Non cambia la guida dei maggiori gruppi pubblici ma i Cinque Stelle conquistano per la prima volta quella del Monte dei Paschi, di Terna e dell’Enav mentre si rinnovano quasi tutte le presidenze. E’ questo il risultato del lungo braccio di ferro che ha impegnato le forze della maggioranza di governo – alla presenza del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – nella definizione delle maggiori nomine pubbliche che sono state formalizzate lunedì sera con la presentazione delle liste dei candidati per i cda delle assemblee di maggio.
I punti chiave dell’accordo di maggioranza sono sostanzialmente tre:
- Nei principali gruppi pubblici la guida resta nelle mani di manager scelti a suo tempo dai governi Renzi e Gentiloni e cioè Francesco Starace come Ad dell’Enel, Claudio Descalzi all’Eni, Matteo Del Fante a Poste italiane e Alessandro Profumo a Leonardo.
- Cambiano invece gli amministratori delegati del Monte dei Paschi, di Terna e dell’Enav che passano nelle mani di manager voluti dai Cinque Stelle e perciò Guido Bastianini, già timoniere di Banca Carige, diventerà il nuovo Ad del Monte dei Paschi al posto dell’uscente Marco Morelli, mentre Stefano Donnarumma, attuale numero 1 di Acea, sarà l’Ad di Terna al posto di Luigi Ferraris e Paolo Simioni, ora Ad dell’Atac di Roma, guiderà l’Enav al posto di Roberta Neri. Scelte ovviamente tutte politiche a prescindere dai buoni risultati conseguiti dagli Ad uscenti, alcuni dei quali potrebbero trovare presto una diversa collocazione.
- Si rinnovano, infine, quasi tutte le presidenze delle maggiori società pubbliche. Michele Crisostomo diventa presidente di Enel al posto di Patrizia Grieco che viene promossa alla presidenza del Monte dei Paschi, Lucia Calvosa sarà la nuova presidente dell’Eni, Valentina Bosetti di Terna, Francesca Isgrò di Enav e Luciano Carta, attuale direttore dell’Aise, dovrebbe diventare presidente di Leonardo con un effetto domino anche nell’intelligence, mentre Bianca Maria Farina resta in extremis alla presidenza di Poste italiane.
Tirando le somme, i Cinque Stelle conquistano per la prima volta la testa di tre società pubbliche di rilievo come Mps, Terna ed Enav ma mancano il colpo grosso fallendo la sostituzione del discusso Ad dell’Eni, Descalzi, la cui strenua difesa da parte del Pd ha in larga misura influenzato questa tornata di nomine. E proprio la riconferma di Descalzi all’Eni ha scatenato la fronda dell’ala grillina legata a Di Battista.
Dall’altra parte i principali gruppi pubblici restano per i prossimi tre anni nelle mani di top manager collaudati e nominati dai precedenti governi, a cui si affiancheranno però nuovi presidenti.