L’assemblea dei soci di Enav ha approvato il bilancio 2019 della società e la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, che è composto da nove membri, con Francesca Isgrò nominata presidente. A sua volta il Cda, nel corso della prima riunione, ha nominato Paolo Simioni come amministratore delegato.
ENAV: I NUMERI DEL 2019
Ma partiamo dai numeri. L’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo ha chiuso i conti dell’anno scorso, sotto l’ultima gestione di Roberta Neri, con un utile di 118,3 milioni, in crescita del 3,4% rispetto al 2018. I ricavi si sono attestati invece 902,9 milioni (+1,5%). Sul versante della redditività, l’Ebitda ha raggiunto quota 302,9 milioni di euro (+1,8%), mentre il risultato operativo (Ebit) è salito a 170,6 milioni (+3,4%).
L’assemblea di Enav ha stabilito anche di pagare agli azionisti un dividendo da 0,2094 euro per azione ordinaria, per un monte dividendi complessivo pari a 113,2 milioni. La cedola sarà posta in pagamento il 27 maggio 2020, con data stacco cedola il 25 maggio 2020 e record date il 26 maggio 2020.
IL NUOVO CDA ENAV
Per quanto riguarda il nuovo Cda di Enav, rimarrà in carica per il triennio 2020-2022 (cioè fino all’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022) e, oltre a Isgrò, è composto dai seguenti membri: Paolo Simioni, Angela Bergantino, Fabio Pammolli, Giuseppe Lorubio, Laura Cavallo, Antonio Santi, Fabiola Mascardi e Carlo Paris. I primi cinque nomi appartengono alla lista del ministero dell’Economia (azionista di maggioranza con il 53,28%), che è stata votata dal 62,5% del capitale rappresentato in assemblea; gli altri tre invece sono espressione di un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali (soci di minoranza con il 5,10243% complessivo), appartenenti a una lista che ha ottenuto il 29,18% dei voti del capitale rappresentato in assemblea.
Nel caso di Enav l’azionista di maggioranza ha deciso il cambio del top management e Paolo Simioni ha preso il posto di Roberta Neri come amministratore delegato.
Infine, l’assemblea ha dato il via libera a un’operazione di buyback fino a un massimo di 1,2 milioni di azioni proprie: “L’autorizzazione è stata concessa principalmente a servizio dei piani di incentivazione adottati dalla società – si legge nella nota – oltre che per attività di sostegno alla liquidità del mercato”.