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Bankitalia: “Salviamo dati e statistiche dal coronavirus”

Secondo un articolo firmato da alcuni economisti di Via Nazionale e della Bce, le misure prese contro il Covid-19 rischiano di falsare tutte le statistiche economiche, che sono la bussola dei mercati ma anche dei governi stessi

Bankitalia: “Salviamo dati e statistiche dal coronavirus”

Le misure prese “per contenere la diffusione del Covid-19 avranno effetti profondi non solo sulle imprese e sulle famiglie”, ma anche sui dati e sulle statistiche economiche, che sono la bussola dei mercati e di “chi prende decisioni di politica economica”. Per questo bisogna trovare il modo di non disperdere i numeri che abbiamo oggi a disposizione. L’appello è contenuto in un articolo scientifico dal titolo eloquente – Salviamo i dati economici dal Covid-19 – firmato da alcuni economisti della Banca d’Italia e della Banca centrale europea (Claudia Biancotti, Alfonso Rosolia, Fabrizio Venditti e Giovanni Veronese).

Per scongiurare “il rischio concreto di non cogliere i rapidi mutamenti in corso nelle nostre economie”, si legge ancora nel testo, è necessario che “tutti facciano la loro parte”. In particolare, tre “protagonisti principali”:

  1. gli istituti nazionali di statistica, che devono garantire “un flusso adeguato di informazioni, specie in questo momento delicato, accompagnando più del solito gli utenti nell’interpretazione dei dati prodotti e disseminati”;
  2. i Governi, che “dovrebbero migliorare la loro capacità di raccogliere, sistematizzare e rendere disponibili in tempi brevi” le informazioni oggi utilizzare prevalentemente dalle società che producono basi di dati;
  3. le grandi piattaforme tecnologiche (Google, Facebook, Apple, Amazon), comprese le imprese di telecomunicazione, la cui “impressionante mole di informazioni può essere utilizzata per affrontare la crisi”.

Secondo gli studiosi, la posta in gioco è davvero alta, perché “definire le risposte di politica fiscale e monetaria a questa crisi sarà ancora più difficile” in assenza di informazioni adeguate. Non solo: “Anche il processo di formazione dei prezzi sui mercati finanziari” sarà meno efficace, aumentando ulteriormente la volatilità.

Senza contare che “una diffusa mancanza di informazioni è un’arma formidabile in mano a quanti mirino a lacerare il tessuto delle nostre democrazie”, continua l’articolo. Insomma, carenza di dati scientifici vuol dire meno informazione di qualità e maggiore rischio di fake news, in primis sui costi umani ed economici della pandemia.

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