Finalmente ci siamo! Il gran giorno di Juventus-Inter è arrivato e pazienza se abbiamo dovuto aspettare una settimana in più del previsto, o se gli spalti dello Stadium saranno vuoti: di questi tempi è già tanto avere il campionato, anche se in forma inevitabilmente ridotta. La domenica odierna servirà a completare la 26esima giornata, inizialmente parzialmente lo scorso weekend, per poi proseguire secondo calendario e riprendere il percorso, il tutto Coronavirus permettendo: anche ieri il presidente della Figc Gravina, infatti, ha ribadito che in caso di calciatore/i contagiato/i la ruota rischierebbe lo stop, mentre il tweet di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (“Serve altro Fermiamo il campionato!”), fa capire piuttosto chiaramente quale sia il pensiero dei suoi assistiti.
Intanto però proviamo a goderci questa domenica, impreziosita dalla madre di tutte le partite. Il derby d’Italia, così ribattezzato da Gianni Brera nel 1967, è l’emblema di tutte le rivalità calcistiche nostrane, inoltre quest’anno, dopo diverse stagioni sottotono, torna a essere decisivo per lo scudetto. Nel frattempo però nella lotta si è insistita anche la Lazio, attualmente prima in solitaria, seppur con una gara di vantaggio sulla Juve e ben due sull’Inter, ragion per cui, sul prato di Torino, ci saranno in palio punti ancor più pesanti del solito. “Questa è la partita più prestigiosa della Serie A per storia e per blasone delle squadre, e in questa stagione anche per la classifica – ha confermato Sarri a JTV. – Dopo due mercati importanti l’Inter è diventata una delle favorite per il campionato, proprio come noi. Sarà una bella gara, per noi potrebbe essere una problematica l’ampiezza dell’Inter, ma tutte e due le squadre hanno delle caratteristiche con cui poter mettere in difficoltà gli avversari”.
Per il tecnico bianconero si tratta di un test delicatissimo: fallirlo, oltre a complicare non poco il percorso scudetto, lo metterebbe in grande difficoltà di fronte a un ambiente ancora arrabbiato per la sconfitta di Lione. Anche per Conte però la partita odierna ha una valenza molto importante, anzi a guardare la classifica si direbbe addirittura fondamentale. Perdere vorrebbe dire andare a meno 9 dalla Juve e a 8 dalla Lazio: ci sarebbe ancora il recupero con la Sampdoria, d’accordo, ma a quel punto rischierebbe di valere davvero poco. “Le condizioni generali sono buone, ovviamente ci siamo dovuti adeguare al cambiamento di programmi, ma abbiamo comunque lavorato – ha spiegato il tecnico nerazzurro a Inter TV. – I ragazzi da questo punto di vista sono straordinari, vedo sempre grande abnegazione, disponibilità e voglia di alzare l’asticella, ma soprattutto di giocarci questo tipo di partite con un preciso significato di classifica”.
Entrambe vogliono vincere e proveranno a farlo al meglio delle loro forze, a partire dalle scelte di formazione dei due allenatori. Sarri ha scelto un 4-3-3 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Bentancur, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Cuadrado, Dybala e Ronaldo in attacco. Consueto 3-5-2 anche per Conte, che risponderà con il rientrante Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, De Vrij e Skriniar nel reparto arretrato, Candreva, Vecino, Brozovic, Barella e Young in mediana, a supporto della coppia offensiva composta da Lukaku e Lautaro Martinez. Juventus-Inter catalizza l’attenzione ma la domenica calcistica offre anche altro. Alle 15, per esempio, sarà San Siro ad accendere i riflettori con un Milan-Genoa che si preannuncia piuttosto interessante e non solo per gli aspetti tecnici.
Sarà la prima partita infatti che i rossoneri giocheranno senza Boban in tribuna: dopo le voci dei giorni scorsi ieri è arrivata anche l’ufficialità del licenziamento voluto da Gazidis, in seguito all’ormai celebre intervista in cui il croato, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, gliene aveva dette di tutti i colori. L’ad ieri, dopo aver formalizzato il tutto con un freddo comunicato, ha parlato a squadra e allenatore, ribadendo la fiducia per un buon finale di campionato: se basterà a rasserenare l’ambiente, privato dell’ennesima bandiera, lo sapremo già oggi. “Non dobbiamo avere alibi da fattori esterni che non dipendono da noi – ha tagliato corto Pioli -. Affronteremo un avversario in condizione, che lavora bene e che nei risultati precedenti ha ottenuto due vittorie e una sconfitta combattuta con la Lazio. Dovremo mostrare intensità e concentrazione perché sarà una partita particolare, nella quale mancherà il nostro pubblico: anche qui però nessun alibi, siamo di fronte a un’emergenza e dobbiamo mostrare concentrazione”.
Il tecnico cercherà una vittoria che varrebbe l’aggancio al Napoli al sesto posto con l’ormai consueto 4-2-3-1, con Begovic in porta (Donnarumma non ha ancora recuperato), Conti, Kjaer, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Bennacer a centrocampo, Castillejo, Calhanoglu e Rebic alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic. Nicola risponderà con un 3-5-2 che vedrà Perin tra i pali, Romero, Soumaoro e Masiello nel reparto arretrato, Biraschi, Behrami, Schone, Sturaro e Criscito in mediana, Sanabria e Pandev in attacco.