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Btp Italia boom ma le vendite allo scoperto mettono ko la Borsa

Gli acquisti dei Btp Italia superano ormai gli 8 miliardi in soli due giorni – Male invece Piazza Affari dove la fine del divieto di vendite allo scoperto travolge le banche ma anche Tenaris, Tim e Recordati – Spread in picchiata

Btp Italia boom ma le vendite allo scoperto mettono ko la Borsa

La corsa al nuovo Btp Italia e il calo della spread non bastano a sostenere oggi il morale di Piazza Affari, che lascia sul campo il 2,11% e scende a 17.034 punti, penalizzata dal ritorno delle vendite allo scoperto. Ispirandosi al titolo della nota serie televisiva si può dire che i Diavoli tornano all’attacco, dopo la rimozione del divieto di assumere nuove posizioni corte, deciso dalla Consob d’intesa con le altre autorità europee e che vale anche per i mercati di Austria (-4,07%), Belgio (-1,69%), Francia (-0,89%), Grecia (-1,86%) e Spagna (-2,51%).

Il divieto era stato introdotto il 17 marzo scorso, nel pieno della crisi dei mercati e qualche giorno dopo il crollo storico di Milano (-16,9% il Ftse Mib il 12 marzo), per fare fronte alla speculazioni che stavano colpendo i titoli di Borsa. Si ricorda che la vendita allo scoperto (o short selling) è un’operazione finanziaria che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti  con successivo riacquisto. Questa operazione si effettua se si ritiene che il prezzo, al quale gli strumenti finanziari si riacquisteranno, sarà inferiore al prezzo inizialmente incassato attraverso la vendita. 

In Europa limita i danni Londra -0,78%, mentre Francoforte, +0,12%, consolida i guadagni di ieri. Wall Street, dopo un avvio debole, appare in recupero (il Dj cede lo 0,1%), trascinata dal Nasdaq, grazie ai progressi di campioni tecnologici come Amazon, Netflix o Facebook. L’attenzione degli investitori è rivolta alle trimestrali  in chiaroscuro di importanti retailer e agli interventi del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e del segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, di fronte a una commissione del Senato. In particolare Powell  ribadisce la volontà di mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione della banca centrale per aiutare l’economia Usa a uscire dalla crisi. Continua a creare nervosismo però lo scontro Usa-Cina, che trova ora come nuovo terreno di battaglia l’Oms. 

In questo clima incerto vivono un’altra grande seduta i titoli di Stato italiani. Il successo del nuovo Btp Italia indicizzato, il primo a 5 anni, pare inarrestabile e nel secondo giorno gli ordini del retail hanno superato i 4 miliardi di euro. Tenendo conto dei 4 miliardi già richiesti ieri, la domanda complessiva per il titolo lanciato per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha quindi superato gli 8 miliardi. Domani ci sarà ancora un giorno di collocamento riservato ai risparmiatori e poi giovedì 21 la chiusura con il collocamento riservato agli investitori istituzionali. Il successo si spiega probabilmente con la grande liquidità disponibile, ma anche con il desiderio delle persone di contribuire in qualche misura alla ripartenza del paese, senza trascurare un’equa remunerazione.

Anche il secondario beneficia di questo atteggiamento di ritrovata fiducia: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 210 punti base (-3,18%) e il tasso del titolo tricolore si restringe a 1,63%. Si continua inoltre a guardare con speranza all’accordo franco-tedesco sui fondi da destinare alla ripresa, anche se i paesi del nord sembrano pronti a insorgere e Bruxelles deve cercare di tenere assieme le varie spinte nel formulare la sua proposta. Il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine della riunione Ecofin, dice che la Commissione sarà ancora più audace di Merkel e Macron e presenterà la prossima settimana un piano per la ripresa che supererà i mille miliardi di euro con un mix di interventi a fondo perduto e prestiti. 

La moneta unica apprezza e il cambio con il dollaro sale a 1,0932. Oro in progresso a 1742,65 dollari l’oncia. In lieve calo il petrolio, dopo l’impennata recente. Il Brent tratta a 34,45 dollari al barile (-1%).

In Piazza Affari affonda un titolo oil come Tenaris, -8,9%, mentre i risultati trimestrali mandano a picco Telecom, -8,63%, che è il peggior titolo del settore a livello europeo. Fra le banche la più penalizzata è Banco Bpm, -7,31%. L’ad Giuseppe Castagna, in diretta Instagram sull’account del Sole 24 Ore osserva: “Il motivo per cui oggi i bancari scendono è molto chiaro: hanno riaperto, e purtroppo dico io, la possibilità di shortare”. La banca rende inoltre noto di aver lavorato finora circa 100mila richieste relative a moratorie e sospensione rate e finanziamenti, oltre l’80% delle quali provenienti dalle imprese per un ammontare complessivo di capitale sospeso di circa 2 miliardi di euro. Ha in lavorazione quasi 42.000 richieste relative ai finanziamenti garantiti fino a 25.000 euro rientranti nelle misure del decreto ‘Liquidità’. Per 27.000 è già stata ottenuta la garanzia di MCC e oltre 23.000 sono state già erogate per un controvalore superiore ai  500 milioni di euro.

Giù Bper -5,57%. Sul fronte Intesa-Ubi (-1,47% e -3,87%), si segnala che quest’ultima a ritiene che l’Ops di Intesa Sanpaolo sia divenuta inefficace in quanto si è verificata la condizione ostativa cosidetta Mac (material adverse change) per effetto del Covid-19 e ha sottoposto le sue argomentazioni alla Consob. Fra i titoli farmaceutici ben intonati in questa fase, capitombola all’indietro Recordati -8,07%

Dopo il balzo della vigilia Fca cede il 4,53%, anche a seguito di un crollo senza precedenti nel mercato europeo dell’auto ad aprile. Nella sola Unione europea il calo delle immatricolazioni auto è stato del 76,3%, è il peggior risultato da quando il dato viene registrato, dopo il -55,1% di marzo, secondo quanto ha comunicato stamani l’Acea, l’associazione dei costruttori europei. Fiat ha fatto peggio della media, -88%.

La holding Exor, +2,21%, è invece la blue chip regina del listino, seguita da Enel +1,22% e Buzzi, +0,24%.

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