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L’Inter vince e torna in corsa scudetto, oggi tocca a Juve e Milan

I nerazzurri battono di misura la Samp (2-1) e si riportano a soli 6 punti dalla vetta – Smagliante vittoria dell’Atalanta sul Sassuolo per 4-1 – Stasera la Juve gioca a Bologna e Sinisa medita lo sgambetto, mentre il Milan va a Lecce senza Ibra

L’Inter vince e torna in corsa scudetto, oggi tocca a Juve e Milan

L’Inter ritorna in corsa. La prima domenica di campionato post Covid è tutta di stampo nerazzurro e non solo per la vittoria degli uomini di Conte: da segnalare, infatti, c’è anche il bel 4-1 dell’Atalanta sul Sassuolo, ennesima prova di forza della banda Gasperini. È chiaro però che il successo più importante arriva da San Siro, come del resto si evince da una classifica che torna a vedere l’Inter in orbita scudetto. Certo, i punti da Juve e Lazio restano tanti (rispettivamente 6 e 5), per giunta senza scontri diretti a disposizione, ma non abbastanza da far pensare a una lotta a due.

La partita con la Sampdoria era fondamentale proprio per tornare a vedere uno spiraglio di luce e la missione, pur con i soliti difetti, è stata compiuta. Il 2-1 finale sta stretto ai nerazzurri, specialmente dopo un primo tempo giocato molto bene, nel quale il risultato avrebbe potuto assumere dimensioni maggiori. Poi però, proprio come accaduto a Napoli, nella ripresa i ritmi sono calati e l’Inter non è riuscita a chiudere il discorso, tenendo così la pratica aperta fino al 90’.

Per sua fortuna però la Samp, priva di Quagliarella, non aveva Mertens e Insigne ma solo il povero La Gumina, cosicché Handanovic ha potuto passare una serata relativamente tranquilla, eccezion fatta per un’occasione sprecata malamente da Ramirez e per il gol di Thorsby, arrivato dopo una dormita della coppia centrale De Vrij-Bastoni (53’). Poca roba rispetto allo strapotere offensivo nerazzurro, che ha finalmente rispolverato la premiata ditta Lu-La: Lukaku ha timbrato l’1-0 dopo appena 10’, Lautaro ha raddoppiato al 33’.

Con i due di ieri sono ben 30 i gol segnati in stagione dai due attaccanti di Conte, una bella arma a disposizione, tanto più che ora c’è anche Eriksen, finalmente ai livelli del Tottenham. Il danese aveva già fatto la sua bella figura contro il Napoli e ieri si è ripetuto anzitutto con l’assist per Lukaku, poi per tante altre cose interessanti: ecco spiegato dunque il cambio tattico del tecnico nerazzurro, passato al 3-4-1-2 proprio per esaltarne le caratteristiche.

“Sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi ma dobbiamo imparare ad ammazzare l’avversario, sportivamente s’intende – il commento di Conte – Basti pensare a quello che è successo contro il Napoli: crei tanto, domini, poi vai a casa e ti criticano. Qui è successa la stessa cosa, bisogna essere più cinici e determinati perché poi subisci un gol e vai in affanno. Questa era una partita vitale, come lo saranno tutte da qui alla fine, non avremo più spazi per sbagliare. Certo fa parte del percorso di crescita, ma se vogliamo rimetterci in gioco dobbiamo farlo. Siamo a 6 punti, mica a chissà quanto: dobbiamo capire che per vincere ci vuole cattiveria”.

Ora la palla passa alla Juve, chiamata a rispondere nella trasferta di Bologna (ore 21.45). Non si tratta solo di una questione di classifica, anche se quella, ovviamente, ha un peso piuttosto rilevante: i bianconeri infatti devono farsi perdonare la sconfitta di mercoledì, che ha lasciato strascichi tanto inevitabili quanto tangibili.

“La delusione è tanta, perdere un trofeo è pesante ma non possiamo massacrarci per un obiettivo sfumato: pensiamo al prossimo e voltiamo pagina – ha ribattuto Sarri – Dobbiamo migliorare la condizione fisica e mentale entro dieci giorni: dopo 60-70 giorni fermi e 25 di lavoro pesante non possiamo essere subito al massimo, questa è una situazione nuova e difficile. Ora affronteremo un avversario pericoloso quando attacca e quando riparte, dovremo fare una migliore partita sotto il profilo del gioco ma anche stare accorti”.

La Signora ha un solo risultato a disposizione, su questo non c’è dubbio, altrimenti l’aria attorno a Sarri, già piuttosto pesante, rischierebbe di diventare insostenibile. Nei giorni scorsi si sono diffuse voci su presunti litigi tra il tecnico e alcuni giocatori, Ronaldo e Pjanic su tutti, a dimostrazione di un ambiente piuttosto agitato.

“Si tratta di una delle più grandi bufale della stagione – ha glissato Sarri – Pjanic è tra i tre giocatori che ho impiegato di più, è un calciatore a cui sono molto vicino e a cui devo rifarmi perché ha un ruolo importantissimo nel nostro centrocampo. Con Cristiano invece ci siamo parlati prima del Milan e del Napoli, e anche ieri ci siamo confrontati a lungo. Non deve perdere fiducia in se stesso, entro una settimana tornerà il giocatore fantastico di prima”.

Il momento è delicato e solo un successo odierno contribuirebbe a rasserenarlo almeno un po’. Il tecnico bianconero cercherà di ottenerlo affidandosi al solito 4-3-3 con Szczesny in porta, Cuadrado, De Ligt, Bonucci e De Sciglio in difesa, Bentancur, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Douglas Costa, Dybala e Ronaldo in attacco. Mihajlovic, deciso a fare lo sgambetto alla Signora, tenterà il colpaccio con un 4-2-3-1 che vedrà Skorupski tra i pali, Tomiyasu, Danilo, Denswil e Dijks nel reparto arretrato, Medel e Svanberg in mediana, Orsolini, Soriano e Sansone alle spalle dell’unica punta Barrow.

Ad aprire la 27°giornata saranno però Lecce e Milan, impegnate nell’anticipo delle 19.30 (assieme a loro anche Fiorentina-Brescia). Partita delicatissima per i padroni di casa, a caccia di punti salvezza, ma anche per i rossoneri, chiamati a vincere per dare un segnale di vita. L’obiettivo Europa League è ancora alla portata, eppure dalle parti di via Aldo Rossi si parla soprattutto di futuro, come se il presente non avesse più niente da dire. Scenario che non piace affatto a Pioli, deciso a giocarsi tutte le sue carte fino all’ultima mano, anche se la partita, probabilmente, lo vede già sconfitto.

“Se il campionato non fosse stato ripreso la nostra sarebbe stata una stagione di rimpianti, ma ora abbiamo 12 partite per raggiungere l’Europa – l’arringa del tecnico rossonero – Dobbiamo rincorrere e dobbiamo farlo bene e il prima possibile, bisogna riprendere con una vittoria: sarebbe molto importante perché in 40 giorni ci giochiamo tutto. Il mio futuro? Come quello di tutti i tecnici: dipenderà da questo finale di stagione”.

Che si tratti di una reale convinzione o di una bugia a fin di bene per motivare la squadra, la sostanza non cambia: il Milan deve cambiare marcia, possibilmente già da questa tappa in Salento. Pioli non potrà contare su Ibrahimovic (il suo rientro potrebbe avvenire domenica contro la Roma) e sulla coppia centrale Musacchio-Duarte, per il resto però sarà 4-2-3-1 tipo con Donnarumma in porta, Conti, Kjaer, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Bennacer a centrocampo, Castillejo, Calhanoglu e Bonaventura sulla trequarti, Rebic in attacco.

Liverani, a caccia di punti salvezza, proverà a prendersi i 3 punti affidandosi a un 4-3-2-1 che vedrà Gabriel tra i pali, Rispoli, Lucioni, Rossettini e Calderoni nel reparto arretrato, Petriccione, Tachtsidis e Mancosu in mediana, Falco e Saponara alle spalle dell’unica punta Lapadula.

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