Nessuna nuova dalle trincee della guerra contro il coronavirus. L’epidemia per ora non accenna ad arretrare, crescono i danni per l’economia, ma le banche centrali vigilano, pronte a muoversi, con nuove robuste immissioni di liquidità, in caso di peggioramento del contesto. In questa cornice s’inquadra la chiusura contrastata dei listini in vista di un weekend ancora all’insegna dell’emergenza.
Le Borse dell’Asia sono miste stamattina, con il Nikkei di Tokyo in calo dello 0,6% e l’Hang Seng di Hong Kong e lo Shanghai Composite in rialzo dello 0,6% e dello 0,5%. Salgono anche i mercati azionari dell’Australia e della Corea del Sud, sulla parità Taipei e Singapore. La settimana si sta chiudendo con guadagni di poco sotto al 3% per le principali piazze azionarie dell’Asia Pacifico, fa eccezione il Nikkei, piatto rispetto a venerdì scorso. L’epidemia, intanto, miete vittime anche nel Sol Levante.
Frenano i mercati azionari Usa: Dow Jones -0,43%, S&P 500 -0,16%. Il Nasdaq cede lo 0,14%.
L’incertezza spinge al rialzo il dollaro. Il cross dollaro yuan, poco mosso a 6,98, è da due giorni sotto il livello spartiacque: 7. L’euro continua ad indebolirsi a 1,083, nuovo minimo da metà 2017. Il denaro si sposta verso gli Usa, ritenuti più sicuri e meno esposti alle ricadute di una frenata dalla Cina.
RIBALTONE A LONDRA, JOHNSON SULLA STRADA DI TRUMP
Cross euro sterlina sui minimi da inizio anno a 0,833, sulla notizia del rimpasto di governo. Il cancelliere dello Scacchiere britannico, Sajid Javid, ha rassegnato le dimissioni dopo le richieste del premier Boris Johnson di licenziare tutti i suoi consiglieri. Il suo posto viene occupato da Rishi Sunak, considerato a favore di una politica fiscale espansiva. I mercati scommettono sull’arrivo di manovre stile Trump, anche nel Regno Unito.
Petrolio Brent invariato a 56,3 dollari il barile, ieri +1%. La domanda di petrolio calerà su base annua nel primo trimestre per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2009 a causa dell’impatto dell’epidemia di coronavirus in Cina, secondo l’International Energy Agency (Iea).
“Le conseguenze del Covid-19 sulla domanda di petrolio a livello mondiale saranno significative. Secondo le stime, la domanda dovrebbe contrarsi di 435.000 barili al giorno nel primo trimestre, la prima flessione trimestrale in oltre un decennio”, scrive l’agenzia di Parigi in un rapporto mensile, usando il nuovo nome scientifico per il virus.
Ieri Eni -1%. Saipem -1,7%.
Oro piatto a 1.575 dollari.
LA LIQUIDITÀ MONDIALE VERSO GLI 80 MILA MILIARDI
Gli ultimi aggiornamenti sull’epidemia Covid 19 danno un parziale sollievo, nel distretto di Hubei ci sono stati nelle ultime 24 ore, 4.423 nuovi casi, meno della metà dell’incremento del giorno prima. Sembra verosimile che il picco giornaliero raggiunto sia stato un one off, dovuto ad un cambio nel sistema di diagnosi e cura della malattia. In Cina, in totale, ci sono 63.581 casi di Covid 19, +5.890. I decessi sono saliti a 1380, questo dato è stato rivisto e non è comparabile con quello di ieri, in quanto nei giorni scorsi ci sono stati dei doppi conteggi.
Dall’inizio dell’epidemia, 6.723 persone entrate in ospedale sono guarite e sono state dimesse.
Dalla Principessa Diamante, la nave da crociera messa in quarantena nel porto di Yokohama, ad alcuni passeggeri risultati negativi al test sul Covid 19 è stato concesso di sbarcare e di tornare a casa. Sulla nave ci sono 219 casi.
La liquidità mondiale continua a crescere, ha ormai raggiunto 80.000 miliardi di dollari, ossia un livello molto vicino al Pil globale. Ma l’inflazione, come dicono anche gli ultimissimi dati in arrivo da Stati Uniti ed Europa, non si muove, uno stallo che mette in crisi le teorie economiche dei monetaristi.
Per le Borse, se i numeri dell’epidemia non peggioreranno, i problemi potrebbero arrivare ad emergenza rientrata, in quanto le banche centrali potrebbero decidere di drenare un po’ di liquidità.
L’EUROPA OGGI PRESENTA I CONTI
Borse europee in rosso con l’eccezione di Piazza Affari che, con uno sprint finale, è tornata in terreno positivo. Oggi i mercati faranno i conti, senza illusioni, con i numeri del Pil tedesco e con la crescita dell’Eurozona.
Nelle sue previsioni invernali la Commissione europea ha sottolineato le basse prospettive di crescita per il 2020 sia dell’Eurozona, al +1,2%, che dell’Ue a 27, +1,4%. Va male l’Italia, ferma allo 0,3% e con una previsione per il 2021 del +0,6%.
PROMETEIA: LA MODA SOFFRIRÀ, MA NON TROPPO
L’epidemia cinese peserà fortemente sul settore della moda italiana nel primo trimestre e probabilmente nell’intero primo semestre dell’anno, ma non pregiudicherà il trend di crescita atteso nei prossimi due anni, secondo Prometeia. “Ci aspettiamo un rimbalzo dopo un primo trimestre e verosimilmente anche un primo semestre di grande fatica a causa del coronavirus. Ci sarà una coda lunga quando la situazione di stabilizzerà perché ci saranno i porti congestionati”, ha detto Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia.
Il think tank stima che i ricavi della moda italiana cresceranno a 80 miliardi di euro nel 2021 dai 71,7 miliardi del 2018. Il calcolo è basato sulle 173 aziende italiane del settore che hanno un fatturato superiore ai 100 milioni di euro.
MA PIAZZA AFFARI È L’UNICA POSITIVA
Ancora una volta Piazza Affari (+0,12%) si comporta meglio degli altri mercati. Il listino principale, a quota 24. 892, ha compiuto un altro piccolo passo verso la vetta dei 25 mila punti.
Recuperano in chiusura anche Francoforte (-0,04%), Parigi (-0,19%) e Madrid (-0,3%). Solo Londra (-1,08%), investita dalla crisi politica ma ancor di più dal calo delle materie prime, registra il calo più sensibile.
BTP IN RALLY GRAZIE AGLI ACQUISTI GIAPPONESI
Si smorza lievemente ma non si interrompe il momento di grazia del secondario italiano, che ha fatto oggi da traino all’intero secondario della zona euro.
A comprare la carta italiana (ma non solo) ci sono i giapponesi. Come dichiarato dal maxi-fondo pensione Gpif a fine 2019, gli acquisti di bond esteri con copertura dal rischio cambio, vengono trattati alla stregua dei titoli domestici. Al momento, considerando anche la copertura del cambio, un investitore nipponico percepisce intorno all’1,10% acquistando un Btp decennale a cambio coperto, a fronte di -0,03% dell’equivalente titolo di stato domestico.
Dopo un breve tuffo sotto i 130 punti base – minimo da fine ottobre – lo scarto tra tassi decennali Btp e Bund termina a 131 centesimi. Il rendimento del Btp buca al ribasso la soglia di 0,9% e chiude a 0,89%.
Positivo il collocamento nella mattinata di 2,75 miliardi di Btp a 7 anni con tassi al minimo storico allo 0,48% e 2,25 miliardi di Btp a 3 anni con rendimento negativo (-0,1%).
L’ARRIVO DEL FONDO KKR METTE LE ALI A TELECOM
Banche più Telecom: è questa la miscela che ha sostenuto il rialzo di Piazza Affari.
Tim +4%, spinta dalla notizia che il fondo di private equity KKR sta trattando il suo ingresso nella nuova società della rete fissa. La stessa fonte, citata da Bloomberg, riferisce che l’operatore telefonico si prepara ad avvicinare Open Fiber per parlare di fusione. A favorire il rialzo anche il rialzo della controllata Tim Participacoes + 17% dopo i conti. Banca Imi ha confermato il rating buy con un target price di 0,62 euro, Mediobanca Securities ha ribadito la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 0,79 euro per azione, mentre per Equita Sim il rating è Buy, target price a 0,64 euro.
STM BOOM, RIVEDE I PREZZI DEL 2002
Svetta anche Stm (+2,69%) con il titolo che ha toccato un nuovo massimo a 29,39 euro, tornando sui livelli di luglio 2002. Dall’inizio dell’anno la jv franco-italiana ha guadagnato il 22,4%.
UBI E BPM TRAINANO IL CREDITO, POP SONDRIO SUPERSTAR
Le banche tornano in positivo nel finale. Ubi +1,86% ancora sulla scia dei risultati e in attesa della presentazione del nuovo piano industriale la prossima settimana. Corre anche Banco Bpm (+1,7%). Più lente le big Unicredit (-0,67%) e Intesa (+0,10%).
Sempre sugli scudi Popolare Sondrio (+2,6%, ma +15% nelle ultime tre sedute) dopo che lunedì l’avvocato generale della corte Ue ha dato parere favorevole alla riforma del 2015 che impone la trasformazione delle popolari in società per azioni: Sondrio è l’unica fra le quotate ad avere conservato lo statuto cooperativo.
MEDIOBANCA PROMUOVE NEXI, PIRELLI TAGLIATA DA BANCA IMI
Nexi +4,5% all’indomani dei risultati del quarto trimestre. Mediobanca Securities ha confermato rating outperform e target di 13,8 euro. Société Générale ha alzato il prezzo obiettivo da 11,8 a 14,3 euro (hold).
Sotto pressione il comparto degli industriali, con Fiat Chrysler in flessione dell’1,2% e Pirelli a -2,15%. Banca Imi ha ridotto il rating a hold da add con un target price rivisto a 5 euro da 6,1 euro,
In rosso il settore del lusso, su cui pesano le recenti notizie sull’aumento dei casi di coronavirus in Cina: Ferragamo -1,49%, Moncler -1,68%.
TINEXA SORPRENDE GLI ANALISTI: +14%
Da segnalare il balzo di Tinexta (+14,34%), dopo i conti 2019, da cui è emerso un Ebitda del 4% superiore alle attese. Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 14,5 euro, mentre per Banca Akros il rating è neutral con un obiettivo di prezzo di 12,50 euro. In ascesa anche Molmed (+7,3%), dopo che la società ha ricevuto nei giorni scorsi la documentazione da parte di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che attesta l’autorizzazione di nuove aree Gmp del sito di Bresso, che aumentano ulteriormente la sua capacità produttiva.