Massima volatilità sui mercati, che sbandano come ubriachi in balia anche oggi delle notizie sul coronavirus e sulle sue conseguenze economiche. Piazza Affari perde l‘1,27% e scende a 15.120 punti, ma limita i danni rispetto a Francoforte -5,47%; Parigi -5,94%; Madrid -3,14%; Londra -3,97%. Wall Street arretra pesantemente e al momento registra cali superiori al 5% su tutti i listini (Dow -7,42%), avviandosi a chiudere sette sedute di seguito sull’ottovolante (con cali e rialzi superiori al 4%), una serie più lunga rispetto a quella registrata nel temibile1929. Boeing cede il 21%, dopo la richiesta al governo di aiuti per 60 miliardi di dollari. Intanto gli Usa chiudono il confine con il Canada, al traffico non essenziale.
Gli investitori cercano di restare liquidi, in una situazione in cui niente sembra sufficiente ad arginare l’epidemia e la recessione. Non bastano gli annunci di misure sempre più consistenti, con gli Usa che dovrebbero portare a 1300 miliardi di dollari il loro intervento e con l’Unione Europea che, secondo Bloomberg, avrebbe allo studio l’attivazione del fondo salva-stati europei, il Mes, per contenere l’impatto della crisi sui mercati finanziari e soprattutto sul mercato del debito sovrano, alla luce delle forti tensioni registrate in particolare nello spread fra Btp e Bund tedeschi.
In mattinata il differenziale fra i decennali era schizzato oltre i 320 punti base e il rendimento del titolo italiano aveva superato il 3%. La chiusura è invece positiva, a seguito dell’intervento della Banca d’Italia per conto del Sebc, tanto che la carta tricolore sovraperforma quella degli altri Stati europei e alla fine lo spread scende a 254 punti base (-5,24% rispetto a ieri).
Gli investitori cercano rifugio soprattutto nel dollaro, che viaggia ai massimi da tre anni contro un paniere di valute. L’euro scambia in calo a 1,0836. Crolla la sterlina a 1,166, ai minimi da 40 anni.
La trama di questo film horror prosegue con il petrolio: il greggio americano perde il 16% e si muove intorno a 22,99 dollari al barile, al minimo da circa 20 anni. Il Brent perde l‘10,65% e scende a 25,67 dollari al barile. Gli analisti di Goldman Sachs stimano un possibile calo del Brent fino a 20 dollari al barile nel secondo trimestre dell’anno, un livello mai visto dall’inizio del 2002. Non si salva nemmeno l’oro, che cede oltre il 2,5% muovendosi a 1486,30 dollari l’oncia.
Piazza Affari si avvale, almeno in parte, dell’intervento della Consob, che ha deciso di vietare le vendite allo scoperto per tre mesi su tutti i titoli, con obblighi più stringenti, in termini di comunicazione, sulle partecipazioni nelle 48 società quotate a più alta capitalizzazione. La francese Amf ha fatto lo stesso a Parigi per un mese, ma senza sortire grandi effetti benefici.
La fotografia finale del Ftse Mib vede in maglia rosa Campari, con un balzo del 10,66%. La società conferma i piani di trasferimento della sede legale in Olanda e annuncia iniziative per neutralizzare i possibili impatti del crollo dei mercati sull’operazione.
Ancora in grande recupero Telecom, +9,94%, favorita da un andamento positivo del settore in Europa, forse in ragione della necessità del telelavoro. Salgono Pirelli +7,8%; Snam +5,26%; Amplifon +4,86%; Terna +4%; Enel +2,97%.
La blue chip peggiore è Stm -13,77%. Bilancio fortemente negativo per la galassia Agnelli: Cnh -13,3%; Exor -12,79%; Fiat -10,85%. Soffrono Leonardo -9,56%; Nexi -8,4%; Atlantia -5,44%; Mediobanca -5,8%. Fra le banche è salva Banco Bpm +0,04%.