Spunta in Cina, come un fiore nel deserto, un dato positivo: ad aprile l’export di Pechino è cresciuto del 3,5% rispetto a un anno fa, ribaltando le previsioni (-15%). Forse un errore statistico o il frutto di una manipolazione dei dati, ma anche così un segnale della volontà del colosso asiatico di accelerare i tempi della ripresa. Ma questo ha già rafforzato la determinazione di Trump a far rispettare, senza tener conto dei guasti della pandemia, i termini dell’accordo sui dazi. Se la Cina continuerà a non comprare le merci Usa, come previsto dall’intesa di dicembre, Washington bloccherà l’import made in China. Anche questo spiega il pessimismo cosmico di Larry Fink, il numero uno di Black Rock chiamato da Trump al capezzale della crisi: l’economia, spiega il gestore, è destinata a peggiorare. Nei prossimi mesi ci sarà un peggioramento sul fronte dei consumi, a cui saranno associati fallimenti a catena e un aumento della tassazione sugli utili. E il quadro è altrettanto fosco per l’Europa, Italia in testa. In questa cornice, i mercati vivacchiano grazie all’abbondanza di liquidità.
Incerti stamane i mercati asiatici. L’indice globale delle Borse dell’Asia, il Dow Jones Asia, è in calo dello 0,7%. L’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,7%; sale dello 0,3% il Nikkei di Tokyo, mentre è sulla parità lo Shanghai Composite. La Borsa dell’India ha aperto in ribasso dello 0,7%.
SALE GM, OLTRE 20 MILIONI I DISOCCUPATI USA
Deboli ieri anche i mercati Usa: Dow Jones -0,91%, S&P -0,70%. Sale però il Nasdaq (+0,5%).
Da segnalare il rialzo di General Motors (+3%) alla vigilia della ripresa del lavoro nelle fabbriche.
Wall Street è già concentrata sui prossimi dati del mercato del lavoro, in uscita venerdì. I numeri dell’industria privata anticipano che l’esercito dei disoccupati ha superato i 20 milioni: 20.236.000, per l’esattezza.
Il petrolio Brent stamane è in rialzo dello 0,8%, a 30 dollari, dal -4% di ieri. A Piazza Affari i titoli del settore hanno ceduto i guadagni della vigilia: Tenaris -3,85%, Eni -3,04%, Saipem -2,95%.
LE EMISSIONI DI BOND USA SALGONO DI CINQUE VOLTE
Sui mercati obbligazionari, già sotto pressione in Europa, sta per abbattersi un’alluvione di carta Usa: Il Tesoro ha annunciato che entro fine giugno i T bond di nuova emissione toccheranno la cifra di 2.999 miliardi, cinque volte il trimestre precedente. A sostenere le vendite è l’aumento dei rendimenti a lungo (1,40% il trentennale, ai massimi da marzo) e l’ascesa del dollaro sull’euro, scivolato a 1,0800 sulla valuta Usa dopo i pessimi segnali sulla congiuntura.
LE PREVISIONI SPAVENTANO L’EUROPA: MILANO -1,33%
Non sono state certo una sorpresa, ma le fosche previsioni sul futuro dell’Eurozona presentate ieri dalla Commissione Europea hanno avuto l’effetto dell’ennesima doccia fredda sui mercati, già sotto shock dopo la sentenza della Corte costituzionale tedesca e per niente fiduciosi sull’esito del negoziato sul Recovery Fund. In questa cornice, Piazza Affari si appresta ad affrontare domani il verdetto sul rating di Moody’s e di Dbrs.
Piazza Affari (-1,31% a 17.159 punti) ha accresciuto le perdite nel finale.
GERMANIA, FRANANO GLI ORDINI, MA RIPARTE IL CALCIO
In rosso anche Francoforte: -1,15%. Gli ordini all’industria si sono rivelati un disastro: -15% a marzo. Il governo tedesco e gli stati federali hanno concordato che il campionato di calcio della Bundesliga e della seconda divisione potranno riprendere a giocare le partite dalla seconda metà di maggio senza spettatori.
Parigi -1,11%. Perde colpi Crédit Agricole: -2% nei giorni dei conti. Giù anche Madrid (-1,13%).
La buona performance dei titoli pharma ha sostenuto Zurigo (+0,63%). Quasi piatta Londra (-0,06%).
ITALIA VERSO UNA “PROFONDA RECESSIONE”: PIL -9,5%
L’Italia è “in profonda recessione”, con un calo del prodotto interno lordo che a fine anno farà segnare un drammatico -9,5%. È questo il dato principale delle previsioni economiche di primavera della Commissione europea. Il tonfo italiano è il secondo peggiore del Continente: giusto la Grecia farà peggio, con un -9,7%. L’eurozona, invece, segnerà una recessione del 7,7%.
IL RENDIMENTO DEI BTP A UN PASSO DAL 2%
Il Btp ha esteso le perdite nell’ultima parte della seduta. Il tasso del decennale ha chiuso a un soffio dal 2%, a 1,98%, contro l’1,89% della vigilia.
Dopo una fiammata sopra i 251 punti base, lo spread ha chiuso a 249 punti base (contro 247).
La Germania ha lanciato via sindacato, il primo dal 2015, il nuovo 15 anni da 7,5 miliardi di euro, che ha registrato una domanda superiore ai 35,5 miliardi.
La Grecia ha collocato 812,5 milioni di euro in titoli di Stato a 13 settimane con rendimento a 0,28%, in marginale discesa rispetto a 0,29% dell’asta precedente.
OGGI FRANCIA E SPAGNA OFFRONO TITOLI PER 8 MILIARDI
Oggi pioggia di nuova carta: 18 miliardi di euro tra le aste di Oat in Francia e quelle di Bonos in Spagna.
La cronaca di Piazza Affari è stata condizionata dalle trimestrali in uscita.
ENEL -0,34% LIMITA I DANNI: CALANO I RICAVI, SALE L’EBIT
Enel (-0,34%) ha annunciato a fine seduta i dati del trimestre, chiuso con un risultato netto del gruppo pari a 1,247 miliardi (-0,7%) e un utile netto ordinario di 1,281 miliardi (+10,5%). I ricavi sono stati pari a 19,985 miliardi, in calo del 12,2%. L’Ebit si è attestato a 3,109 miliardi, con un rialzo del 4,3%, e della stessa entità è l’incremento dell’indebitamento netto finanziario, aumentato a 47,097 miliardi, poco oltre le previsioni del consensus a 46,9 miliardi. Gli effetti finanziari legati alla crisi del Covid 19 sono stati “limitati”, ha detto il cfo del Gruppo Alberto De Paoli, sottolineando che “il modello integrato del Gruppo ha offerto una protezione operativa”.
SBANDA CNH, TEMPI LUNGHI PER LO SPIN-0FF
L’accoglienza peggiore è stata riservata ai risultati di Cnh Industrial, -6,53% alla vigilia della riapertura delle fabbriche italiane. La società accusa una perdita di 54 milioni di dollari rispetto a un utile netto pari a 264 milioni di dollari dello stesso periodo del 2019. I ricavi consolidati sono pari a 5,5 miliardi di dollari, in diminuzione del 15% La società ha annunciato tempi più lunghi per lo spin off dei camion e bus Iveco e dei motori Fpt, progetto che va comunque avanti. Nessuna stima viene data al mercato a causa dell’incertezza sull’anno in corso.
UNICREDIT: LA RISTRUTTURAZIONE PESA PER 2,7 MILIARDI
Unicredit (-0,83%) ha chiuso in calo una seduta condotta per buona parte in terreno positivo nonostante che dai conti del trimestre sia emersa una perdita di 2,7 miliardi di euro, imputabile per buona parte ai pesanti costi di ristrutturazione: il dato è inferiore alle previsioni degli analisti. Il ceo Jean Paul Mustier ha assicurato che “non ci sono modifiche nella politica dei dividendi sul 2021 e oltre”. Quanto alla cedola 2019, Mustier ha ricordato di aver “sospeso il dividendo e rivedremo la decisione nel quarto trimestre, dopo il primo ottobre, tenendo conto della situazione e delle raccomandazioni della Bce”. Banca Akros ha ridotto il rating del titolo a neutral da accumulate, con target price invariato a 7,5 euro.
Debole il resto del settore: Ubi -2,26%, Intesa San Paolo -2,12%, Bper -1,18%.
AMPLIFON E PIRELLI ALLUNGANO, PRYSMIAN IN ROSSO
Trimestrali a parte, hanno brillato alcuni industriali. Su tutti Amplifon (+5,3%) e Pirelli (+4,3%). Giornata positiva anche per Leonardo (+1,94%) e Campari (+1,13%). In profondo rosso invece Prysmian (-5,13%).
MEDIOBANCA SPINGE RAIWAY, BANK OF CHINA PROMUOVE MATICA
Salini Impregilo (+1,12%). Il Tribunale ha fissato la data dell’omologa del piano Astaldi (-2,12%) per il 23 giugno, che rappresenta l’ultimo step formale per la definitiva approvazione del piano.
In forte calo Fincantieri (-5,71% a 0,71 euro). Banca Akros ha ridotto la raccomandazione sul titolo da neutral a reduce, con prezzo obiettivo a 0,65 euro.
focus su Rai Way (+6,74%): Mediobanca Securities ha ribadito la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo di 7,02 euro. Rating buy anche da Banca Imi, che alza il target price da 6,1 a 6,3 euro.
Balzo di Isagro (+12,36%) dopo l’accordo in base al quale Fmc si impegna ad acquistare alcuni asset della società al prezzo di 55 milioni di euro.
Sull’Aim, brilla Matica (+12,99%). L’azienda si è aggiudicata la fornitura per 550 mila euro di moduli Financial Instant Issuance (Fii) per Bank of China.