Quello del 2020 è stato il Sanremo dei record. Trainato da due mattatori come Fiorello e Amadeus, il festival di quest’anno ha battuto ogni aspettativa. Audience, età degli spettatori (sempre più giovani), ricavi, utili: tutti i numeri sono stati superiori alle attese della stessa Rai decretando un successo inappellabile e ponendo fine alle polemiche che tradizionalmente accompagnano un evento di portata internazionale.
SANREMO 2020: I NUMERI DEL SUCCESSO
Dati separati, diversi tra loro ma legati a doppio filo. L’audience nell’ultima serata ha superato il 60%, centrando il picco più alto degli ultimi 18 anni, mentre l’audience media settimanale ha registrato il miglior risultato dal 1992. Spinti dall’apprezzamento degli spettatori e da una strategia che finalmente si è aperta al digitale, i ricavi hanno superato i 37 milioni di euro, a fronte di costi complessivi rimasti più o meno stabili rispetto all’anno scorso.
Per la tv pubblica il bilancio di Sanremo 2020 porta un utile mai raggiunto prima, ma soprattutto impensabile fino a pochi anni fa, quando il festival non era altro che un vuoto a perdere, un carrozzone mangia soldi che infliggeva durissimi colpi alle casse della Rai, già piegate dall’altissima evasione del canone.
A pochi giorni dalla conclusione di Sanremo 2020 si possono analizzare a mente fredda i risultati raggiunti. Su cosa sono stati costruiti questi numeri “da record”? Ecco tutti i numeri da tenere in considerazione.
SANREMO 2020: RAI PUBBLICITA’ FESTEGGIA RICAVI RECORD
Il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, ha parlato di “festival del millennio”, ma a cantare vittoria è soprattutto Rai Pubblicità che porta a casa un risultato inaspettato. “Quando si segnano tre gol si porta il pallone a casa”, ha commentato il direttore Antonio Marano forte di risultati che non lasciano spazio a dubbi.
Come detto, il festival del 2020 ha incassato 37,4 milioni di euro di ricavi pubblicitari, cifra che rappresenta un aumento del 18% rispetto ai 31,3 milioni del 2019 e di quasi 10 milioni rispetto ai 27,7 milioni del 2018.
Un risultato reso possibile da una strategia basata sulla “crossmedialità”, ha spiegato Marano. Che significa? Significa che la Rai ha venduto pubblicità a man bassa su tutti i canali possibili. Non solo Tv, ma anche il canale streaming Raiplay e il progetto “Tra palco e realtà”, che grazie ai palchi diffusi per la città di Sanremo ha attirato l’interesse di grandi investitori (Ferrero in primis), portando ricavi per 2-3 milioni di euro. I principali introiti sono comunque arrivati dagli spot in tv. A farla da padrone è stato il main sponsor Tim, ma sono state moltissime le aziende che hanno fatto a gara per aggiudicarsi 30 secondi di spot da mandare in onda nel corso delle varie serate, spendendo cifre importanti. Quanto? Da un minimo di 25mila euro a un massimo di 414 mila per la fascia oraria più vista.
Da tenere in considerazione che nel bilancio complessivo di Sanremo 2020, ai ricavi pubblicitari, andranno aggiunti anche quelli derivanti dai biglietti, con cifre certamente molto più basse, ma che potrebbero far salire ancora un po’ il dato definitivo.
SANREMO 2020: SPESE E UTILI
Per organizzare le cinque serate di Sanremo 2020, la Rai ha speso complessivamente tra i 17 e i 18 milioni di euro. Tra le principali voci di spesa figurano la convenzione con il Comune di Sanremo (5 milioni) e i cachet di conduttori, conduttrici, cantanti in gara e superospiti.
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Facendo un semplice calcolo, con 17-18 milioni di euro di spese e 37,4 milioni di euro di ricavi, Sanremo 2020 centra l’utile più alto della sua storia, arrivando a circa 20 milioni di euro. A Viale Mazzini i festeggiamenti continuano.