta dell’ultima chance per evitare il triplo preliminare di Europa League, non proprio un dettaglio visto che la prossima stagione si preannuncia intasata come non mai. Il tecnico rossonero deve fare a meno di Conti e Romagnoli, per un 4-2-3-1 che vedrà così Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Gabbia e Hernandez in difesa, Kessié e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic. Consueto 4-4-2 anche per Ranieri, che risponderà con Audero tra i pali, Tonelli, Yoshida, Colley e Augello nel reparto arretrato, Depaoli, Linetty, Bertolacci e Jankto in mediana, La Gumina e Quagliarella in attacco.
“I ragazzi sono motivati, anche un po’ stanchi, è vero, ma per noi è una partita importante e mentalmente ci arriveremo molto bene: quando si vince si lavora nel miglior modo”. L’arringa di Fonseca non lascia dubbi sulla voglia della Roma di ottenere i 3 punti per raggiungere l’obiettivo. I giallorossi, effettivamente, hanno tutto l’interesse a chiuderla qui, così da trasformare l’ultima con la Juve in una sorta di amichevole: scenario ideale in vista del match col Siviglia, vero e proprio spartiacque della stagione, ma attuabile solo in caso di 3 punti contro il Toro.
Il tecnico giallorosso infatti si affiderà al 3-4-2-1 tipo con Pau Lopez in porta, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Bruno Peres, Veretout, Diawara e Spinazzola a centrocampo, Carles Perez e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Dzeko. 3-4-1-2 invece per Longo, che proverà a festeggiare la salvezza con Ujkani tra i pali, Lyanco, N’Kolou e Bremer nel reparto arretrato, Singo, Meité, Lukic e Ansaldi in mediana, Verdi sulla trequarti, Belotti e Millico in attacco.
Per la Juventus invece sarà solo una serata di festa, peraltro sul campo di un’altra squadra senza più obiettivi come il Cagliari (ore 21.45). Oltre alla voglia di celebrare lo scudetto appena conquistato però, c’è anche la necessità di prepararsi al meglio in vista del Lione, per quella Champions in cima alla lista dei desideri di Andrea Agnelli. Il grande tarlo di Sarri, ieri in silenzio, riguarda Dybala, fermatosi contro la Samp per un problema muscolare: gli esami hanno evidenziato un’elongazione non grave, ma la sua presenza contro il Lione è comunque in dubbio. Ad ogni modo il tecnico bianconero farà tirare il fiato a diversi giocatori (Szczesny, De Ligt e lo squalificato Rabiot), affidandosi a un 4-3-3 con Buffon in porta, Cuadrado, Bonucci, Rugani e Alex Sandro in difesa, Ramsey, Bentancur e Muratore a centrocampo, Bernardeschi, Higuain e Ronaldo in attacco. Serata di gala anche per Zenga, che proverà il colpaccio con un 4-3-1-2 che vedrà Cragno tra i pali, Pisacane, Walukiewicz, Klavan e Lykogiannis nel reparto arretrato, Rog, Ladinetti e Ionita in mediana, Pereiro alle spalle della coppia offensiva composta da Joao Pedro e Simeone.