Il Toro si riaffaccia sui mercati, all’indomani di una seduta debole: i listini europei chiudono positivi, Wall Street torna su livelli massimi e Piazza Affari, che ieri ha ballato da sola, si dimostra ancora più tonica: +1,01%. 25.477 punti base. Le banche tricolori prendono fiato, dopo i fuochi d’artificio della vigilia (fanno eccezione Banco Bpm +1,74% e, fuori dal paniere principale, Mps, +11,99%) ma a tenere alto l’umore del Ftse Mib contribuisce il rimbalzo di Stm +4,6% e Moncler, +3,72%, oltreché lo scatto di Pirelli +3,33%, premiata dagli acquisti dopo il piano industriale, che vede l’aumento dei margini al 18-19% al 2022.
Il mercato boccia invece Campari, -3,39%, dopo i conti. Il cda ha annunciato l‘intenzione di trasferire la sede della società in Olanda e gli azionisti saranno chiamati a decidere il 27 marzo. Chi preferisce potrà esercitare il diritto di recesso e ricevere 8,376 euro per ciascuna azione Campari, un prezzo inferiore all’attuale valore di Borsa.
La propensione al rischio torna anche sugli altri listini europei, in scia al buon viatico di quelli asiatici. Francoforte +0,76%, Parigi +0,9%, Madrid +0,74%, Londra +1,04%. Wall Street ritrova la spinta per toccare nuovi record, grazie ai titoli tecnologici, dopo i timori per l’allarme vendite di Apple.
A spazzare via le nubi sul diffondersi dell’epidemia cinese è il fatto che, a quanto pare, il numero delle persone guarite ha superato per la prima volta il numero dei nuovi contagiati in Cina. Sembra una magra consolazione, ma il mercato guarda anche alle mosse di Pechino per sostenere l’economia e alcuni settori, a partire dal comparto aereo. Per Bloomberg, le autorità cinesi starebbero valutando se portare i vettori più piccoli a nozze con i maggiori, o salvare direttamente con interventi statali le società, visto che il comparto sta vivendo una crisi tremenda, con le compagnie globali che hanno atterrato otto voli su dieci riducendo il vastissimo spazio aereo cinese a un mercato più piccolo del Portogallo.
Dal fronte macro, in attesa delle minute dell’ultima riunione della Fed, aiuta la borsa americana anche il dato sui prezzi alla produzione che a gennaio sono cresciuti oltre le attese su base mensile (+0,5% contro +0,2%) e a un ritmo superiore a quello stabilito dalla Fed su base annuale (+2,1%). Sempre sul fronte macroeconomico, i nuovi cantieri edili avviati negli Stati Uniti a gennaio sono diminuiti ma meno delle attese (-3,6% vs -11,1%) mentre i permessi per le costruzioni hanno registrato un rialzo mensile del 9,2% (contro attese per un +1,0%).
Sul mercato valutario l’euro resta a terra contro il dollaro e scambia poco mosso a 1,0798. L’oro va ancora avanti e si muove a 1609,45 dollari l’oncia. Il petrolio si risveglia pieno di ottimismo, con il Brent in progresso del 2,35% a 59,11 dollari al barile.
Tornando in Piazza Affari, è in evidenza Prysmian +3,26%. Hera +2,48%, che ha sferrato un attacco alla rivale a A2a per Ascopiave, scrivendo un intervento a pagamento sui giornali del Veneto e dicendo che “A2a sbaglia in forma e sostanza” e spiegando quindi il punto di vista della multiutility bolognese. Recupera Finecobank, +3,23%. Nexi +2,13%, promossa da Citigroup che ha alzato il prezzo obiettivo sulla società dei pagamenti da 13,7 a 20 euro e confermato “buy”.
Sul fronte più caldo, quello dell’Ops lanciata da Intesa (+0,13%) su Ubi (+0,3%, dopo il balzo di ieri) oggi si resta più prudenti, dopo che il cda di quest’ultima ha conferito mandato al consigliere delegato Victor Massiah di nominare gli advisor finanziari e legali che assisteranno la banca nella valutazione dell’offerta, con le “possibili alternative”. Reuters scrive che domani si riunirà invece il Car, patto di consultazione di Ubi che aggrega circa il 18% del capitale dell’istituto, per una prima valutazione dell’offerta lanciata da Intesa. Soffre ancora Bper (-0,34%), dopo il brutto tonfo di ieri a seguito della notizia che aumenterà il capitale per acquistare 400-500 sportelli al termine dell’operazione, se questa andrà in porto. Bene Unipol +2,77% che invece dovrebbe prendersi il polo assicurativo.
Sul fondo del listino: Juventus -1,96% Leonardo -1,19%; Atlantia -0,48%. Rimane in rosso il secondario: spread a 135 punti base (+1,23%) e rendimento a 0,93%. Per Angela Merkel i negoziati per la definizione del primo budget dell’Unione Europea dopo l’uscita del Regno Unito saranno “molto duri e complicati”.