Allarme manodopera nelle campagne: Confagricoltura corre ai ripari – o almeno ci prova – e lancia un nuovo servizio per fare incontrare domanda e offerta di lavoro sui campi. In attesa che si trovi una soluzione alla carenza cronica di manodopera che rischia di compromettere la stagione, in particolare nell’orto-frutta, Confagricoltura ha lanciato AgriJob, la piattaforma nata con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra aziende agricole e lavoratori.
Come funziona AgriJob? Lo spiega un comunicato dell’associazione degli imprenditori agricoli: “si tratta di un servizio di intermediazione, riconosciuto dal Ministero del Lavoro, che consente a chi cerca occupazione di essere messo in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati”.
L’idea è nata in seguito ai ripetuti segnali di allarme lanciati dalla confederazione agricola per richiamare l’attenzione sul problema della manodopera legato all’espandersi dell’epidemia Coronavirus e alla sempre maggiore difficoltà di reperire personale per la raccolta. Molti degli immigrati sono rientrati nei loro Paesi e le campagne si sono svuotate. Agli appelli hanno fatto riscontro centinaia di segnalazioni da tutta Italia di persone disponibili a lavorare per la raccolta delle primizie. Di qui l’attivazione della piattaforma online.
Il funzionamento è semplice: il lavoratore compila il modulo che trova cliccando sul banner dedicato in homepage sul sito di Confagricoltura dove anche le imprese possono usare la piattaforma, pubblicando le offerte di lavoro, per essere così intercettate dai candidati del proprio territorio.
“Rimane l’urgenza di trovare una soluzione normativa alla questione manodopera – afferma il presidente della Conferazione Massimiliano Giansanti – Bene quindi l’iniziativa della ministra Bellanova per trovare un ‘corridoio’ con la Romania che favorisca il reclutamento di manodopera già specializzata, ma bisogna accelerare”.
Sul fronte interno, Confagricoltura ha sollecitato l’introduzione di uno strumento normativo agile e immediato per impiegare, esclusivamente in questa fase emergenziale, le persone inoccupate o che percepiscono sussidi, senza far perdere loro tali diritti, inquadrandole nell’ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro. Per esempio, ad essere impiegati potrebbero essere le persone che hanno fatto richiesta per il reddito di cittadinanza senza avere trovato finora un’occupazione.
Frutta e verdura sono al primo posto alla lista delle emergenze in questa fase della stagione produttiva. Il comparto ortofrutticolo – evidenzia Confagricoltura – rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale e il 20% della spesa alimentare. E’ anche la prima voce del nostro export agroalimentare.
In questo periodo le aziende ortofrutticole italiane stanno garantendo senza interruzione i rifornimenti ai punti vendita, cosicché sulle nostre tavole non sono finora venuti a mancare ortaggi e frutti di stagione. Ma l’emergenza Coronavirus inizia a destabilizzare anche questo comparto. Le cause sono molteplici: dalla difficoltà di mercato alla logistica, fino alla carenza di manodopera che sta preoccupando non poco gli agricoltori italiani.
Attualmente il problema è limitato alle primizie, come le fragole (di cui l’Italia è il quarto produttore al mondo, con 3.700 ettari coltivati e un export, seppure in flessione, che vale 29,8 milioni di euro), o gli asparagi, ma il timore degli operatori è che l’emergenza si acuisca nei prossimi giorni, quando, in particolare al Sud, inizierà la raccolta di zucchine, melanzane, pomodori e peperoni.
Confagricoltura ritiene che la pandemia Coronavirus segni il punto di svolta per riorganizzare la filiera ortofrutticola italiana, che manifesta ancora punti di debolezza a sfavore dei produttori agricoli e di tenuta sui mercati internazionali. Senza contare poi l’organizzazione del lavoro all’interno degli stabilimenti post COVID-19, dove la sicurezza degli addetti necessiterà di ulteriori precauzioni.
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