Parte alla Camera l’iter verso il via definitivo alla riduzione fiscale sul lavoro dipendente. La commissione Finanze di Montecitorio avvia questa settimana l’esame del provvedimento del governo approvato dal Senato lo scorso mercoledì 4 marzo.
Ricordiamo i dettagli. A partire da luglio di quest’anno è riconosciuto ai percettori di redditi di lavoro dipendente (esclusi quindi i pensionati) un trattamento integrativo. Per i mesi dell’anno 2020 l’importo è complessivamente pari a 600 euro; a partire dal 1 gennaio 2021 la somma annuale è di 1.200 euro. Il trattamento integrativo è riconosciuto se il reddito complessivo non è superiore a 28.000 euro. Il trattamento spetta per le prestazioni rese dal 1 luglio 2020 ed è rapportato al periodo di lavoro. E’ inoltre prevista una ulteriore detrazione dall’imposta lorda e precisamente:
a) euro 480, aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo e 7000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 ma non a 35.000 euro;
b) euro 480, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro.
La detrazione di cui sopra spetta per le prestazioni rese dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2020.
Quanto ai costi, si stima che l’onere aggiuntivo in termini di competenza per l’anno 2020 (indebitamento netto della PA), è pari a 3.267 milioni di euro, al netto dei risparmi derivanti dalla sostituzione del bonus 80 euro, mentre l’onere netto aggiuntivo in termini di cassa (saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato), rispetto a quanto già previsto nelle previsioni tendenziali, è di circa 2.677 milioni nel 2020.