Dal punto di vista operativo cambia poco, ma adesso è ufficiale: il completamento della fusione tra Banca IMI e Intesa Sanpaolo, annunciato due anni fa nel Piano d’Impresa 2018-2021, si completerà a luglio e porterà con sé la nascita della nuova divisione IMI Corporate & Investment Banking, che mette insieme la centenaria storia di IMI con l’esperienza di Corporate and Investment Bank (CIB) di Intesa Sanpaolo, che vanta un presidio internazionale di hub e filiali corporate presenti in 25 paesi nel mondo. Il core business è più che mai attuale e importante in questa fase di difficoltà per le imprese, dovuta all’emergenza Covid-19, che però non ha impedito alla banca guidata da Mauro Micillo (ex Ad Eurizon) di organizzare la conferenza stampa di presentazione dal vivo, a Milano nella sede della Fondazione Cariplo.
“La situazione che si è creata è eccezionale ed era imprevista – ha esordito Micillo -, e il contesto è quanto mai sfidante. Ma intanto siamo riusciti a remotizzare quasi la totalità del lavoro, mettendo in sicurezza i colleghi”. Ora si tratta di supportare il Paese e di far ripartire l’economia, missione alla quale Intesa Sanpaolo non si è sottratta sin dai primi giorni dell’emergenza. “E’ una fase di grande pressione: come gruppo abbiamo ricevuto 520 mila richieste e fatto interventi complessivi per 48 miliardi, tra moratorie, anticipo della cassa integrazione, finanziamenti alle Pmi garantiti dal Fondo di garanzia istituito dal Decreto Liquidità. E’ un impegno senza precedenti, a memoria d’uomo. Abbiamo in particolare sostenuto una grande filiera come quella dell’automotive, portando ossigeno a Fca ma anche a tante altre aziende”.
Banca IMI viene da anni di crescita a doppia cifra, nonostante il business corporate stia attraversando un periodo generale di contrazione in Italia e in Europa, “per il livello dei tassi e per la concorrenza delle grandi banche americane, che conquistano sempre più terreno in Europa. Eppure noi – ha detto Micillo – andiamo controcorrente e siamo ancora oggi, saldamente, la prima banca corporate italiana. Il nostro market share è pari alla somma di quelli del secondo e del terzo player”. L’obiettivo della nuova divisione rispecchia la missione storicamente assunta da Banca IMI, e cioè di supportare le imprese ma soprattutto quelle votate all’export e all’internazionalizzazione. Fu proprio IMI nel dopoguerra, ha ricordato un video celebrativo trasmesso in conferenza, a gestire i fondi del Piano Marshall per le imprese italiane. E la banca si affermò come prima merchant bank nel Paese negli anni ’70-’80.
La nuova IMI Corporate & Investment Banking sarà guidata da Mauro Micillo come Responsabile di Divisione, Gaetano Micciché come presidente e Massimo Mocio come Responsabile di Global Markets & Investment Banking. “Il “modello IMI” – ha commentato Micciché – ha saputo coniugare nel tempo una profonda conoscenza del tessuto imprenditoriale italiano, un approccio innovatore al credito, con uno sguardo prospettico verso la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione, costruendo un sistema di competenze, professionalità e best practice in grado di accompagnare e supportare il sistema Italia”.
“La banca – ha aggiunto il presidente – è stata artefice di grandi casi imprenditoriali, storie di crescita e di risanamento, che l’hanno resa un’eccellenza a livello nazionale e un brand riconosciuto e apprezzato sui mercati internazionali. Queste operazioni hanno, infatti, consentito più in generale a tutta la Divisione CIB di portare un forte contributo ai risultati del gruppo Intesa Sanpaolo diventando un benchmark per clienti e competitors. Oggi, l’integrazione di Banca IMI in Intesa Sanpaolo rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di eccellenza e rafforza la vocazione del gruppo nel supporto a imprese, pubbliche amministrazioni e istituzioni finanziarie”.