Dal 2016 alla fine del primo trimestre 2020, il numero delle auto elettriche nel mondo si è quasi quintuplicato, passando da 1,5 a più di 7 milioni. Di questi, più di tre milioni sono in Cina e quasi due milioni in Europa, dove a dominare il mercato è la Norvegia, con 320mila auto elettriche distribuite fra appena 5 milioni di abitanti. Anche nel periodo gennaio-marzo di quest’anno, mentre le immatricolazioni totali di autoveicoli nell’Ue hanno registrato un forte calo, le auto elettriche ed ibride si sono mosse in controtendenza, mettendo a segno una crescita rispettivamente dell’81,7 e del 49% su base annua, per un totale di 228.210 e 310.308 veicoli venduti. Quanto all’Italia, nello stesso periodo la vendita di auto ibride – quasi la metà (48%) del mercato della mobilità ad alimentazione alternativa – ha superato quella di auto a gas (40,5%), tradizionalmente più diffuse nel nostro Paese.
I numeri sono stati illustrati martedì durante la presentazione della terza edizione di “100 Italian E-Mobility Stories 2020”, una pubblicazione curata da Enel e Fondazione Symbola – per la prima volta in collaborazione con Fca – che racconta l’esperienza di cento eccellenze dell’e-mobility Made in Italy. E anche questo è un segno dei tempi: un tempo su posizioni molto distanti sul futuro della mobilità elettrica che Sergio Marchionne considerava troppo costosa, oggi i trend sono cambiati. E le posizioni si sono ravvicinate anche se rimangono dei distinguo.
“La crescente concentrazione della popolazione mondiale in grandissime aree metropolitane chiede a gran voce un ripensamento di tanti stili di vita – afferma Francesco Starace, amministratore delegato di Enel – Ciò passa necessariamente attraverso una mobilità sostenibile, pubblica e privata, che non sia dannosa per l’ambiente e che si annuncia prepotentemente e sempre più chiaramente elettrica”.
L’emergenza coronavirus, che ha inferto un colpo pesantissimo al mercato dell’auto nei mesi del lockdown, non ha risparmiato la mobilità elettrica; tuttavia, le istituzioni italiane e quelle europee hanno messo il green new deal al centro dei piani di rilancio dell’economia, perciò la crisi potrebbe trasformarsi in un’opportunità di sviluppo per il mercato delle auto elettriche. Non a caso, un emendamento al decreto Rilancio introduce nuovi incentivi per l’acquisto di auto Euro 6 entro il 31 dicembre 2020 (il bonus è pari a 3.500 euro per chi rottama un mezzo di almeno 10 anni, oppure la metà senza rottamazione) e rafforza quelli per i veicoli ibridi ed elettrici previsti dalla legge di Bilancio 2019.
In questo scenario, anche Fca ha superato le sue iniziali perplessità su questo segmento di mercato e ha da poco presentato la versione elettrica della 500, che rappresenta una vera svolta per la strategia del gruppo. Tuttavia, le difficoltà non mancano: “Le vetture elettriche devono essere pensate e inserite in un ecosistema molto più ampio – commenta Pietro Gorlier, Coo di Fiat Chrysler – e perché possano essere accessibili a tutti è necessario un sistema a contorno fatto di infrastrutture di ricarica pubbliche e private, costi dell’energia adeguati, parcheggi dedicati, gestione semplificata del suolo pubblico per l’installazione di colonnine, misure di supporto alla domanda, oltre che un piano di riqualificazione della filiera industriale”.