L’Irlanda premia il Sinn Fein, il partito di sinistra considerato nazionalista (per la suo passato ruolo di appoggio politico all’Ira). A sorpresa si sta rivelando il vero vincitore delle elezioni politiche iralndesi, sotto la guida de Mary Lou Mc Donald: secondo i risultati, ancora parziali, avrebbe infatti raggiunto il 24,5% dei voti. Sinn Fein, al miglior risultato della sua storia, avrebbe così conquistato 29 seggi. Al secondo posto seguono il partito di centrodestra Fine Gael del premier uscente Leo Varadkar ed il partito di opposizione Fianna Fail con il 22% circa ciascuno. I Verdi si sono piazzati quarti con il 7,1% dei voti.
MARY LOU MC DONALD: RISULTATO RIVOLUZIONARIO
La leader di Sinn Fein, Mary Lou McDonald, ha definito il risultato una «rivoluzione», aggiungendo di voler formare una coalizione con i partiti più piccoli della sinistra, ma allo stesso tempo non escludendo un accordo con Fine Gael o Fianna Fail che da decenni dominano la politica irlandese.
La vittoria di Sinn Fein alle politiche della Repubblica d’Irlanda, già sdoganato come forza politica di governo a Belfast, potrebbe aprire nuovi scenari. Per esempio, riguarda alla spinta di unificare l’Irlanda cogliendo l’opportunità offerta dalla Brexit e dalla non semplice soluzione del groviglio doganale e politico alla frontiera interna. Sinn Fein ha saputo cavalcare, secondo molti commentatori UK, la rabbia delle fasce più deboli alle prese con le difficoltà di trovare una casa, gli affitti in aumento e le liste d’attesa in ospedale abbinati alla delusione per l’ormai centenario duopolio al governo dei due partiti di centrodestra.
LO SCENARIO DELLE ALLEANZE DOPO IL VOTO
La leader McDonald ha detto di aver avviato colloqui con i Verdi e con i partiti più piccoli dell’area di sinistra nella speranza di poter formare una coalizione che tagli fuori il Fine Gael o il Fianna Fail. Ma si tratta di uno scenario poco verosimile. Nemmeno ha escluso, tuttavia, una possibilità di accordo o con Fine Gael o con Fianna Fail.
E’ ancora presto per trarre conclusioni ma la complicata aritmetica parlamentare irlandese potrebbe, ancora una volta, escludere lo Sinn Fein dal governo a vantaggio dei due concorrenti di centrodestra che potrebbero riuscire a eleggere più candidati del concorrente tra i 160 posti disponibili nel Dáil Éireann, la Camera bassa irlandese. Insomma c’è anche da considerare l’ipotesi che il voto non riesca a chiarire quale partito – sempre che ve ne sia uno – si rivelerà in grado di formare una coalizione valida a guidare il governo. E una situazione di blocco – che non è da escludere – potrebbe costringere a nuove elezioni.