Voli e coronavirus: come si viaggia in aereo ai tempi della pandemia? Mascherina e distanziamento dagli altri passeggeri bastano a proteggerci in cielo? Rispondere a queste domande non è semplice, visto che in aeroplano – dove l’ambiente è chiuso, lo spazio poco e il ricambio d’aria limitato – il contagio è più probabile che altrove. Per fare chiarezza, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno scritto un documento di 28 pagine in cui sono elencate tutte le regole da rispettare nei cieli.
VOLI E CORONAVIRUS: ATTENZIONE AL NUMERO DI MASCHERINE
La prescrizione più importante, com’è ovvio, riguarda la mascherina, che non va mai tolta. Ma proprio mai: da quando si entra nell’aeroporto di partenza a quando si esce da quello di arrivo. E, naturalmente, durante il volo. L’unica eccezione è prevista per i bambini sotto i 6 anni.
Tutti gli altri, potranno sganciare gli elastici dalle orecchie solo per sostituire il dispositivo (obbligatoriamente) ogni 4 ore. Se il viaggio è lungo, quindi, occorre portare con sé diverse mascherine.
I passeggeri trovati in volo senza mascherina saranno trattati come i “molesti o violenti”: ovvero, una volta atterrati, saranno consegnati alle forze dell’ordine.
DISTANZIAMENTO SOCIALE: CEDIMENTO ALLE COMPAGNIE
Meno rilievo viene attribuito al distanziamento sociale. In teoria, a bordo dell’aereo bisognerebbe mantenere almeno un metro e mezzo di spazio fra le persone, ma solo “dove consentito dal numero di passeggeri, dalla configurazione della cabina e dai requisiti sulla distribuzione dei pesi a bordo”. Insomma, se non è possibile, se ne può anche fare a meno.
Peraltro, come accade in Italia al ristorante, i passeggeri conviventi possono sedere in posti consecutivi: sarebbe infatti assurdo separare persone che abitano nella stessa casa, dove non rispettano alcuna distanza di sicurezza.
Nel rebus tra voli e coronavirus, proprio il problema legato agli spazi era quello che più aveva suscitato le proteste delle compagnie aeree. Ryanair aveva addirittura minacciato di restare chiusa, in quanto un’eccessiva riduzione dei passeggeri a bordo avrebbe reso l’attività economicamente insostenibile.
Le autorità internazionali vanno quindi incontro alle esigenze manifestate dalle aziende, ma l’apertura potrebbe non bastare a spegnere le polemiche, visto che gli enti nazionali hanno il potere d’imporre regole più restrittive in tema di voli e e coronavirus.
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VOLI E CORONAVIRUS: COSA SUCCEDE IN AEROPORTO
Ai terminal possono accedere solo i passeggeri (non gli accompagnatori) e solo se indossano la mascherina. A tutti i viaggiatori viene quindi misurata la temperatura corporea con dei termoscanner: in Italia chi ha almeno 37 e mezzo viene lasciato a terra, mentre per Easa ed Ecdc la temperatura limite è di 38 gradi.
NUOVO DIRITTO AL RIMBORSO GRATIS
Infine, se prima della partenza il passeggero attesta con un certificato medico di non essere in buone condizioni fisiche, le compagnie aeree sono obbligate a rimborsare o a cambiare gratuitamente la prenotazione.