Da una parte la nuova, forse ancor più violenta frana del petrolio, foriera di nuove tensioni finanziarie. Dall’altra la spinta delle banche centrali, decise a sostenere i mercati a qualsiasi costo. Nel mezzo, per limitarci agli Stati Uniti, i conti del primo, tormentato trimestre di 153 corporations. È questa, in sintesi, la situazione dei mercati al centro di eventi che non è esagerato definire storici.
Contrastati i listini asiatici: l’indice Asia Pacific è sotto dello 0,3%, Shanghai, già in calo di un punto percentuale, recupera in chiusura. In rosso il Kospi coreano (-0,22%), mentre s’infittisce il mistero sulla sorte di Kim. In caso di scomparsa, le chiavi dell’atomica di Pyongyang dovrebbero passare nelle mani della sorella Yo-Jong.
IL BRENT SOTTO I 20 DOLLARI, TREMA L’ETF PIÙ GRANDE
A introdurre una nota di incertezza sulle Borse è la prospettiva di una nuova, formidabile ondata di ribassi per il petrolio, in pesante calo nonostante si avvicini il taglio della produzione da parte dell’Opec +. Ma, come già successo il mese scorso, i depositi del greggio Usa scoppiano, perché in assenza di domanda, nessuno ritira la merce.
Di conseguenza, il petrolio texano, ieri giù del 25%, perde stamane un altro 13%, a 10,64 dollari al barile. Precipita anche il Brent del mare del Nord, sceso stamane a 18,85 dollari.
Vacilla il più importante Etf petrolifero del pianeta, lo United States Oil fund, un colosso da 3,6 miliardi di dollari che sta cercando in tutti i modi di spostare la posizione sui future con le scadenze più lontane e si libera a qualsiasi prezzo dei future a breve.
LA FED SPINGE ANCHE I MINI BOND
Le difficoltà del petrolio non sembrano però in grado di frenare la spinta garantita dalle banche centrali confortate dalla voglia di ripartire che percorre le economie. Ieri sera hanno chiuso in terreno positivo il Dow Jones (+1,51%), S&P 500 (+1,47%) e Nasdaq (+1,11%) alla vigilia dei conti degli unicorni dell’economia Usa.
APPLE RINVIA I NUOVI IPHONE, VOLA CITIGROUP
Apple ha annunciato che il lancio dei nuovi iPhone quest’anno verrà rinviato di alcuni mesi. Prende il volo Tesla (+10,1%), che ha annunciato la ripresa dell’attività negli impianti americani per la prossima settimana. Ma le autorità della California hanno detto no.
Frena Amazon (-1,5%), ma a sostenere gli indici ci hanno pensato le banche: Citigroup +8% e Bank of America +6%.
Per la quarta seduta consecutiva ha chiuso in calo l’indice della paura, il Vix, a 33,4 (-7,3%). La Federal Reserve, che tra poche ore darà il via alla sua riunione, ha ampliato i parametri sull’accesso ai fondi riservati a città e contee, permettendo a circa 200 autorità municipali locali, prima escluse, di poter ricevere gli aiuti. Il limite per le città è stato portato a 250mila abitanti, da un milione.
L’oro ripiega dai massimi di periodo della scorsa settimana e stamattina torna sotto quota 1.700 dollari l’oncia, in calo dello 0,9%.
Trimestrali e attesa delle decisioni della Bce che si riunirà giovedì saranno i temi centrali della riunione dei mercati Ue, in attesa anche dei dati sul Pil di Usa (domani) ed Eurozona (giovedì).
LA UE ALLENTA LE REGOLE PER LE BANCHE
A favorire l’avvio sprint dei listini europei hanno contribuito ieri le indiscrezioni di Reuters: gli istituti di credito potranno disporre di una riduzione del capitale regolamentare al fine di aiutare le imprese ad affrontare la crisi causata dalla pandemia di coronavirus ed evitare una stretta del credito. Il commissario europeo per i servizi finanziari, Valdis Dombrovskis, dovrebbe proporre questa settimana un pacchetto di misure che porti la Ue a “seguire in qualche forma l’esempio” della Federal Reserve per consentire un allentamento del calcolo del leverage ratio da parte delle banche.
CORRE PIAZZA AFFARI, VOLA FRANCOFORTE
L’indice Stoxx delle banche europee guadagna così oltre il 3%. Corre Piazza Affari: + 3,09% a 17380 punti. In primo piano Francoforte, che mostra un progresso del 3,13%, in scia a diverse blue chips.
LUFTHANSA E DEUTSCHE BANK OLTRE IL 10%
Ha preso il volo Lufthansa (+10,45%), dopo che il ministro dei trasporti tedesco ha dichiarato di essere a favore della protezione della compagnia aerea.
Deutsche Bank (+12,68%) ha registrato utili del primo trimestre al di sopra delle aspettative ma ha avvertito che quest’anno potrebbe mancare i target sui requisiti patrimoniali richiesto in vista di un aumento dei default e di una estensione del credito per rispondere all’emergenza Covid-19. Commerzbank +6,8%.
BOOM DI PROFITTI PER UBS, GRAZIE AI “RICCHI”
Segue Parigi (+2,55%). In terreno positivo anche Madrid (+1,78%), Londra (+1,64%) e Zurigo (+1,38%).
Volano i profitti di Ubs: +40%, a 1,5 miliardi di dollaro grazie all’aumento dell’attività di depositi e trading da parte dei clienti del wealth management.
L’FT: LA BCE PORTERÀ IL BAZOOKA A 1.500 MILIARDI
La Bce ha comunicato che la scorsa settimana, nell’ambito del piano di sostegno alle aree colpite dalla pandemia (programma PEEP da 750 miliardi di euro) ha comprato bond per 26 miliardi di euro, dall’inizio dell’intervento, a inizio aprile, il totale è 97 miliardi di euro. Per aumentare la forza d’urto, la Bce si prepara a portare il piano PEEP a circa 1.500 miliardi di euro, lo scrive il Financial Times. Il quotidiano riporta che oggetto degli acquisti potrebbero essere anche gli angeli caduti, ovvero, i titoli degli emittenti che sono caduti sotto la soglia dell’investment grade solo di recente.
LO SPREAD SI STRINGE A 220, OGGI L’ASTA BOT
Finale di seduta con il segno positivo sul secondario italiano, che beneficia anche della brillante performance di Piazza Affari Resta indietro la carta tedesca, tradizionale asset rifugio nei momenti di maggiore nervosismo.
Lo spread tra Btp e Bund decennale chiude a 220 punti base da 236 di venerdì sera. Il Btp decennale tratta a 1,75% (- 8 punti base).
In asta oggi 10,5 miliardi complessivi tra Bot a sei mesi e flessibili a 75 giorni. Sul mercato secondario il Buono 30 ottobre 2020 è indicato al tasso di 0,275% da 0,055% di fine marzo. Se confermato in asta, si tratterebbe per il Bot a sei mesi del rendimento più elevato da agosto 2018.
La settimana delle comunicazioni in arrivo dalle banche centrali e da una grossa fetta delle società dell’indice S&P500 è iniziata con un ampio rialzo che ha coinvolto le Borse europee, compresa Piazza Affari.
A MILANO 38 BLUE CHIPS (SU 40) CON IL SEGNO PIÙ
A guidare il movimento in Europa, le società legate ai viaggi ed agli spostamenti, sia per turismo che per affari: indice Stoxx Travel&Leisure +4%. Ampio rialzo anche per il segmento dell’automotive.
Trentotto blue chip hanno chiuso in rialzo a Milano. Solo Italgas e Tenaris hanno chiuso in lieve ribasso.
VIA LIBERA ALL’OPS INTESA/UBI, AZIMUT IN RALLY
Abbiamo già accennato al rally delle banche. Ha guidato la corsa Mediobanca (+4,84%), davanti a Unicredit (+4,2%). L’assemblea di Intesa (+3,8%) ha approvato l’offerta pubblica di scambio con Ubi (+2,8%).
Ma i veri protagonisti della giornata sono stati i titoli del comparto gestito. Anima Holding vola del 12,4% sull’attesa di un interesse di Amundi smentito nel corso della seduta. Il calo dello spread ha messo le ali ad Azimut (+9,47%) e Banca Generali (+7,76%). In progresso anche Finecobank e Mediolanum, entrambe su del 3% abbondante.
PROVE DI RIRESA PER FCA. MA IL MERCATO È FERMO
Tra gli industriali brilla Fiat Chrysler (+4,73%) davanti a Ferrari (+2,05%). Ha ripreso l’attività lo stabilimento del Ducato. In Germania ha ripreso a funzionare la sede centrale di Volkswagen a Wolfsburg. Il mercato italiano dell’auto è fermo, con 2.073 unità immatricolate in aprile sino a venerdì scorso. La stima di Unrae, l’associazione che raggruppa le case estere operanti in Italia, per l’intero mese di aprile è di una contrazione delle immatricolazioni intorno al 97%-98%: “3 o 4 mila che siano, il confronto con le 175 mila unità dello stesso mese dell’anno passato lascia sbigottiti”, dice il presidente Michele Crisci.
SUGLI SCUDI STM, MORGAN STANLEY FRENA LEONARDO
In evidenza Stm (+5,52%) e Prysmian (+4,24%). Contiene i guadagni Leonardo (+0,29%), su cui Morgan Stanley ha ridotto la raccomandazione da overweight a equalweight, con prezzo obiettivo che scende da 13,5 a 6,75 euro.
In forte rialzo Juventus (+6,08%). Guizzo di Moncler (+4,85%) e Technogym (+7,46%). Sale Fila (+6,34%).
In luce Cerved (+5,04%), che ha sottoscritto una serie di accordi vincolanti con un pool di istituti di credito relativi alla sottoscrizione di contratti di finanziamento che disciplineranno termini e condizioni di linee di credito per 695 milioni di euro.