Condividi

Golf, parte il campionato mondiale 2020 in Messico

Al via il WGC Messico Championship, parte di un mini-circuito di quattro gare comune ai vari tour: un appuntamento prestigioso, ricco di denaro e di punti per il ranking

Golf, parte il campionato mondiale 2020 in Messico

Prende il via giovedì, in Messico, il primo campionato mondiale di golf 2020, il WGC Messico Championship, parte di un mini-circuito di quattro gare comune ai vari tour. Si tratta di un appuntamento prestigioso, ricco di denaro e di punti per il ranking. Il montepremi è di 10,5 dollari, tra i più alti in assoluto. Ai blocchi di partenza c’è Francesco Molinari, che quest’anno non è ancora riuscito a spiccare il volo, anzi ha mancato addirittura tre tagli di seguito.

Fortunatamente in questa gara non potrà succedere: i giocatori sono una selezione dei migliori del mondo, 72 per l’esattezza e tanti saranno dall’inizio e alla fine, senza alcuna scrematura dopo le prime 36 buche. Questo darà tempo a Francesco di smaltire nervosismo e incertezze e di ritrovare il suo splendido gioco. Il torinese cercherà, come sempre, di dare il massimo e di risalire qualche gradino nell’ordine di merito mondiale, dove è scivolato al 25esimo posto.

La sfida è difficile e importante, perché il field è ai massimi livelli. Si gioca a Città del Messico, a 2000 metri di altezza e le palle voleranno come in pochi altri campi. Lo si è già visto in altre edizioni e non a caso il campione in carica è un picchiatore del calibro di Dustin Johnson, che ha vinto due dei tre tornei giocati sul tracciato del Club de Golf Chapultepec, anche se non alza più un trofeo da 12 mesi e nel frattempo si è operato a un ginocchio.

Fra i favoriti c’è il numero uno del mondo, il nord-irlandese Rory McIlroy, che poco tempo fa ha spodestato Brooks Koepka ai vertici del ranking e ora vuole eguagliare il record personale di Nick Faldo: 97 settimane in cima alla lista. Si tratta del terzo periodo più lungo in assoluto, dopo le 683 settimane di Tiger Woods e le 331 settimane di Greg Norman.

Anche Rory è lunghissimo e se la precisione lo aiuterà potrà mostrare meraviglie.  Koepka non gioca, ma ci sono in ogni caso pesi massimi come Jon Rahm, Justin Thomas, Webb Simpson e Xander Schauffele, tutti nella top ten mondiale. Da tenere d’occhio è l’australiano Adam Scott, a segno domenica scorsa, insieme a Matt Kuchar, secondo nel Genesis, e poi Bryson DeChambeau, Tommy Fleetwood, Sergio Garcia, Shane Lowry, Hideki Matsuyama, Patrick Reed, Jordan Spieth.

Si sentirà invece la mancanza di Tiger che, a 44 anni, dosa con ancora più parsimonia di prima le sue apparizioni. D’altra parte questo è momento in cui tutti i big scelgono la loro strategia di avvicinamento al primo major dell’anno, il più fascinoso, il Masters di Augusta in calendario dal 9 al12 aprile.

Commenta