È arrivata l’ufficialità. Fca ha sottoscritto con Intesa Sanpaolo il maxi prestito da 6,3 miliardi di euro, con garanzia Sace. La linea di credito avrà una durata di tre anni e sarà utilizzata esclusivamente per le attività che svolge nel nostro Paese e per “il sostegno delle oltre 10.000 piccole e medie imprese che costituiscono il settore automotive in Italia”. L’annuncio arriva direttamente dalla società che sottolinea anche che il prestito beneficerà della garanzia per l’80% di Sace, l’agenzia italiana per il credito all’export controllata da Cdp, dopo il via libera arrivato il 24 giugno prima dalla Corte dei Conti e poi dal Mef.
“I 6,3 miliardi del prestito Sace sono legati a necessità di liquidità nel breve periodo, a 3 anni” e “coprono le spese che stiamo sostenendo in Italia, hanno lo scopo di sostenere noi e la nostra filiera dal momento che le nostre problematiche di liquidità diventano anche problematiche della filiera”, ha spiegato il Coo per l’area Emea di Fca, Pietro Gorlier.
Scendendo nei dettagli dell’operazione, Fca fa sapere che le erogazioni che partiranno nei prossimi giorni saranno gestite attraverso conti correnti dedicati, accesi con Intesa Sanpaolo e saranno destinate al pagamento di circa 10mila fornitori italiani e al sostegno degli investimenti programmati nei vari stabilimenti. “Tra le iniziative previste da questo piano – ricorda la società – FCA Italy ha recentemente avviato le linee produttive della nuova Fiat 500 elettrica a Torino e delle Jeep Renegade e Jeep Compass ibride plug-in a Melfi”, oltre al completamento dello sviluppo tecnico e dell’avvio della produzione della nuova Maserati Mc20 a Modena.
Nei progetti di Fca ci sono poi la nuova Alfa Romeo C-UV a Pomigliano, le Maserati GranTurismo e GranCabrio (disponibili anche con propulsione elettrica) a Torino, la Maserati D-UV a Cassino e le Maserati Ghibli e Levante (incluse le versioni ibride) sempre nel polo produttivo torinese. “A queste attività si aggiungeranno, come nuove iniziative, lo sviluppo del nuovo modulo motore GSE/MHEV (Mild Hybrid) a Termoli e le relative applicazioni a Melfi sulle Jeep Renegade e Compass e sulla Fiat 500X”, spiega Fca.
Pietro Gorlier ha dichiarato “Di fronte a una crisi senza precedenti, questo è un esempio dell’Italia che si unisce per salvaguardare un vitale ecosistema industriale. Il governo, la più grande banca del paese e Fiat Chrysler Automobiles si sono messe al lavoro per assicurare con la loro forza congiunta che l’intero sistema automobilistico italiano possa continuare a giocare il proprio ruolo nella ripartenza dell’economia italiana. Il 100% delle risorse che fanno parte di questo accordo sarà indirizzato al nostro business in Italia, quindi alle migliaia di imprese e alle centinaia di migliaia di lavoratori il cui futuro dipende dal rilancio del nostro intero settore”.
Nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Industria del Senato, Gorlier ha spiegato inoltre che, secondo le previsioni, le vendite di Fca in Italia nel 2020 subiranno una riduzione compresa tra il 35 e il 50% “È stato e sembrava 50% nella prima parte dell’anno, togliendo i mesi di marzo e aprile a zero e con 450mila veicoli in stock, prodotti e distribuiti rimasti invenduti e ora si stima che si andrà verso il 35% a fine anno”.
“Riteniamo che sia importante sia riavviare il mercato e continuare a concentrarsi sulla decarbonizzazione, ampliare gli incentivi alla fascia ibrida alternativa per poter rimettere in moto non solo la filiera ma smaltire gli stock e rinnovare il parco circolante obsoleto. Dovrebbe esserci poi un premio alle vetture stock che, tra l’altro, non consentiranno la riapertura completa delle fabbriche. Supportare anche il parco di veicoli che fanno distribuzione urbana sarebbe importante. Nel medio-lungo se vogliamo far sì che siano raggiunti gli obiettivi, è importante l’incentivazione di strutture di ricarica sia pubblica che privata”, ha concluso.
A Piazza Affari, dopo un avvio incerto del listino milanese, il titolo Fca guadagna l’1,3% a quota 8,779 euro.