Un ritorno col botto. Il calcio italiano riparte dopo oltre 3 mesi di stop e lo fa con uno dei suoi pezzi più pregiati: Juventus-Milan (ore 21), al netto delle differenze tecniche, resta un match di grandissimo fascino, tanto più vista la posta in palio. La finale di Coppa Italia fa gola a entrambe e pazienza se le squadre, alla luce della lunga interruzione, avrebbero preferito giocarsela con un pizzico di rodaggio in più. La linea Spadafora ha messo lo spettacolo davanti alle esigenze calcistiche, regalando all’Italia intera una due giorni davvero spettacolare. A Napoli-Inter però penseremo solo da domani, perché oggi è il giorno di Juventus-Milan e di una semifinale che si preannuncia davvero interessante.
Si parte dall’1-1 dell’andata (gol di Rebic e Ronaldo), dunque dai rossoneri costretti a vincere o, in alternativa, a pareggiare segnando almeno due reti. Impresa tutt’altro che semplice, tanto più che Pioli dovrà rinunciare agli squalificati Ibrahimovic, Hernandez e Castillejo (lo svedese poi si è anche infortunato), con l’inevitabile aumento di un divario già ampio di suo. L’unica consolazione per i rossoneri riguarda il fattore campo, azzerato dalle porte chiuse: qualcosa che incide più di quanto si creda, come hanno capito in Germania, dove le vittorie esterne sono aumentate in maniera esponenziale (va detto però che a risentirne sono soprattutto le squadre medio-piccole, visto che il gigante Bayern le ha vinte tutte).
Insomma, il lockdown non ha cambiato le cose: la Juve era e resta la favorita d’obbligo contro chiunque, a maggior ragione di fronte a un Milan rimaneggiato e in preda all’ennesima crisi di nervi. “Le partite contro di loro, quest’anno, sono state tutte difficili, sia in campionato sia in Coppa – ha però ammonito Sarri – Riescono sempre a metterci in difficoltà, inoltre il risultato dell’andata non ci garantisce niente: è una partita con un risultato ancora apertissimo”.
L’1-1 di San Siro in effetti rende tutto possibile, ma è chiaro che Pioli ha davanti a sé una montagna bella alta e ricca di insidie. Il Milan infatti è riuscito nell’impresa di generare polemiche anche durante lo stop, con l’inevitabile conseguenza di spaccare del tutto un ambiente già diviso prima. Il clou è andato in scena due giorni fa, quando Gazidis si è presentato a Milanello per parlare con allenatore e giocatori: l’assenza di Maldini (ormai un vero e proprio separato in casa) ha fatto rumore, ma la copertina se l’è presa Ibrahimovic, vero e proprio leader di un movimento di protesta che ha messo l’ad sudafricano spalle al muro (in senso figurato, ovviamente).
“È stato un confronto chiaro e diretto, ma è servito – ha confermato Pioli – Parlarsi è sempre la cosa migliore da fare, anche se si hanno opinioni diverse… Adesso però dobbiamo restare concentrati sulla partita, abbiamo uno svantaggio di risultato, ma anche le qualità per giocarcela. C’è tanta voglia di passare il turno e portare il Milan in Europa”.
Il futuro comunque, qualsiasi sia il risultato, sarà di Rangnick, ragion per cui è soprattutto Sarri a giocarsi qualcosa. La sua permanenza in bianconero, al momento, non è in discussione ma Andrea Agnelli, si sa, è piuttosto sensibile all’argomento vittorie: ne sa qualcosa Allegri, esonerato nonostante l’ennesimo scudetto vinto. Se per il Milan la finale è un sogno, per la Juve è un obbligo: chiedere a Cristiano Ronaldo, presentatosi in forma smagliante anche dopo il lockdown, per avere conferme…
CR7 è deciso a prendersi la prima Coppa Italia della carriera e guiderà l’attacco della Signora assieme a Dybala, protagonista di una settimana piuttosto calda. Paulo infatti, perfettamente guarito dal Covid, ha rotto il silenzio invocando un rinnovo che stenta ad arrivare (colpa dei diritti d’immagine) e che, nei suoi piani, lo porterebbe a guadagnare 15 milioni l’anno, superando così tutti i compagni ad eccezione di sua maestà Ronaldo. Da Torino nessuna replica ufficiale, di certo però la questione è delicata e va maneggiata con cura, anche se il campo, come sempre, indirizzerà gli umori, in un senso o nell’altro.
Ad ogni modo Sarri riprenderà da dove si era fermato, ovvero con il 4-3-3, ormai sistema di riferimento designato. In porta, come sempre in Coppa Italia, toccherà a Buffon, con Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Khedira, Bentancur e Matuidi a centrocampo, Douglas Costa, Dybala e Ronaldo in attacco. Milan da reinventare invece per Pioli, costretto a rinunciare a tre titolari indiscussi. Il tecnico opterà per un 4-2-3-1 con Donnarumma tra i pali, Conti, Kjaer, Romagnoli e Calabria nel reparto arretrato, Kessié e Bennacer in mediana, Paquetà, Calhanoglu e Bonaventura sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Rebic.