Ora che l’epidemia del coronavirus è esplosa, come conviene muoversi sui mercati? Quali sono le migliori scelte d’investimento, se non per guadagnare, quantomeno per limitare i danni? Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos e autore della rubrica “Il Rosso e il Nero”, al momento è “tardi per vendere” e “ancora presto per comprare”.
Nel suo ultimo articolo, l’analista sottolinea che non bisogna avere fretta. Fin qui le Borse hanno già perso il 10% e ciò potrebbe indurre a pensare che l’effetto-coronavirus sia già stato prezzato. Tuttavia, secondo Fugnoli il ribasso registrato finora si sarebbe potuto verificare “anche in assenza di epidemia, per il semplice sovraccarico di posizioni rialziste dopo sei mesi di corsa senza sosta”.
Quando conviene rientrare, dunque? Per stabilire un termine è necessario attendere che “il livello di allarme in America raggiunga almeno quello che stiamo vivendo oggi in Italia – scrive ancora lo strategist di Kairos – dove peraltro i casi, a ben vedere, sono ancora pochi”.
Certo, iniziare subito le ricoperture è una strada percorribile, ma chi la sceglie deve essere pronto al peggio, perché – continua Fugnoli – i prossimi due masi saranno costellati da dati macroeconomici negativi e fino alla fine di marzo continueranno ad arrivare numeri poco esaltanti anche sul fronte dei bilanci aziendali.
In questo scenario, molti investitori aspettano con ansia il soccorso delle Banche centrali, ma gli aiuti monetari non saranno immediati. L’analista fa notare che “la Bce è paralizzata” e che “la Fed, per rimangiarsi la tesi ufficiale che tutto sta andando per il meglio, ha bisogno di vedere almeno qualche dato negativo”.
Quanto alle politiche fiscali espansive che i governi europei si apprestano a varare – il ministro italiano del Tesoro, Roberto Gualtieri, ha già annunciato un piano da 3,6 miliardi – saranno utili, ma agiranno sul lato della domanda, mentre la crisi attuale sta colpendo soprattutto quello dell’offerta.
“Prudenza e pazienza, dunque – conclude Fugnoli – Prudenza perché non si possono escludere rischi di coda seri (una recessione globale) se l’epidemia dovesse protrarsi nel tempo e diffondersi ulteriormente nello spazio. Pazienza perché ci saranno varie false partenze (la prima c’è già stata) prima di quella vera, che comunque arriverà”.